Articolo uscito su IL QUOTIDIANO della Calabria e Basilicata Speciale 11 settembre Dossier Pagina VIII “ La storia” Anno 8 n° 249 mercoledì 11 settembre 2002 con lo stesso titolo Sono incalcolabili i siti sul web che trattano di problematiche religiose, socio-politiche, geostrategiche, economico-finanziarie. Per quanto concerne il dibattito “interno” alla società statunitense e quello sul sostegno o meno alle scelte dell’Amministrazione di Bush junior, sono utili i siti di area “conservative”: Conservative HQ Richard Viguerie's political news & commentary site, Cybercast News Service CNSNews.com "The right news. Right now.", Pat Buchanan's group The American Cause. Da non trascurare quelli dei mass media: http://www.nationalreview.com/september11/sept11-index.asp, CNN All Politics, Washington Times The conservative daily newspaper in Washington D.C. http://www.washtimes.com/ - "Daybook" of news events in Washington D.C. at Washington Times: Scheduled news conferences, Congressional action, White House events, rallies, and more!, World Net Daily On-line conservative daily newspaper!, http://www.chroniclesmagazine.org/ di Thomas J. Fleming animatore del Rockford Institute, la Washington Post soprannominata dagli avversari "Pravda-on-the-Potomac". Estremamente
importanti quelli delle fondazioni, definite in inglese “think tank”
(serbatoi di pensiero) che forniscono alla Presidenza ed alle istituzioni sia
federali che degli stati e locali, consulenze, progetti, personale qualificato,
analisi e tracciano scenari. La più vicina oggi all’Amministrazione
repubblicana è la The
Heritage Foundation
, ma anche la ben nota, sin dagli anni 1960 Rand Corporation http://www.rand.org/
(i suoi scienziati sono all’origine del progenitore militare di quello che poi
sarà internet) benché con un approccio più “tecnologico-militare” che non
politico-culturale; poche settimane fa un suo rapporto segreto sulle
responsabilità saudite nel sostegno agli islamisti ed a bin laden
(arrivato alla stampa) ha rivelato che gli USA ormai non guardano in faccia più
nessuno. Anche l’ American
Enterprise Institute
è di area conservative; mentre la Brookings
Institution http://www.brookings.org/dybdocroot/
e la Hoover
Institution - http://www.hoover.org/,
sono di impostazione liberal ; il J. T. Olin Institute - http://www.wcfia.harvard.edu/olin/homepage.htm
è famoso per esser quello in cui tiene i corsi Samuel Huntington. Ma vi sono
numerosi ed influenti ambienti che criticano le decisioni di Bush jr e del suo
staff pur non essendo “di sinistra” come il
Cato Institute http://www.cato.org/,
Americans
Against World Empire Opposing
U.S. war with Iraq, Kosovo e AntiWar.com
Committee
Against U.S. Intervention, gruppi detti negli USA “Libertarian” (più o meno
ultraliberali), che
contrastano l’interventismo esterno e l’aumento del controllo statale. Due
dei più forti elementi di disaccordo sono il progettato attacco all’Irak e la
recente nascita, per la prima volta nella storia della nazione, di un
“ministero degli Interni” (homeland security)
che
lederebbe le autonomie locali e limiterebbe i diritti del singolo cittadino:
mentre la Heritage e la Rand sono impegnati direttamente in questi programmi,
oltre alle tre sigle “libertarian” citate, anche elementi conservatori come
quelli di Chronicles e di American Cause, avversano fortemente tali decisioni.
Oltre a un sito che è una miniera di dati e commenti sulla politica
internazionale,
www.stratfor.com/,
va citato il più importante strumento disponibile in italiano per comprendere
le questioni geopolitiche, la rivista Limes http://www.limesonline.com/
e la gemella “italo-cinese” in lingua inglese Heartland.
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