Miguel Martínez Per agevolare la lettura, il testo è stato diviso in undici parti.
venerdì, 28 luglio 2006 La fabbrica di Mastro Geppetto Il 19 ottobre 2005, Il Giornale ha pubblicato una pagina intera sotto l'immenso e inquietante titolo, "Olimpiadi ed elezioni a rischio terrorismo". La pagina ci permette di sbirciare anche nelle presunte pulsioni psicologiche dei cattivi: "Eventi come le Olimpiadi di Torino e le elezioni di primavera esercitano una forte attrazione sui terroristi per l'attenzione dei media internazionali e le concentrazioni di folla".Fuffa pura, ovviamente, visto che non è successo assolutamente, né alle Olimpiadi né durante le elezioni, ma nella mente di qualche lettore sarà rimasta la visione del sangue della pattinatrice sgozzata che scorre sul ghiaccio, tra schiere urlanti di islamonazicomunisti. Nella stessa pagina, un certo Gian Marco Chiocchi scrive un articolo che specifica nomi e cognomi delle persone da paura: "In Italia patto tra rossi e e neri per aiutare i ribelli iracheni". "In testa il gruppo di Assisi guidato da Moreno Pasquinelli", cioè l'immancabile Campo Antimperialista. L'articolo parla di un imprecisato "dossier" o "punto di situazione degli 007", ed è una specie di noioso elenco telefonico di persone, tutte "nel mirino degli 007" (il titoletto è accompagnato proprio dal disegno di un mirino) che hanno in comune solo la critica all'invasione statunitense dell'Iraq. Con questo facile criterio, Chiocchi riesce a infilarci vari nomi arabi (che fanno sempre paura), un dirigente dei Comitati Iraq Libero che avrebbe un cugino brigatista e che una volta avrebbe parlato con la compagna di un altro ex-brigatista, vari gruppi di sinistra, un gruppetto di destra, e finisce con queste bizzarre parole: "Miguel Guillermo Martinez Ball, definito 'ex miliziano addestratore di gruppi paramilitari sudamericani' sostenitore della compagine filo-palestinese Al-Awda Italia".Quando i miei amici mi dicevano che dietro cose simili ci potevano essere "i servizi", io, anticomplottista di ferro come sono, preferivo credere che ci fosse solo l'imbecillità di un singolo giornalista. In fondo, i servizi, con tutti i loro difetti, almeno sanno come stanno le cose. I giornalisti, in genere, no. Ma proprio stamattina, mentre camminavo nel parco, vengo a sapere chi è che scriveva i copioni che poi Gian Marco Chiocci firmava. Si tratta di Pio Pompa, il Mastro Geppetto della disinformazione, che sfornava Pinocchi mediatici su scala industriale nel suo covo di Via Nazionale 230. Ieri, il Corriere della Sera ha pubblicato intercettazioni da cui si intuisce che Pio Pompa avesse un rapporto privilegiato con Magdi Allam in persona. Si tratta di intercettazioni molto parziali, e non viene specificato se Allam ricevesse o no un compenso. Io tendo a pensare di no, perché Magdi Allam sicuramente guadagna molto di più pubblicando un articolo preparato per lui dai servizi, di quanto potrebbe fare prendendo quattro soldi direttamente dal Sismi. Tra l'altro, anche Magdi Allam aveva tirato in ballo il sottoscritto in un suo articolo; mentre aveva addirittura scritto che "secondo fonti dei servizi", a compiere la strage di Madrid sarebbe stato il "circuito del Campo Antimperialista spagnolo" (che semplicemente non esiste). Se non ci credete, Magdi Allam ha veramente scritto un articolo in cui cerca di unire i fatti - l'attentato jihadista - con le menzogne di Aznar ("attentato dell'ETA") usando come colla proprio il Campo. Adesso sappiamo da dove nasce l'incessante campagna di demonizzazione mediatica contro il Campo Antimperialista, e anche una serie di diffamazioni molto meno gravi contro di me. Leggendo stamattina La Repubblica sulla panchina, vengo a sapere esattamente come funzionava la macchina delle balle. Nell'articolo Sismi, la grande ragnatela dei giornalisti di Ferruccio Sansa e Cristina Zagaria (La Repubblica, 28.07.06) ci raccontano degli stretti contatti di Pio Pompa non solo con l'Agente Betulla (alias Renato Farina), ma anche con Oscar Giannino di Libero, Andrea Purgatori dell'Unità e Stefano Cingolani, ex-direttore del Riformista. Proprio in fondo all'articolo, leggiamo come Pio Pompa abbia fornito una serie di dritte e un video ai suoi collaboratori giornalisti riguardo alla morte di al-Zarqawi, e prosegue: "Poco dopo, altra conversazione sul presunto capo terrorista, questa volta con Gianmarco Chiocci del Giornale. Lui, che dice di aver già il video che avrebbe incastrato Zarqawi, chiede: 'Mi mandi, se c'è, un'analisi su Al Zarqawi. Io poi dopo ci attacco il pezzo?" E Pompa: "Io ti mando il comunicato tradotto di Al Qaeda, chi sarà il futuro capo".E così veniamo a sapere chi è che ha mandato le "analisi", o le veline, o gli articoli già fabbricati, che hanno costruito sul nulla il panico sul "terrorismo alle Olimpiadi", e mille altre leggende da paura. Adesso sapppiamo chi è che definisce questo traduttore di manuali tecnici un "ex miliziano addestratore di gruppi paramilitari sudamericani". E sappiamo chi è che ha diffuso sistematicamente in Italia le bufale sul "complotto islamonazicomunista", come sempre "guidato da Moreno Pasquinelli e dal Campo Antimperialista". Sappiamo, o intuiamo, chi ha creato cose improbabili come Gianluca Preite. Lo so che queste bufale fanno estremamente comodo a grandi interessi internazionali. Ma è anche vero che ogni volta che c'è un "allarme terrorismo", la gente come Pio Pompa può assicurarsi una segretaria in più, o una missione segretissima alle spiagge delle Maldive, o una Ferrari di rappresentanza. E' proprio questa congiunzione tra cialtroneria, truffa e potere che è affascinante.
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