Negli ultimi anni, frutto
di una brillante idea della Maffei Daniela, è stato adottato un
nuovo metodo per le finte offerte: nella busta che le coppie trovano in
camera, è stato inserito un modulo dove scrivere nome e indirizzo.
Ci siamo chiesti: perché
questo foglio dentro le buste? L’indirizzo non lo scriviamo già
nel librone in sala?
La risposta è ovvia:
in questo modo si sa chi ha lasciato quanto. Altro che offerte
libere e anonime!
Passandoci la voce ci siamo
resi conto che chi non ha abbastanza soldi da lasciare non può di
fatto più tornare: con una scusa o con l'altra sarà sempre
allontanato e non ammesso più alla casa.
Un lavoro così non dispiacerebbe a tanti,
visto anche che le tasse alberghiere sono evase.
Caresto infatti vìola sistematicamente
le leggi sul fisco: l'ha sempre fatto nell'attività del forno e
poi ci sono le ingenti entrate dell'ospitalità che non sono appunto
registrate in alcun modo e passano per attività religiose.
I prodotti della Caritas:
A Caresto sono sempre arrivati i prodotti
dell’AIMA. Poiché la Caritas fa capo alla diocesi, è evidente
che molti della diocesi, della curia, sanno di questo traffico. All’inizio,
quando don Piero era direttore della Caritas arrivavano sia direttamente
che nella normale distribuzione all’interno della diocesi (della quantità
spettante all’intera diocesi) fra le varie case o comunità che risultavano
fare opere di accoglienza e di assistenza ai poveri.
Quando don Piero non fu più responsabile
della Caritas in diocesi, Caresto riuscì a ricevere gli stessi prodotti
dal Banco Alimentare.
Ciò che va segnalato in riferimento
a questi prodotti è che probabilmente essi venivano utilizzati all’interno
dell’attività commerciale del forno: latte, parmigiano, burro, olio
erano cose che, oltre al venir utilizzati per far da mangiare agli ospiti,
erano usati anche per i prodotti della panificazione, costituendo un notevole
risparmio nel bilancio dell’azienda. Non sarebbe spiegabile altrimenti
il fatto di questa deviazione del Banco Alimentare.
Dal 1990 circa ospiti bisognosi a Caresto
non ne venivano più e a volte le grandi quantità di prodotti
in eccedenza che venivano distribuiti erano ben al di là delle esigenze
dei tre partecipanti alla comunità (prima erano tre, ora sono in
due - in quegli anni l’attività dei fine settimana non esistevano
ancora se non nell’estate). Molti di questi alimenti allora venivano distribuiti
a parenti e ad amici della casa. La cosa nel tempo si seppe chiaramente
in paese e ancora se ne parla.
Difatti a Caresto non c'è mai uno sguardo
generale sulla realtà mondiale, sulla realtà ecclesiale,
sui problemi sociali se non quelli a vantaggio diretto di Caresto che li
può sfruttare abilmente.
Nessuna attenzione per gli eventi mondiali,
per le situazioni di povertà e emarginazione, mai nessun gesto di
carità verso nessuno, mai un'offerta a nessuno, nemmeno alla chiesa
cattolica.
Che però in genere viene data gratuitamente,
soprattutto dai "soci" dell'Associazione amici di Caresto", così
come molte altre forme di collaborazione.
Così come detto tranquillamente anche
lella ML di Caresto del 14 settembre 2005 "COLLABORAZIONI. Cresce – grazie
a Dio – il numero di quanti hanno deciso di aiutare concretamente
Caresto nelle sue attività. Sono ormai una quarantina di sposi,
di regioni diverse, che aiutano nella gestione dei ritiri,
offrendo uno o più week-end all’anno come volontariato: o
nel servizio della cucina o nel servizio della presentazione delle
schede (catechesi in chiesa).
Gli operai non vengono mai pagati ufficialmente
perché iscritti all "Associazione Amici di Caresto".
Infatti i membri (don Piero e Daniela) non
vivono né nella semplicità né nella povertà.
I segni sono:
- i frequenti viaggi all'estero dei due soci
- Caresto è un continuo cantiere: case
acquistate e poi ristrutturate per allargare la ricettività alberghiera.
- Daniela veste sempre molto elegante e spessissimo
la si vede girare per il paese agghindata di vistosi gioielli
Un po' di conti: quanto viene a costare veramente
ad una famiglia un "ritiro" simile?
Bisogna contare che il week-end è perlopiù
autogestito, che bisogna pagare il viaggio di andata e ritorno e il soggiorno,
la nursery, a volte il cibo, eccetera... per fare cosa?
Perché la signorina Daniela ci legga
un brano di qualcosa e ce lo commenti a spizzichi e bocconi e poi lascia
a noi coppie di "confrontarci" in gruppo senza neanche nessuna assistenza
specifica spirituale, se non quella che eventualmente ci siamo portati
dietro?
Senza contare le volte che la signorina Daniela
ascolta le nostre "confessioni", quello che noi raccontiamo dei nostri
problemi! Con quale titolo ci ascolta (non sempre) o ci consiglia? Con
quale specifica preparazione o con quale stile di vita consolidato?