A coloro che insistono nel dire "calunniare è facile e comodo" vorrei suggerire che è facile e comodo anche seppellire ogni seria ricerca della verità (mai facile o comoda per nessuno) iscrivendola nel registro delle calunnie. Le testimonianze favorevoli di chi è stato a Caresto sono assolutamente credibili, ma non sono in grado di contraddire la tesi di fondo che sostengo, e cioè che la privatissima e legalissima (fino a prova contraria) comunità di Caresto, fondata e diretta da un prete e dalla sua compagna, produce opere di bene da più di trenta anni. Quanto questo bene sia congruo e coerente nell'ambito della Chiesa, è il vero tema da discutere: di questo e non di altro si occuperà la Commissione Diocesana, che negli intenti dichiarati con l'ovvia prudenza del Vescovo deve "chiarire e registrare" delle cose. I racconti di queste famiglie sono quindi utili e necessari, ma non bastevoli per stabilire la verità ; viceversa bisognerebbe santificare subito il Sai Baba, di cui tutti raccontano meraviglie. La testimonianza accorata di Ornella Carciani, quando verificata nella sua attendibilità nelle sedi opportune, getta intanto una luce inquietante su risvolti solo in parte conosciuti (almeno da chi scrive). Conferma che chi decide nella "comunità " è solo la coppia Pasquini-Maffei, che ha estromesso dalla stessa con modalità perlomeno tortuose una persona che legittimamente riteneva di farne parte, dopo 15 anni di fatiche imposte, a quanto pare, a titolo gratuito. E' quantomeno singolare che il "prete delle famiglie" non abbia voluto o potuto salvaguardare la propria, di famiglie: si vede che lo "specifico metodo" di Caresto funziona solo per quelli di fuori. Questi ultimi secondo me dovrebbero seriamente considerare la possibilità che quanto hanno ricevuto sia benessere piuttosto che bene, sia un servizio (un ottimo servizio non lo discuto) piuttosto che la conclamata spiritualità . La spiritualità in ambito cristiano si nutre infatti di verità e di carità : la verità come si dimostra è tutta da discutere, la carità qui è (legittimamente, s'intende) a pagamento, offerte o non offerte. Dovrebbero costoro anche riflettere sul come mai le famiglie vengono da lontano, mai da vicino, men che meno dalla Diocesi di Urbino. In fondo la vicenda di Ornella Carciani non fa che aggiungere un tassello a una storia che già si sapeva: molti sono passati per Caresto fin dal periodo romantico-idealista degli esordi, molti hanno fatto "comunità " , contribuendo con i loro sforzi anche alla edificazione materiale e alla ristrutturazione del luogo, nessuno è rimasto, tranne i fondatori (né fanno testo i volontari che si guardano bene dal soggiornare in loco). Non solo: di questi protagonisti rimane misteriosa la sparizione e la cancellazione, anche per minimi accenni, dalla storiografia ufficiale di Caresto. Bisognerebbe chiedersi il perchè. Giovanni