Certo è che un Vescovo non avrebbe mai preso una posizione simile
se non avesse avuto in mano delle carte, delle prove: non si fa certo questo
per dar retta ad un sito anonimo. Però chi non è in grado
di comprendere questo e chi non sa accettare il parere della chiesa, perlomeno
sospendendo il giudizio, non sarebbe degno neanche di dirsi cattolico,
fedele al magistero ecclesiale.
Quindi dal 18 dicembre 2005 don Pasquini viene sollevato dalla parrocchia,
viene inviato in "periodo sabbatico" e viene istituita una Commissione
diocesana ufficiale per l'accertamento delle attività "religiose"
della sedicente comunità di Caresto.
Vi facciamo notare il passaggio della lettera: "Una precisa identità
diocesana gioverà alla nostra chiesa, a te e certamente alla stessa
realtà di Caresto. Ci sono ancora elementi da chiarire o registrare
meglio".
Segno che Caresto non ha una identità diocesana ma esclusivamente
privata e che vi sono appunto degli elementi da chiarire.
Nel frattempo don Pasquini non molla certamente (lui è molto lontano
dall'obbedienza che caratterizzava per esempio san Pio da Pietralcina)
e fa diffondere per il paese una lettera alle famiglie vadesi per "ricordare
insieme quanto di buono in questi 10 anni la comunità parrocchiale
vadese ha saputo conservare e promuovere"..... e giù tre pagine
protocollo delle attività parrocchiali e dei nomi di chi le promuove,
come un bilancio di una grande azienda. E infatti è così
che don Pasquini ha sempre fatto con la parrocchia: una grande azienda,
non un impegno pastorale e infatti ci chiediamo a quante di queste attività
lo si è visto presente.
Inoltre è stata diffusa agli abitanti vadesi un'ennesima lettera
di insulti anche volgarissimi rivolti al Vescovo.... e questo la dice lunga
sull'obbedienza ecclesiale, l'amore, la carità e lo spirito cristiano
al quale sono stati abituati i fedelissimi di don Pasquini.
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