8. Dalla campagna contro la «drapetomania» alla campagna contro l'antiamericanismo Oltre che a combattere il «male» e a diffondere i valori cristiani e americani, la guerra contro l'Irak, e le altre che si profilano all'orizzonte, hanno il compito di espandere la democrazia nel mondo. Quale credibilità ha quest'ultima pretesa? Ritorniamo al giovane indocinese che abbiamo visto denunciare, nel 1924, l'orrore dei linciaggi contro i neri. Dieci anni più tardi, egli ritorna nella sua terra d'origine per assumere il nome, divenuto poi celebre in tutto il mondo, di Ho Chi Minh. Nel momento dei feroci bombardamenti scatenati da Washington avrà pensato il dirigente vietnamita all'orrore della violenza anti-nera scatenata dai campioni della white supremacy ? In altre parole, l'emancipazione degli afro-americani e la conquista da parte loro dei diritti civili e politici ha realmente significato una svolta oppure gli Stati Uniti continuano in sostanza ad essere una Herrenvolk democracy , anche se gli esclusi non sono più da ricercare sul territorio metropolitano ma al di fuori di esso, come d'altro canto a lungo si è verificato nell'ambito della storia della «democrazia» europea? Possiamo esaminare il problema da una diversa prospettiva, a partire da una riflessione di Kant: «Cos'è un monarca assoluto ? E' colui che quando comanda -la guerra deve essere,- la guerra segue». Ad essere qui presi di mira non sono gli Stati dell'Antico regime, bensì l'Inghilterra, che pure aveva alle sue spalle un secolo di sviluppo liberale (Kant 1900, 90 nota). Dal punto di vista del grande filosofo, il presidente degli Stati Uniti dovrebbe essere considerato dispotico due volte. In primo luogo, a causa dell'emergere negli ultimi decenni di una «imperial presidency» che, nell'intraprendere azioni militari, mette spesso il Congresso dinanzi al fatto compiuto. In questa sede, ci interessa soprattutto il secondo aspetto: la Casa Bianca decide in modo sovrano quando le risoluzioni dell'Onu sono vincolanti e quando non lo sono; decide in modo sovrano chi sono i rogue States , contro i quali è lecito imporre l'embargo, affamando un intero popolo, ovvero è lecito scatenare l'inferno di fuoco, compresi i proiettili ad uranio impoverito e le cluster bombs che continuano ad infierire sulla popolazione civile ben al di là della fine del conflitto. Sempre in modo sovrano, la Casa Bianca decide l'occupazione militare di questi paesi per tutto il tempo che essa ritiene necessario, condannando all'ergastolo o incarcerando i loro dirigenti e i loro «complici». Contro di loro e contro i «terroristi» è lecito ricorrere anche al targeted killing , ovvero ad un killing tutt'altro che targeted , ad esempio il bombardamento di un normale ristorante dove si ritiene che possa trovarsi Saddam Hussein… E' chiaro che le garanzie giuridiche non valgono per i «barbari». Anzi, a ben guardare, come dimostra il Patriot Act , la rule of law non si applica neppure per coloro che, pur non essendo« barbari» nel senso stretto del termine, sono tuttavia sospettabili di fare il loro gioco. E' interessante esaminare la storia alle spalle dell'espressione « rogue States ». A lungo, tra Sei e Settecento, in Virginia i semi-schiavi, gli schiavi a tempo di pelle bianca, allorché venivano catturati dopo la fuga cui spesso cercavano di far ricorso, erano marchiati a fuoco con la lettera R (che stava per « Rogue »): resi così immediatamente riconoscibili, non avevano più via di scampo. Più tardi, il problema dell'identificazione veniva risolto definitivamente sostituendo ai semi-schiavi bianchi gli schiavi neri: il colore della pelle rendeva superflua la marchiatura a fuoco, il nero era già di per sé sinonimo di Rogue . Ora ad essere marchiati come «Rogue» sono interi Stati. La Herrenvolk democracy è dura a morire… Ma questa è una storia vecchia. Nuova è invece l'insofferenza crescente che Washington mostra nei confronti degli «alleati». Anche loro sono chiamati a inchinarsi, senza troppe tergiversazioni, al volere della nazione eletta da Dio. Ben si comprendono le perplessità e le reazioni negative che provoca l'atteggiarsi da parte del presidente degli Stati Uniti a sovrano planetario non vincolato e non limitato da nessun organismo internazionale. Ed ecco che gli ideologi della guerra gridano allo scandalo per il diffondersi di questo morbo terribile che, come sappiamo, è l'antiamericanismo. Per singolare che sia tale reazione, essa non è priva di analogie storiche. Alla metà dell'Ottocento, nel sud degli Stati Uniti il regime schiavista è vivo e vitale. E', tuttavia, già si diffondono i primi dubbi e le prime inquietudini: aumenta il numero degli schiavi fuggitivi. Questo fenomeno non solo allarma ma stupisce gli ideologi della schiavitù e della white supremacy : com'è possibile che persone “normali” si sottraggano ad una società così bene ordinata e alla gerarchia della natura? Deve senza dubbio trattarsi di un morbo, di una turba psichica. Ma di cosa propriamente si tratta? Nel 1851, Samuel Cartwright, chirurgo e psicologo della Louisiana, ritiene finalmente di poter giungere ad una spiegazione che egli comunica ai suoi lettori dalle colonne di un'autorevole rivista scientifica, il «New Orleans Medical and Surgical Journal». Prendendo le mosse dal fatto che nel greco classico drapeths è lo schiavo fuggitivo, lo scienziato conclude trionfalmente che la turba psichica, il morbo che spinge gli schiavi neri alla fuga è per l'appunto la «drapetomania» (in Eakin, 2000). La campagna ai giorni nostri in corso contro l'antiamericanismo ha molti punti di contatto con la campagna scatenata oltre un secolo e mezzo fa contro la drapetomania!
Riferimenti bibliografici Richard Cohen, 2000 No, Mr. Lieberman, America Isn't Really God's Country , in «International Herald Tribune» dell'8 settembre, p. 7 (nell'articolo si parla erroneamente di Lieberman, ma il giorno dopo, a p. 6, sempre dell'IHT è apparsa la rettifica) Henry S. Commager (a cura di), 1963 Documents of American History (VII ed.), Appleton-Century-Crofts, New York Benedetto Croce, 1967 Storia d'Italia dal 1871 al 1915 (1927), Laterza, Bari Emily Eakin, 2000 Is Racism Abnormal? A Psychiatrist Sees It as a Mental Disorder , in «International Herald Tribune» del 17 gennaio, p. 3 Theodore Draper, 1994 Mission Impossible (recensione a Tony Smith, America's Mission: The United States and the Worldwide Struggle for Democracy in the Twentieth Century , Princeton University Press, 1994) in «The New York Review of Books» del 6 Ottobre Orlando Figes, 2003 The Greatest Relief Mission of All , in «The New York Review of Books» del 13 marzo, pp. 22-4 Steven Z. Freiberger, 1992 Dawn over Suez. The Rise of American Power in the Middle East, 1953-1957 , Ivan R. Dee, Chicago Sigmund Freud, 1995 Einleitung zu “Thomas Woodrow Wilson”. Eine psychologische Studie (1930; pubblicato per la prima volta nel 1971), tr. it., di Renata Colorni, Introduzione allo studio psicologico su Thomas Woodrow Wilson , in Opere , a cura di Cesare Luigi Musatti, vol. XI, Bollati Boringhieri, Torino, ristampa Madison Grant, 1917 The Passing of the Great Race or the Racial Basis of European History , Bell and Sons, London John Gray, 1998 False Dawn. The Delusion of Global Capitalism , Granta Books, London August Heckscher, 1991 Woodrow Wilson. A Biography , Scribner's Sons, New York-Toronto Adolf Hitler, 1939 Mein Kampf (1925/7), Zentralverlag der NSDAP, München Adolf Hitler, 1952-54 Libres Propos sur la Guerre et la Paix (sono le conversazioni a tavola di Hitler raccolte da Martin Bormann), a cura di François Genoud, Flammarion, Paris Immanuel Kant, 1965 Der Streit der Fakultäten (1798); tr. it. parziale in Id., Scritti politici e di filosofia della storia tradotti da G. Solari e G. Vidari, ed. postuma a cura di N. Bobbio, L. Firpo, V. Mathieu (1956), Torino, UTET, II ed. Henry Kissinger, 1994 Diplomacy , Simon & Schuster, New York Stefan Kühl, 1994 The Nazi Connection. Eugenics, American Racism and German National Socialism , Oxford University Press, New York-Oxford Nancy MacLean, 1994 Behind the Mask of Chivalry. The Making of the Second Ku Klux Klan , Oxford University Press, New York-Oxford Domenico Losurdo, 1991 a La comunità, la morte, l'Occidente. Heidegger e l'«ideologia della guerra» , Bollati Boringhieri, Torino Domenico Losurdo, 1991 b Marx et l'histoire du totalitarisme , in Jacques Bidet et Jacques Texier (eds.), Fin du communisme? Actualité du Marxisme? , Presses Universitaires de France, Paris Domenico Losurdo, 1993 Democrazia o bonapartismo. Trionfo e decadenza del suffragio universale, Bollati Boringhieri, Torino Domenico Losurdo, 1996 Il revisionismo storico. Problemi e miti , Laterza, Roma-Bari Domenico Losurdo, 1997 Antonio Gramsci dal liberalismo al «comunismo critico , Gamberetti, Roma Domenico Losurdo, 2002 Il ribelle aristocratico. Biografia intellettuale e bilancio critico , Bollati Boringhieri, Torino Karl Marx-Friedrich Engels, 1955 Werke , Dietz, Berlin, 1955 sgg. Per quanto riguarda la tr. it., utilizziamo liberamente quella contenuta nell'edizione delle Opere complete di Marx e Engels in corso di pubblicazione, da un pezzo interrotta, presso gli Editori Riuniti, Roma. John Millar, 1986 The Origin of the Distinction of Ranks (1806; 4° ed.); Reprint, Scientia Verlag, Aalen John Millar, 1989 The Origin of the Distinction of Ranks (1806, 4° ed.); tr. it., a cura di Enzo Bartocci, Osservazioni sull'origine delle distinzioni di rango nella società , Angeli, Milano Walter Millis, 1989 The Martial Spirit (1931), Elephant Paperbacks, Chicago Edmund S. Morgan, 1975 American Slavery American Freedom, The Ordeal of Colonial Virginia , Norton & Company, New York-London Marvin Olasky, 1992 The Tragedy of American Compassion , Regnery Gateway, Washington Vilfredo Pareto, 1988 Trattato di sociologia generale (1916), ed. critica a cura di Giovanni Busino, UTET, Torino Léon Poliakov, 1977 L'histoire de l'antisémitisme , volume 4, L'Europe suicidaire , Paris, Calman-Levy John C. G. Röhl, 1993 Wilhelm II. Die Jugend des Kaisers 1859-1888 , Beck, München John C. G. Röhl, 2001 Wilhelm II. Der Aufbau der Persönlichen Monarchie, 1888-1900 , Beck, München Hermann Rauschning, 1940 Gespräche mit Hitler (1939), Europa Verlag, New York, II ed. Theodore Roosevelt, 1951 The Letters , a cura di Elting E. Morison, John M. Blum, John J. Buckley, Harward University Press, Cambridge (Mass.), 1951 sgg. Alfred Rosenberg, 1937 a Der Mythus des 20. Jahrhunderts (1930), Hoheneichen, München Robert Skidelsky, 1989 John Maynard Keynes I. Hopes Betrayed 1881-1920 (1981, 1986, II ed.); tr. it., a cura di Federico Varese, John Maynard Keynes. Speranze tradite 1883-1920 , Bollati Boringhieri, Torino Oswald Spengler, 1933 Jahre der Entscheidung , Beck, München Oswald Spengler, 1980 Der Untergang des Abendlandes (1918-23), Beck, München Arthur Schlesinger jr., 1997 Has Democracy a Future? , in «Foreign Affairs», settembre-ottobre 1997 Lothrop Stoddard, 1925 The Revolt against Civilization. The Menace of the Under Man (1922), tr. ted. dall'americano, di Wilhelm Heise, Der Kulturumsturz. Die Drohung des Untermenschen , Lehmanns, München Lothrop Stoddard, 1984 The Revolt against Civilization. The Menace of the Under Man (1922), ristampa, Scribner, New York Wyn Craig Wade, 1997 The Fiery Cross. The Ku Klux Klan in America , Oxford University Press, New York-Oxford Max Weber, 1971 Zwischen zwei Gesetzen (1916), in Gesammelte politische Schriften , a cura di J. Winckelmann, III ed., Mohr (Siebeck), Tübingen Sull'eugenetica tra Stati Uniti e Germania cfr. Kühl 1994, 61; il lusinghiero giudizio del presidente Harding è riportato ad apertura della versione francese di Stoddard 1925 ( Le flot montant des peuples de couleur contre la suprematie mondiale des Blancs , tr. fr. dall'americano di Abel Doysié, Paris, Payot). Si veda la testimonianza di Felix Kersten, il massaggiatore finlandese di Himmler, nel Centre de documentation Juive contemporaine di Parigi (Das Buch von Henry Ford, 22 December, 1940, n. CCX-31); su ciò cfr. Poliakov 1977, 278, e Losurdo 1991 b, 83-85. Ultima parte Alla prima parte
Home | Il curatore del sito | Oriente, occidente, scontro di civiltà | Le "sette" e i think tank della destra in Italia | La cacciata dei Rom o "zingari" dal Kosovo | Il Prodotto Oriana Fallaci | Antologia sui neoconservatori | Testi di Costanzo Preve | Motore di ricerca |