Questa sezione del sito Kelebek è dedicata agli immaginari dello "scontro delle civiltà".
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È molto semplice. Il dieci di settembre eravamo tutte
persone (più o meno) gentili e lucide. L'undici di settembre, nel tardo pomeriggio, la gran parte di noi è completamente impazzita.
Qui ho raccolto qualche saggio, mio e di altri, su questo straordinario
processo. Non serve ovviamente a molto. Ma forse tra non tanto ci sveglieremo con un gran mal di testa, chiedendoci come mai ci troviamo in mezzo a una distesa infinita di cadaveri. Chissà, riguardando questi articoli, potremo capire esattamente come ciascuno di noi ha passato questa notte della ragione.
Miguel Martínez
«Ma quante sono le menti umane capaci di resistere alla lenta, feroce, incessante, impercettibile forza di penetrazione dei luoghi comuni?»
Primo Levi
Articoli degli ultimi due mesi
Articoli di Miguel Martinez
La dignità del Jihad
Recensione di La caduta di Baghdad di Alessandra Persichetti e Akeel Almarai: la storia di un giovane siriano che combatte volontario in Iraq contro gli americani, attraverso le sue testimonianze, ma anche quelle della famiglia e degli amici. Miguel Martinez.
Novembre 2006.
Le buffe avventure di Aldo Torchiaro
Aldo Torchiaro, micro-giornalista, ha cercato di censurare il nostro blog. Rispondiamo mettendo su questo sito tutti gli articoli che lui voleva censurare. Miguel Martinez.
Novembre 2006.
L'amore segreto di Necip
Islam e resistenza in un romanzo di Orhan Pamuk. Miguel Martinez.
Dicembre 2005.
Il nostro uomo a Parigi
Dieudonné Mbala Mbala, umorista nero francese, si presenta come candidato presidenziale in Francia, con un programma di rottura. Gennaio 2006
Das Gespenst kehrt wieder
Bitten wir Inhaber von Websites und Blogs, das Banner unserer Kampagne zur Erteilung der Einreisegenehmigung an Haj Ali anzubringen, damit er kommen und uns direkt ansprechen kann. Sûrî. Gennaio 2006
Leo Strauss, maschera e volto Per capire chi era il padre spirituale dei neoconservatori.
Matteo D'Amico ed Emmanuel Ratier, con nota introduttiva di Miguel Martinez.
Su questo sito, agosto 2005.
Papà, che cosa successe a Falluja? dieci giorni di assedio e distruzione di una città
di 350.000 abitanti: i particolari di un massacro imposto nel nome
della «punizione collettiva» di una città ribelle.
Paola Gasparoli, Claudio Jampaglia e Mario Portanova.
Su questo sito, agosto 2005.
Etica ed economia: una critica radicale a Michael Novak e ai teocon da qualche decennio, la storiografia cattolica si è impegnata, dapprima cautamente poi scopertamente e sfacciatamente, a fare tabula rasa delle ultramillennarie condanne della ricchezza, del profitto, del mercante, dell'avarizia, ecc. ecc., così da potere coniugare cattolicesimo e capitalismo.
Di Oscar Nuccio, con una nota introduttiva di Miguel Martinez.
Su questo sito, agosto 2005.
"Io sto con il terrorismo"
Traduzione di Ana ma'a al-irhâb di Nizâr al-Qabbâni, per il diletto di cacciatori di streghe e poveri di spirito.
Agosto 2005.
Elogio dell'antiamericanismo
Un interessante viaggio attraverso i rapporti tra Stati Uniti, marxismo e nazismo. Di Domenico Losurdo.
Non è per niente detto che sia così Intervista a Gilad Atzmon, musicista e direttore dell'Orient House Ensemble, su arte, imperialismo, sionismo e altro. Mary Rizzo
La CIA rapisce in pieno giorno a Milano "hanno persino usato cellulari italiani per comunicare con il consolato americano e con la sede mondiale della CIA, e lo hanno fatto dal luogo del rapimento fino alla base di Aviano". Nella seconda parte, un magistrato italiano chiede l'arresto di dodici agenti americani per sequestro di persona aggravata. Carlo Boni, Giuseppe D'Avanzo e Ferruccio Sansa, con un'introduzione di Miguel Martinez
La deriva neoconservatrice della destra cattolica Come l'islamofobia (e il denaro delle fondazioni) ha trasformato buona parte dei cattolici italiani in cultori dell'Impero. Luigi Copertino, con un'introduzione di Miguel Martinez
La guerra del diritto
La rivoluzione legislativa in Italia dopo l'11 settembre - quindici anni di carcere per "propositi" di "terrorismo internazionale" e l'introduzione della figura di "comunità nemiche". Giuseppe Pelazza.
"Lo storico, il quale in avvenire vorrà ricostruire questo torbido periodo della nostra vita nazionale, dovrà giudicare che la cultura italiana nel primo decennio del secolo XX doveva essere caduta assai in basso, se fu possibile ai grandi giornali quotidiani e a giornalisti, che pur andavano per la maggiore, far credere all'intero paese tutte le grossolane sciocchezze, con cui l'impresa libica è stata giustificata e provocata.
Non esistevano, dunque, in Italia studiosi seri e coscienziosi? Che cosa facevano gli insegnanti universitari di geografia, di storia, di letterature classiche, di diritto internazionale, di cose orientali? Credettero anch'essi alle frottole dei giornali? E se non ci credettero, perché lasciarono che il paese fosse ingannato? Oppure considerarono la faccenda come del tutto indifferente per la loro olimpica serenità?
La risposta a queste domande non potrà essere molto lusinghiera per la nostra generazione."
Gaetano Salvemini e altri, "Come siamo andati in Libia," La Voce, Firenze 1914, p. X.
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