Miguel Martínez Per agevolare la lettura, il testo è stato diviso in undici parti.
Nota: Queste pagine sono tratte dal blog Kelebek. Per rispondere a un tentativo di censurarle, le abbiamo riprese qui, dove godono di una visibilità molto maggiore. Google è quella cosa, che se digiti "Bush serial killer", il primo risultato (di 1.860.000) definisce il presidente degli Stati Uniti "America's Biggest Serial Killer". Provate a cercare "Berlusconi ladro" o "Ratzinger Nazi", e troverete un quadro più o meno simile. Ora, cosa pensereste di un signore che fa scrivere a Google dicendo loro di non indicizzare alcune pagine perché in quelle pagine, lui viene definito un "pollo", un "cretino", un "cialtrone" e il "giullare di via del Corso"? E' successo davvero. I vecchi frequentatori di questo blog si ricorderanno sicuramente di Aldo Torchiaro. Si tratta di un microscopico giornalista romano - sembra che abbia perso il posto anche nel sanmarino dei quotidiani italiani, L'Opinione - che abbiamo scelto però come simbolo di un certo modo approssimativo di fare giornalismo. Ci siamo divertiti, a suo tempo, a pilotare alcune sue bizzarre "inchieste", per poi conferirgli il premio Pollo d'Oro 2005. Vengo a sapere che alcuni mesi fa gli avvocati Leonardo Bugiolacchi e Sabrina Montagna hanno scritto al signor Google minacciandolo di azioni legali nel caso in cui non adempia a una "richiesta urgente eliminazione indicizzazione pagine web di contenuto lesivo dell'onore e della reputazione del sig. ALDO TORCHIARO". In particolare, chiedono che si censurino il blog Salamelik di Sherif el-Sebaie, il blog Kelebek e Indymedia. Bugiolacchi (un cognome che voglio usare da qualche parte, è troppo simpatico) e Montagna chiedono la deindicizzazione di kelebek.splinder.com/tag/torchiaro perché "consente di accedere alla pagina, ove si legge un articolo, datato sabato 17 dicembre 2005, nel quale è presente un collegamento ipertestuale inserito sull'espressione "il premio pollo d'oro 2005", il quale consente di accedere ad altro articolo, di data 8 settembre 2005, contenente informazioni dal carattere all'evidenza lesivo dell'onore e della reputazione personale e professionale del sig. Torchiaro (tra le frasi: "Devo confessare che uno dei motivi principali è stata la faccia di Aldo Torchiaro. Sembra uno a cui potresti vendere il Colosseo due volte" e, più avanti, "Abbiamo confidato un po' sulla sua stupidità"."Ma il divertimento non finisce qui. I tutori legali di Aldo Torchiaro chiedono anche di deindicizzare una pagina del blog Salamelik perché: "consente di accedere alla pagina, ove si trova un articolo, datato 20 settembre 2005, dal titolo "Il giullare di Via del Corso", il quale si apre con la medesima foto di cui alla pagina precedentemente descritta, nella quale sul naso del Torchiaro, con fotomontaggio, è apposta una grossa pallina rossa che conferisce un aspetto clownesco". Infine, si chiede di rendere invisibile una pagina di Indymedia, che contiene un articolo intitolato "il testamento del cretino". Inutile dire che, a quattro mesi circa dalla lettera di Bugiolacchi e Montagna, tutti i link sono ancora lì. Ringrazio comunque l'avvocato Bugiolacchi, perché il suo accorato appello ha smosso la mia pigrizia. Da un anno, mi promettevo di mettere tutto il materiale su Aldo Torchiaro sul mio sito, che è molto più visibile da Google di quanto sia questo blog. Adesso l'ho fatto. Come dice Michael Moore, deindex this. Comunque, a pensarci, è veramente incredibile. La seconda volta, il Colosseo non glielo abbiamo mica venduto noi.
Aldo Torchiaro se l'è comprato da solo.
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