Per un bilancio categoriale marxista della storia del comunismo storico novecentesco

(1917-1991)

X parte
 



Per agevolare la lettura, questo articolo di Costanzo Preve, apparso per la prima volta sulla rivista Praxis è stato diviso in dieci parti.

Alla prima parte




39. Passiamo ora all'ultimo concetto marxista, quello di ideologia. È interessante che in circa 74 anni (1917-1991) i sistemi politici del comunismo storico novecentesco non siano mai riusciti a "liberalizzare", cioè a legalizzare, la libera discussione ideologica. La teoria per cui lo avrebbero magari fatto volentieri, se non fossero stati accerchiati da fascisti e capitalisti, non spiega niente, ed è del tutto tautologica. I capitalisti liberali erano anch'essi accerchiati dai comunisti, eppure si consentirono questa liberalizzazione, anche se sostennero sempre il suo impedimento nei paesi fascisti loro alleati dopo il 1945. Il capitalismo usa il sistema del Campo Pluralistico Amministrato (CPA), in cui l'apparente pluralismo è controllato dalle direzioni mediatiche, ed i veri oppositori diventano "frangie folli" (lunatic fringes). Il comunismo ha invece usato il modello del Flusso Ideologico Omogeneo (FIO), in cui tutte le emittenti ideologiche diffondono un unico sistema di pensiero. È evidente che il CPA è infinitamente più forte del FIO. Non c'è bisogno di essere seguaci del Tao per capire che il Rigido perde sempre con il Flessibile. Ma questa liberalizzazione era strutturalmente impossibile, perché avrebbe dato luogo ad una "opinione pubblica" che si sarebbe poi divisa in due, una parte decisa alla normale restaurazione del capitalismo, e l'altra parte critica dei privilegi della burocrazia. Tutto questo era anche incompatibile con la dittatura amministrativa del piano, e con l'incorporazione dell'economia nella politica e nell'ideologia. Il giorno prima della caduta del muro di Berlino, infatti, c'era ancora il materialismo dialettico (e non Lukács o Althusser), e c'era ancora il Flusso Ideologico Omogeneo, anche se ormai non ci credeva più nessuno.

40. Concludiamo. E possiamo concludere in modo molto semplice. La dissoluzione del comunismo storico novecentesco (1917-1991), insieme con fenomeni paralleli come la svolta capitalistica in Cina, eccetera, non è affatto un fenomeno sconcertante, inesplicabile e misterioso. Se vi applichiamo le più semplici categorie marxiste questa dissoluzione è uno dei fenomeni storici più semplici e comprensibili che esistano. Chi si limita a sdegnarsi in modo pauperistico e moralistico per la barca di D'Alema non ci capirà mai niente. Ma per questo bisogna friggere meno costolette e fare funzionare di più il dono del ragionamento. Difficile, doloroso, ma anche alla portata di tutti.

Alla prima parte




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