Tratto da Apologia Report. Una pubblicazione di ricerca edita da Rich Poll. Volume 2, Numero 5 - 7 Agosto 1998.
Beit-Hallahmi apre ripercorrendo la violenta storia della sètta giapponese Aum Shinrikyo, resa celebre il 20 Marzo 1995 per il suo attentato con gas nervino ai danni di innocenti pendolari della metropolitana di Tokyo. Subito dopo la tragedia, quattro studiosi americani (compreso il taciuto J. Gordon Melton dell'Institute for the Study of American Religion [uno degli attuali direttori del CESNUR, Agosto 1998]) hanno viaggiato fino in Giappone "per difendere Aum... dalle accuse di terrorismo di massa", pregando le autorità giapponesi di non "annientare una religione e rinnegare la libertà". Al contrario, Beit-Hallahmi dimostra come dei "rapporti affidabili abbiano fin dal 1995 evidenziato che le autorità giapponesi siano state in realtà non soltanto eccessivamente prudenti, ma negligenti e deferenti, se non protettive, nell'occuparsi delle attività criminali commesse da Aum, per via della sua condizione di NMR [nuovo movimento religioso]". In aggiunta, "si può certamente concludere che non era la libertà di religione la questione in ballo. E nemmeno appare verosimile che, come alcuni apologeti di Aum tra gli studiosi di NMR hanno sostenuto, quell'attività letale... e altre operazioni criminali non-letali, fossero state causate da un esiguo numero di leader malintenzionati." Beit-Hallahmi si domanda: "siamo rimasti impressionati dall'asserito coinvolgimento dei ricercatori sui NMR in questa tragica vicenda? Dato il clima e la cultura che vige nella comunità scientifica che studia i NMR, e precedenti dimostrazioni di sostegno nei confronti dei NMR in difficoltà, non ne siamo stati del tutto sorpresi". In tutto il mondo, un segmento altamente visibile della comunità accademica ha acquisito una crescente reputazione difendendo in modo acritico la discutibile condotta dei NMR. Beit-Hallahmi sottolinea che "la nostra naturale propensione al non essere daccordo [come studiosi di NMR] dovrebbe portarci a dibattere e discutere. È senza dubbio sconcertante quando in una particolare rete di ricerca avvertiamo lo strano, assordante silenzio del conformismo... Degli studiosi in perfetto accordo su una questione spinosa appaiono un po' come il cane che non abbaia. Il che dovrebbe destare la nostra curiosità, se non renderci apertamente sospettosi." Dopodiché Beit-Hallahmi ci offre il suo punto di vista sulle origini della [attuale] "linea guida" che informa il modo in cui i NMR devono essere descritti e analizzati. E osserva che questa tendenza ha avuto come risultato l'aver posto "stretti limiti alla curiosità dei ricercatori, conducendo a una [vera e propria] difesa, come nel caso di Aum Shinrikyo e David Koresh... i ricercatori di NMR impegnati in questa apologia mettono in luce un sentimento e una realtà di associazione e collaborazione con i NMR in una comune guerra culturale." Beit-Hallahmi riporta l'esempio storico specifico della Sun Myung Moon's Unification Church [Chiesa dell'Unificazione del Reverendo Moon]. "Vi [è] un filo rosso che collega il buon trattamento riservato alla Unification Church negli anni '70 e gli eventi dei '90. Questo trend non si manifesta tanto nell'essere disposti a ricevere denaro dai NMR, ma in un manifesto coinvolgimento ideologico nella difesa dei NMR, a dispetto delle circostanze e delle conseguenze." Venendo al nocciolo della questione, Beit-Hallahmi descrive il "consenso operativo" degli accademici con crescente dettaglio. "Studiosi in posizioni influenti hanno deciso di prendere parte alla guerra di propaganda sulla legittimazione e reputazione di alcuni NMR (o gruppi che affermano di essere NMR, come Scientology), lavorando in collaborazione con questi in modo tale da offrire loro quel sostegno con l'opinione pubblica di cui hanno grande bisogno. Nella battaglia per la legittimazione, ci si è intesi affinché ogni cosa percepita come nociva per l'immagine pubblica dei NMR venga evitata. Si è sviluppato un atteggiamento difensivo volto a proteggere ogni parvenza di imprudenza o trasgressione". Da questo atteggiamento è scaturito tra gli accademici un attivismo che egli definisce "il consenso nell'azione". In seguito Beit-Hallahmi porta alla luce la prova più schiacciante a sostegno della sua tesi, facendo riferimento a "un memorandum confidenziale, datato 20 Dicembre 1989, recante la firma di un [non nominato] ricercatore sui NMR che afferma di scrivere per conto di altri due ricercatori importanti, tutti sociologi" "Questo documento riporta di una serie di incontri e attività coinvolgenti gli studiosi di NMR, i loro legali e leader, e alcuni altri studiosi... Il memo prova oltre ogni ombra di dubbio non solo i contatti dientro-le-quinte tra studiosi e NMR, ma gli sforzi coordinati compiuti dalla fazione prominente degli studiosi per cooperare con i NMR". Beit-Hallahmi conclude che "i membri più in vista della rete di ricerca sui NMR considerano i NMR degli alleati, non soggetti di studio" e che "gli studiosi sono stati ancor più desiderosi dei NMR di condurre la battaglia per la loro legittimazione." Sforzi organizzati tra gli studiosi dei NMR e i NMR stessi vengono successivamente collegati a gruppi come The American Conference on Religious Freedom, l'INFORM di Eileen Barker (Inghilterra) [uno degli attuali direttori del CESNUR, agosto 1998 - ndr] e in particolare l'Association of World Academics for Religious Freedom (AWARE). Dando voce a un senso di frustrazione per le conseguenze di questa avvocatura dei NMR segretamente organizzata, Bell-Hallahmi asserisce che "le recenti o meno recenti catastrofi connesse ai NMR ci portano a realizzare in ogni singolo caso che le affermazioni degli esterni ostili o detrattori si sono dimostrate più vicine alla realtà di ogni altro resoconto. Fin dalla tragedia di Jonestown, le tesi degli ex-membri sono risultate più accurate di quelle degli apologeti e ricercatori di NMR." A riprova del fatto cita Peoples Temple, Nation of Yahweh, Branch Davidians, Faith Assembly, Vajradhatu e altri esempi recenti. Il dott. Beit-Hallahmi conclude: "La soluzione
al nostro problema di integrità sta soltanto in una dolorosa discussione
aperta e in una piena confessione; aperta discussione delle nostre mancanze
ed errori collettivi, e piena confessione di ogni legame finanziario con
qualsiasi organizzazione. In un lavoro accademico legittimo, il sostegno
economico viene riconosciuto con gratitudine. Se [al contrario] vi sono ragioni
per mantenere segreti i nomi dei vostri benefattori, avete qualcosa da
nascondere... Diventare un po' più sospettosi renderà tutti
noi non soltanto più onesti, ma probabilmente degli studiosi migliori."
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