Su questo sito, ho citato la signora Carlizzi in un mio articolo sul satanismo e il caso del "mostro di Firenze". Mi ha risposto in maniera molto cortese, senza nemmeno chiedere una rettifica. Comunque pubblico per intero il suo messaggio.
4 luglio 2004
Caro Miguel,
Certamente non mi permetto di entrare nel merito delle tue idee o
valutazioni nei miei confronti, poiché ritengo, che nel reciproco rispetto
etico, l'uomo sia un essere libero.
Nè intendo sfiorare il concetto di appartenenza religiosa, a meno che a te
non faccia piacere discutere su tematiche che in quanto tali esistono
indipendentemente dalle condivisioni private.
Mi limito a precisare, seguendo il tuo stesso ordine di elencazione, ciò che
risente di una visione distorta, o prevenuta, dimmelo tu.
Nel 2001 ebbi occasione di parlare telefonicamente molte volte con Vittorio
Fincati, e sono d'accordo con te circa l'interesse della tesi da lui
sostenuta in ordine ai delitti del cosiddetto "Mostro di Firenze". In alcune
parti coincideva con il mio pensiero ma anche con documentazione presente
agli atti dell'indagine e a me nota nella mia veste di testimone.
Ho apprezzato il saggio di Fincato "Goezia - I mostri di Firenze", anche se
in molti aspetti specialistici non ero preparata per poter esprimere un
giudizio. Come persona, parlandoci frequentemente, non potetti fare a meno
di percepire molti risentimenti da parte sua verso altri, e in tale contesto
ebbe a parlarmi di Massai, colui che arrestarono anni prima, trovando
materiale riconducibile a pratiche di magia. All'epoca gli inquirenti che
indagavano sul "Mostro", non avrebbero mai pensato a un possibile movente
esoterico, dunque il caso Massai rimase circoscritto ai fatti.
Personalmente non ho mai pensato ad eventuali collegamenti con l'inchiesta.
Tu critichi coloro che considerano Satana una sorta di "Dio al rovescio".
Effettivamente molti gruppi si comportano così, ma secondo me questa é la
conseguenza di gravi errori, anche di linguaggio, che commette la gerarchi
ecclesiastica. Parlare, per farti un esempio, della morte di Gesù,
continuando a pronunciare la parola "sacrificio", innesca in chi é in
malafede, false interpretazioni con effetti di ribaltamento dottrinale.
Gesù, non si é offerto in sacrificio, anzi stava nascosto, sapendo di essere
ricercato e Giuda divenne il traditore per aver svelato dove si nascondeva
Gesù, e in quale persona dovevano riconoscerlo, di qui il famoso bacia.
La crocifissione era la conseguenza della applicazione della legge di quel
tempo, in caso di condanna. Il resto rigurda il modo in cui Gesù subì, e in
quel senso per i credenti nel cristianesimo, la sua morte assunse un valore
salvifico per l'umanità. Ti ripeto, l'uso improprio del linguaggio
religioso, può indurre conseguenze inimmaginbili, ma questo non dipende da
noi, né da me, né da te.
Citi dunque Giuseppe Cosco e Gabriella Carlizzi, questa sciagurata con cui
stai parlando...... vedi che i miracoli esistono?
Conosco Cosco attraverso internet, di lui lessi qualcosa nel '95, ma
avvertivo una sorta di "esclusiva" sulle stesse argomentazioni che io
portavo avanti, non come esperta, ma assumendomi le mie responsabilità
innanzi alla Autorità Giudiziaria, e credo che questo sia un dato di fatto.
Sapevo che Cosco era consulente con la magistratura calabrese, e credo che
frequentasse anche Francesco Bruno. Pare che la moglie sia convinta che sia
stato ucciso.
E veniamo al mio curriculum.
La condanna cui ti riferisci, non é di quattro mesi ma di due,con tutte le
attenuanti e la non menzione della pena.
Rifiutai di difendermi da Valerio Morucci, il diffamato, per essere coerente
con ciò in cui credo veramente, dunque non la coerenza dei muli, ma quella
radicata in convinzioni. Il tempo mi ha dato ragione, come vedi oggi si
riparla delle stesse cose che all'epoca rappresentai a chi di dovere,
facendo sequestrare il famoso memoriale Morucci, di cui nessuno sapeva, a
meno di... qualcuno.
E veniamo ad Alberto Bevilacqua.
Al di là di quanto fa comodo avere in arhivio, per alcune agenzie di stampa
tipo l'Ansa, i fatti sono diversi.
A denunciare Bevilacqua come mostro di Firenze fu tale Annamaria Ragni di
Genova, la quale si presentò prima a me ed io non potevo fare altro che
trasmettere il suo nome a chi di dovere. La stessa firmò il verbale relativo
il 2 marzo 1995 innanzi a Vigna e a Canessa, e il 10 marzo 1995, dopo otto
giorni, Bevilacqua veniva interrogato come persona offesa del reato di
calunnia. Uno dei pochi fortunati che in Italia non passa nemmeno per il
cosiddetto "atto dovuto". Questi sono i verbali, peraltro pubblicati da me
in diversi libri, e consultabili o presso la mia redazione, o il mio
avvocato o presso le sedi giudiziarie avendone titolo.
Se poi ad una certa stampa di potere fu imposto di comportarsi falsificando
i fatti, ci sono state querele, e chi ha sbagliato ha pagato.
Il caso lo ha creato invece Bevilacqua stesso, il quale ha approfittato
della risonanza del suo nome e dell'accusa in se, guadagnando qualche
miliardo con il suo libro sul mostro e con interviste e presenze nei salotti
televisivi, costringendomi a contestare quanto purtroppo sta portando in
luce, ciò che non spetta a me giudicare.
Presiedo da venti anni l'Opera di carità fondata da Padre Gabriele Maria
Berardi, presso la quale non ho mai avuto il piacere di incontrarti e
presentarti le realtà che cerchiamo di aiutare. Puoi venire quando vuoi,
abbiamo bisogno di volontariato, e non chiediamo i documenti e nemmeno
l'appartenenza religiosa.
Di condanne da parte del Vicariato di Roma, non mi risulta, al contrario mi
risultano diffamazioni non firmate e da confessionali, ma Ruini... é una
storia a parte, nè può condannare o scomunicare nessuno.
Io, come vedi sono sempre disponibile al dialogo, se poi qualcuno pensa di
colpire alle spalle, si é già qualificato, basta viverle con la gioia nel
cuore queste piccole cose, non ti pare?
E parli anche dei "messaggi" del Cielo.
Qui é difficile risponderti, perché se invece di considerarli ispirazioni
dell'anima, questa é la dizione corretta, li considerassimo frutto di un
pensiero,il mio vale il tuo e viceversa, e possiamo essere condivisi oppure
no. Dov'é il problema? Tra l'altro, queste realtà, normalmente vengono usate
al negativo, e tu ne hai dato prova, quindi ti assicuro che non ci si
guadagna. Un fatto é certo, e se un giorno leggerai davvero quello che
sicuramente non conosci, giudicherai tu stesso: questi "messaggi" spesso
contengono anticipazioni di competenza dell'ordine pubblico. Io normalmente
li deposito nelle competenti sedi, e ti assicuro che consentono di evitare e
prevenire tante brutte cose. Non sempre, come ad esempio é accaduto per la
strage di Capaci: Venti giorni prima verbalizzai il deposito del messaggio
con Vincenzo Parisi, l'allora capo della Polizia, ma evidentemente non
bastò. Il verbale con le nostre firme fu poi pubblicato, scoppiò un casino
nelle Prefetture e da quel giorno, le mie ispirazioni, vengono considerate
con più attenzione, tutto qui.
E siamo arrivati alla scorta. Non ho avuto nè ho scorta, ma dal 1985 rientro
tra le persone a rischio, perché l'associazione che presiedo, si occupa di
reinserimento nella società civile di detenuti e terroristi, sottoposti agli
obblighi e di conseguenza si attivano controlli particolari. Da un anno
invece sono praticamente immobilizzata a causa di un tentativo di uccidermi
attuato dopo molte minacce. In Procura c'é una indagine e un fascicolo per
tentato omicidio, ma non ho scorte, anzi se proprio devo essere sincera,
penso che con la scusa di proteggermi, magari mi spiano.... io non sono una
persona comoda, sono una persona libera, e te l'ho dimostrato contattandoti
e senza adeguarmi al pensiero altrui. Tu hai mai visitato il mio sito?
Se ti va mi farà piacere: www.giustainformazione.it
A presto, e grazie di avermi consentito di spiegarti qualcosa..... almeno ci
ho provato. Ciao Gabriella
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