Pubblichiamo questa notizia sull'attività
di Massimo Introvigne in veste di ammiratore dei vampiri perché fornisce
un piacevole diversivo all'argomento della sua difesa delle "sette."
Anche se la sua voce può
avere una "inquietante rassomiglianza" con quella di Bela Lugosi, abbiamo
già detto di non credere che Massimo Introvigne sia un vampiro.
E anche se lo fosse, si tratterebbe di un'attività molto meno dannosa
che lavorare per ottenere l'esenzione fiscale per imprese multinazionali
totalitarie. Almeno, visto che abbiamo maggior conoscenza di "sette" che
non di vampiri, non siamo a conoscenza di particolari programmi dietro
l'interesse di Introvigne per Dracula (eccetto che per una forma un po'
ingenua di apologia - sostiene che se i vampiri entrassero nella Chiesa
cattolica sarebbero felicemente in paradiso, e non alla ricerca di
un modo per uscire dalla tomba). Il Reverendo James Gordon Melton afferma che
lui, Introvigne ed altri amici sono un "un mucchio di stupidi in maschera,
che si morderanno l’un l’altro sul collo." Pensiamo che né Gordon
Melton né Introvigne siano sciocchi. Tuttavia sappiamo che si travestono
da vampiri. Questa è la ragione per cui alcuni ci hanno chiesto
se la terza affermazione della frase è vera - si mordono davvero
sul collo a vicenda? Abbiamo ripetutamente affermato di occuparci
unicamente della vita pubblica di Introvigne - come difensore delle
sette, come avvocato, come estremista politico e religioso. Quindi anche
se Gordon Melton e Introvigne dovessero davvero amare "mordersi a vicenda
sul collo" si tratterebbe unicamente di affari loro, e non abbiamo diritto
né intenzione di approfondire la questione. "Coffin Break to Vampires Everywhere, Fangs for the Memories" The Los Angeles Daily News – 23 Luglio 1997. Di Carol Bidwell.
«La maggioranza di chi interverrà è come noi – persone che amano i film dell’orrore e dei vampiri. Ci divertiremo – un mucchio di stupidi in maschera, che si morderanno l’un l’altro sul collo».
Poi i romanzi di Anne Rice – "The Vampire
Chronicles", "Interview With the Vampire," "The Vampire Lestat" – e il
film del 1994 “Intervista col Vampiro” con Tom Cruise e Brad Pitt hanno
innestato la rinascita di libri e pellicole a loro dedicati. Ora la serie televisiva “Buffy l’Ammazzavampiro”,
basata sull’omonimo film, è un successone su WB. Improvvisamente
molti si sono appassionati a libri e film di vampiri, indossano gioielleria
vampiresca, il makeup e lo smalto per unghie hanno preso i colori del sangue
seccato e si fanno vedere a feste danzanti a tema in club dai nomi come
Zanna e Vampiricus. «I vampiri sono molto sulla cresta
dell’onda ora» dice Karen Tate, proprietaria e coordinatrice delle
visite dello Special Journey Travel di Venice. Una delle visite più
famose è quella di una settimana che si svolge in luoghi di New
Orleans presumibilmente infestati da vampiri. «Gli ammiratori dei vampiri sono
ovunque» dice. «Sono dietro di voi nella fila alla cassa del
supermarket. Vi servono da Robinson-May. Sono i medici del pronto soccorso.
Non avete bisogno di essere scuri e tetri per essere appassionati di vampiri.
Credo che in qualche modo, nel profondo, desidereremmo essere immortali,
come loro». L’attuale interesse per l’occulto, il mistero
o il mistico – come prova la popolarità di trasmissioni come “X-Files”
– può essere attribuita alla confusione della gente sulla religione,
il fascino della lotta tra il bene e il male, e l’incertezza sull’aldilà,
ha detto Massimo Introvigne, insegnante di sociologia e religione in una
delle 13 università vaticane di Roma. È in periodi storici
come questo, aggiunge, che l’idea del vampiro riacquista credito. «Di questi tempi la gente è
confusa su cosa accadrà dopo la morte, e cerca risposte» dice
Introvigne. «I giovani, in particolare, sono piuttosto confusi e
nella confusione vedono i vampiri come una possibilità». Al Dark Delicacies, un piccolo negozio
horror di Burbank specializzato nel genere vampiresco, è in corso
un dibattito filosofico sul fascino dei vampiri. «Esiste una certa
attrazione nei confronti di Dracula – anche delle sue caratteristiche malvagie.
Rappresenta l’immortalità» dice il cliente Dennis Petersen,
31enne di North Hollywood, aspirante cineasta che è stato qui di
recente. «Credo che la cosa riguardi il sentimentale»
dice Sue Howison, che gestisce il negozio di Burbank assieme al marito
Del. «Credo che Dracula appaia come figura romantica. Hollywood l’ha
reso tale. E quel particolare periodo storico era un periodo sensuale,
con tutti quei velluti, pizzi e veli». «I vampiri sono esaltanti, una cosa
cattiva» dice il cliente Warren Mansfield, 35 anni di Burbank. «Per
me la cosa più paurosa è lo stato d’animo che riescono a
creare. Ma nei libri è meglio. Ti fai terrorizzare dalla tua stessa
immaginazione, è divertente». Questa è forse la chiave per la
rinascita della cultura del vampiro, aggiunge Del Howison. «La cosa
carina dei vampiri – e di tutta la roba horror – è che si tratta
di un terrore senza pericolo» aggiunge con una risata. «È
come fare un giro sulle montagne russe. Puoi essere terrorizzato a morte,
ma sai che ne uscirai tutto intero. Puoi sempre chiudere il libro, o interrompere
il film». Vestitevi di nero. Indossate un mantello.
E lasciate a casa la valigetta. Questo non sarà il solito convegno.
Stiamo parlando di canini, giochi di ruolo vampireschi e carri funebri
che si accaparrano i migliori posti del parcheggio. Stiamo parlando di
Dracula ’97, l’incontro di quattro giorni per la celebrazione del centenario
di “Dracula”, il romanzo gotico sul vampiro scritto da Bram Stoker. I deboli di cuore dovrebbero avere il senno
di mantenersi alla larga dal Westin Hotel, situato ad un isolato dall’Aeroporto
Internazionale di Los Angeles, dal 14 al 17 agosto, quando qualcosa come
1500 partecipanti attendono di godersi un sacco di divertimento sanguinolento
in onore dell’autore che ha fuso secoli di superstizione, folklore e storia
con la narrativa, e ha dato agli ammiratori dei vampiri un eroe da osannare. Sì, sono previsti alcuni dibattiti
seri sull’esistenza dei “non morti”, ma questo convegno in piena atmosfera
da Halloween – completo di bare disposte con gusto, una bloodmobile in
cui gli ospiti possono donare una pinta di plasma, e un bar che offre Bloody
Mary – potrete scommetterci che sarà molto più divertimento
che seriosità. «Ci sono 100 studiosi che vengono
a presentare le loro relazioni sui vampiri, ma in realtà è
una festa» ha detto J. Gordon Melton, che sta organizzando l’evento
con Massimo Introvigne. «La maggioranza di chi interverrà
è come noi – persone che amano i film dell’orrore e dei vampiri.
Ci divertiremo – un mucchio di stupidi in maschera, che si morderanno l’un
l’altro sul collo». Bene, non sono veri vampiri. Mentre c’è chi crede all’esistenza
di uomini e donne che succhiano il sangue ad un cerchio sempre crescente
di vittime per mantenersi vivi, il convegno tratterà la faccenda
dei vampiri come prodotto di leggende, folklore, letteratura e Hollywood,
dicono Melton e Introvigne. Se esistessero dubbi su quanto questi tipi
possano essere sinistri o incutere timore, il motto dell’evento - «È
il mio party e mordo quando lo voglio» - dovrebbe dissiparli. Verranno proiettati di continuo film sui
vampiri in inglese, spagnolo, cinese. Al Drac’s Marketplace saranno in
vendita articoli vampireschi. Quindici romanzieri vampireschi – cioè
persone che scrivono romanzi sui vampiri – autograferanno copie del
loro ultimo lavoro. Ci saranno una gara di scrittura creativa, concerti
di musica rock-gotica e spettacoli teatrali, compreso un episodio scritto
recentemente della soap opera gotica degli anni ’60, “Dark Shadows”, il
cui interprete principale era il vampiro Barnabus Collins. Gli ospiti sono incoraggiati a presentarsi
abbigliati come il loro vampiro preferito per la festa in maschera. Ce
n’è abbastanza per far impazzire, o meglio…pipistrellare, gli ammiratori
di vampiri. Melton e Introvigne non sono sicuramente
i tipi che ci si aspetterebbe di veder coinvolti con una materia che alcuni
considerano stupida, altri sinistra. Melton, 56 anni, è un barbuto
ministro metodista che occasionalmente tiene sermoni nella chiesa di St.
Mark, a Santa Barbara. Lavora inoltre come ricercatore sulle religioni
all’Università di California, Santa Barbara, e ha scritto una decina
di libri sulla religione – più due sui vampiri. Introvigne, 42 anni, un italiano con un
inquietante accento che assomiglia a quello di Bela Lugosi nel film “Dracula”
del 1931, è un avvocato che insegna anche sociologia e religione
all’Università degli Apostoli, una delle 13 università vaticane
di Roma. Ha scritto 20 libri, e il ventunesimo – il primo sui vampiri –
uscirà alla fine di quest’anno. Per la cronaca, nessuno dei due
crede che i vampiri esistano veramente. («Quasi nessun studioso crede
ai vampiri» ha detto Introvigne). Ma i due, che si incontrano ogni due mesi
ai convegni sulla religione in giro per il mondo, e si passano il tempo
con la comune passione per il folklore sui vampiri, da anni studiano queste
leggendarie creature. Il collegamento tra i due soggetti ha senso una volta
che ci si rende conto che i teologi, per secoli, sono stati affascinati
dalla battaglia cosmica tra il bene – rappresentato da Dio e dai suoi angeli
– e il male – Satana e altre forze oscure compresi, forse, i vampiri. Melton e Introvigne sono tra i molti seguaci
del tizio dai lunghi canini. La Società Transilvana di Dracula ha
circa 5000 membri. Ma ai giorni nostri l’interesse per i vampiri è
alimentato più dal romanticismo immaginario inventato dagli studi
cinematografici di Hollywood che dalle superstizioni religiose che gli
studiosi credono abbiano generato le prime leggende su questi terrorizzanti
succhiatori di sangue. Il nome “vampiro” trova le sue radici nella
parola slava che significa “bere”. La credenza in creature che succhiavano
il sangue per mantenersi in vita è profondamente radicata nella
superstizione di secoli addietro, quando la gente incolpava il vampiro,
come una specie di orco, per spiegare l’inspiegabile: morti improvvise,
suicidi, bambini deformi – anche i gemelli nati di sabato, dicono gli storici. Prima del Medio Evo le sepolture erano
questioni di famiglia, non si usavano bare (legname e lavoro artigianale
erano troppo costosi) e le tombe erano generalmente poco profonde (scavarle
portava via meno lavoro). Gli storici dei vampiri sostengono che le persone
seriamente malate e vicine alla morte, o in coma, venivano di frequente
ritenute morte, e involontariamente sepolte vive. Così, quando da
una tomba sbucava una mano o un braccio, i superstiziosi pensavano si trattasse
di un vampiro che resuscitava per completare qualche cosa di incompiuto,
o per commettere qualche innominabile scherzaccio. In realtà, il fenomeno potrebbe
essere stato il risultato di predazioni, lupi o cani affamati – oppure
una persona uscita dal coma che freneticamente cercava di tornare alla
superficie. All’epoca sembrò chiaro come riuscire
a tenere un vampiro morto e sepolto: rendergli impossibile lasciare la
tomba. Molti cadaveri venivano risepolti a faccia in giù (se il
vampiro avesse cercato di scavarsi una via d’uscita sarebbe andato più
in profondità) e attraverso il corpo veniva infisso un paletto per
ancorarli al terreno, spiega Melton. Quando le sepolture cominciarono a diventare
faccenda per le imprese di pompe funebri, le leggende sui vampiri iniziarono
a morire. Molte delle odierne credenze sui vampiri – aglio per tenerli
alla larga, la croce che li respinge, il fatto che non riescano a sopravvivere
fuori dalla bara alla luce del giorno, il viso che non si riflette nello
specchio, mordono le loro vittime sul collo con canini affilati – sono
soprattutto invenzioni hollywoodiane. (alcuni che si pensava fossero vampiri,
hanno bevuto il sangue delle loro vittime, ma senza perforare la pelle
«L’hanno semplicemente succhiato attraverso la pelle» dice
Melton. «Qualcosa come fare un enorme succhiotto».) Hollywood ha ripulito l’immagine del vampiro.
Bela Lugosi, con il suo incarnato pallido, abito e mantello nero, ha creato
il look del vampiro (è stato solo con i film anni ’60 di Christopher
Lee che sono spuntati i lunghi canini). In letteratura esistono vampiri
malvagi, vampiri confusi che vorrebbero cambiare il loro stato vampiresco,
e vampiri benevoli. Al convegno saranno tutti benvenuti. «I vampiri non sono necessariamente
malvagi» spiega Introvigne. «Dipende da come usano i loro poteri.
Assomigliano più a Batman, che ha un aspetto da paura, ma usa i
suoi poteri per fare del bene. I soli che temono Batman sono i cattivi.
Con i vampiri è più o meno la stessa cosa». Dove: Westin Hotel, 5400 W. Century Blvd., Los Angeles. Quando: Agosto 14-17. Ingresso: l’iscrizione anticipata costerà 110 dollari per i quattro giorni. L’importo può essere inviato alla Transylvanian Society of Dracula, P.O. Box 91611, Santa Barbara, Calif., 93190-1611. Per informazioni: chiamare il (805)
967-7721, fax (805) 683-4876, o inviare una e-mail a: jgordon@rain.org.
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