L'avvocato di Introvigne smentisce l'affermazione di Introvigne che la Regione Piemonte è "l'unica fonte di sostegno economico" del CESNUR Di Miguel Martinez.
"uno specifico reato, e cioè l'uso di fondi della Regione Piemonte per fini diversi da quelli per cui i fondi stessi sono stati erogati. I fondi che il CESNUR riceve dalla Regione Piemonte sono specificamente destinati alla gestione della biblioteca e/o all'organizzazione di convegni, e ogni uso diverso di questi fondi costituirebbe un illecito penale." Ci sembra interessante che un avvocato affermi questo. Non ho mai sostenuto che il CESNUR stesse commettendo un reato; piuttosto che, come contribuente italiano, non ero d'accordo nel finanziare le attività di una persona che etichetta pubblicamente quanti non sono d'accordo con lui come "terroristi", me compreso. La lettera dell'avvocato ci informa anche che le spese per l'elettricità e le bollette telefoniche coinvolte in tre mesi di "trollaggio" su Internet non sono state pagate dai contribuenti italiani. Tuttavia non ci rivela chi ha pagato per il viaggio di Introvigne a Chicago per la conferenza dell'ASR. Non sto affermando che l'abbia fatto il governo del Piemonte, mi sto semplicemente domandando chi l'abbia fatto. E neppure ci spiega chi paga per il sito web del CESNUR, il quale ha immediatamente pubblicato lo "studio" del CESNUR (http://www.cesnur.org/testi/anticult_terror.htm). Senza dubbio, al momento questo "studio" non è stato pubblicato da nessuna altra parte. La questione fondamentale, però, è un'altra:
Questo è quanto apprendiamo dall'homepage del CESNUR (http://www.cesnur.org/about.htm): "CESNUR International was recognized as a public non-profit entity in 1996 by the Italian authorities, who are the main current contributors to its projects. It is also financed by royalties on the books it publishes with different publishers, and by contributions of the members. As a public non-profit entity, accounts of its projects are filed with the Region of Piedmont, in Italy." Non solo il CESNUR è supportato dallo Stato - di fatto afferma di essere Lo Stato (una "public non-profit entity"), e che le "autorità italiane" contribuiscono ai suoi "progetti", non soltanto alla sua collezione di libri. Il 21 Giugno del 1999, il Dott. Introvigne ha firmato un messaggio nella veste di "Managing Director of CESNUR" su NUREL (Home Page: http://www.acs.ucalgary.ca/~nurelweb/, una mailing-list accademica sulle nuove religioni curata dal Dott. Irving Hexham della Università di Calgary in Canada) - inoltrato anche in Italia su Usenet dagli amici di Introvigne del gruppo carismatico Una voce grida! - dove egli afferma esplicitamente: [1] "Essi lanciano ora dal nuovo sito che li ospita una campagna [nella versione inglese, "una guerra totale"] che invita a riempire la casella E-mail del CESNUR di messaggi di protesta e a scrivere anche alla Regione Piemonte, unica fonte di sostegno economico del CESNUR, nella speranza che questa gli tagli i fondi." Unica fonte di sostegno economico... (per maggiori informazioni sulle questioni dibattute da Introvigne, vedi qui). Introvigne più avanti aggiunge: "I fondi dello Stato vengono strettamente impiegati dal CESNUR per le sue attività accademiche." Ora, uno studio - come quello "anti-terrorista" che stiamo discutendo qui - presentato a un convegno dell'Associazione per la Sociologia della Religione il 5 Agosto del 1999, dovrebbe certamente essere considerato una "attività accademica", per lo meno dal suo autore.
"evidentemente non sei mai stato al CESNUR, altrimenti sapresti che il CESNUR è principalmente una BIBLIOTECA APERTA AL PUBBLICO (in teoria solo tre ore al giorno, in pratica spesso anche al pomeriggio e nei giorni festivi) che offre a chi la frequenta l'uso dei suoi computers". "Cossutta" sostiene in lettere maiuscole (l'enfasi è nell'originale) che il CESNUR è "principalmente una biblioteca", ovvero ciò per cui pagano i contribuenti italiani, secondo l'avvocato di Introvigne. In ogni caso, è lo stesso Introvigne a dichiarare nello "studio" in oggetto che lo studio è stato condotto dalla biblioteca del CESNUR: "Un piccolo gruppo di studenti associati alla biblioteca del CESNUR di Torino, Italia, per più di tre mesi ha condotto un programma di osservazione partecipante coperta che si è estesa dagli iniziali newsgroup italiani ad alcuni non italiani [...] Di fatto, tutti i messaggi inviati dal gruppo originale coinvolto nella ricerca sono stati postati da due computer della biblioteca del CESNUR di Torino, usando lo stesso sistema operativo."
Di conseguenza abbiamo avuto due valide ragioni per scegliere il titolo che abbiamo dato al nostro articolo. In primo luogo, il CESNUR afferma pubblicamente che le sue "attività accademiche" sono pagate dai contribuenti italiani, talvolta presentati come "l'unica" fonte di finanziamento, altre volte come "la principale". In secondo luogo, perfino l'avvocato del CESNUR sostiene che la biblioteca è finanziata con il denaro dei contribuenti italiani; ma - secondo i militanti del CESNUR - la biblioteca è equivalente al CESNUR, e Introvigne afferma che lo studio di cui stiamo parlando è stato fatto nella biblioteca, da persone "associate" con la biblioteca. Naturalmente vi è un'altra possibilità, ma sfortunatamente questo vorrebbe dire che Introvigne non sta dicendo la verità quando si vanta di essere unicamente/principalmente finanziato dallo Stato. Probabilmente le autorità italiane non coprono le spese per l'ufficio/biblioteca del CESNUR. Introvigne ha già negato in passato che queste finanzino le spese legali del CESNUR; questa volta il suo avvocato nega che lo Stato paghi per i progetti di studio del CESNUR, e per le bollette del telefono e dell'elettricità. Malgrado la sua lettera sia tutto fuorché chiara, di fatto può essere che i contribuenti paghino solo per l'acquisto selezionato di alcuni libri (naturalmente molti libri vengono donati, quindi noi contribuenti non pagheremmo neppure per tutti i volumi presenti nella biblioteca del CESNUR). Se l'avvocato di Introvigne ci fornisce prova di questo, saremo lieti di rettificare il nostro titolo originale. Nel caso lo facessimo, naturalmente, il CESNUR dovrebbe immediatamente correggere quanto afferma nella sua homepage, e spiegare chi paga per quelle che si presume siano le maggiori spese per qualsiasi associazione: affitto, computer, viaggi dei responsabili e così via, specificando che le "pubbliche autorità" italiane aiutano soltanto con spese marginali. Post Scriptum A quasi un anno di distanza - luglio
2000 - non abbiamo ricevuto una risposta alle nostre domande. A dire il
vero, non abbiamo nemmeno ricevuto altre minacce. Insomma, rimane il dubbio:
Introvigne ha commesso "l'illecito penale" di usare fondi pubblici per
la sua bizzarra "ricerca"? Oppure ha semplicemente mentito quando ha affermato
che il CESNUR si regge sui fondi pubblici? Non vogliamo essere maligni.
Semplicemente non riusciamo a pensare a una terza ipotesi; e il silenzio
dell'avvocato di Introvigne forse non ci aiuta a capire quale ipotesi delle
due sia quella giusta, ma rende sempre meno probabile che
ne esista una terza.
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