Lontani da Brescia, Lulzim a quindici
anni s'innamorò di Altna, dagli occhi di turca, che di anni non
ne aveva neanche tredici. Il padre di Altna è un uomo duro e crudele
e per avere sua figlia, la famiglia di Bajram ha dovuto dare denaro e oro.
Altna ha cinque sorelle e otto fratelli,
non sa leggere e non sa contare oltre trentanove. Sa di risate e lievi
scherzi e le sue mani sollevano per aria bambini e si denuda il seno senza
imbarazzo per dare loro latte. Impasta il pane, cuoce il cibo e nutre il
mondo.
Lulzim fa un'infinità di mestieri.
Dall'età di dodici anni fa il muratore, il pastore, il macellaio,
l'operaio. I serbi gli dicono di stare con gli albanesi e gli albanesi
di stare con i serbi, finché un giorno non chiede al suo capo di
aiutarlo e quello gli trova lavoro al centralino del dormitorio degli studenti
serbi di Prishtina, dove la notte volano pugni e bottiglie di rakia.
E mentre il padre se ne va per il mondo
con la piccola Reska, Lulzim bada alla madre e alla casa. Prima della tempesta,
vediamo Lulzim nella casa, sui tappeti e sui cuscini, a bere birra con
gli amici. Lulzim che taglia la testa a un agnello facendone sgorgare il
sangue. Lulzim che lavora sodo, Altna a vent'anni madre di tre bambini:
Emir, capelli chiari e con un viso che sembra
sfidare il mondo.
Anela, con il bel volto misterioso della
madre.
Xhevrija, ricordo della nonna Xhevrija,
un punto piccolo e scuro.
E con loro, Bechir, pelle scura come pergamena
arricciata, un dente e un gran sorriso. Bechir non capisce nulla e capisce
tutto, e mentre tu parli, in qualunque lingua, lui ti imita. Non imita
i tuoi gesti, ma attraverso gesti suoi, racconta agli altri ciò
che tu hai davvero nel cuore.
Bechir e Anela
Bechir, fratello di mamma Xhevrija, è
arrivato in eredità con la casa, in una storia complessa di terre
e di gelosie. E ora condividerà il destino della famiglia.
Lulzim non è mai voluto venire in
Italia, nemmeno per una breve visita ai parenti. Ma poi, si sono aperti
i cieli.