"L'Islam è un elemento non affidabile"
La strategia antislamica di Alleanza Cattolica e del CESNUR



Miguel Martinez

20 marzo 2001
 

Sull'Islam in Italia, si vedano anche questi articoli:






Molti conoscono il CESNUR e Massimo Introvigne nel loro ruolo di sostenitori della "libertà religiosa." Alcuni ricorderanno l'appassionato appello del CESNUR in difesa della multinazionale statunitense Scientology. Pochi probabilmente sanno che il CESNUR, Massimo Introvigne e tutto il movimento di Alleanza Cattolica - l'organizzazione "controrivoluzionaria" a cui fa riferimento Introvigne - sono attualmente impegnati in una campagna su molti piani contro una specifica religione: l'islam.

L'articolo che segue può a prima vista risultare di difficile lettura - gli stessi nomi che ricorrono e si intrecciano in maniera molto complessa e nei contesti più diversi. Ma proprio per questo, l'articolo è utile anche per capire i metodi che usa Alleanza Cattolica, che potremmo davvero chiamare una società di mutuo soccorso di pochi individui apparentemente operanti in settori molto diversi, che dedicano le loro energie a sostenersi a vicenda.

Tra parentesi, diciamo che il materiale che presentiamo qui smentisce in maniera netta la tesi difensiva del direttore del CESNUR, che sostiene che la sua appartenenza ad Alleanza Cattolica sarebbe un fatto del tutto privato.



simbolo cristianità

Il simbolo di Alleanza Cattolica





Il 26 ottobre del 2000, la Lega Nord di Varese, anzi la Lega Nord Vares, presentò un incontro sul tema "Europa-Islam: una convivenza difficile". I relatori erano Luca Pesenti ("Sociologo - Università di Brescia", per l'esattezza studente di dottorato di ricerca) e Mario Vitali (Alleanza Cattolica e Acs - Aiuto alla Chiesa che Soffre), il moderatore un esponente della Lega Nord. Durante la serata fu presentato il "rapporto sulla libertà religiosa nei Paesi a maggioranza islamica", curato da Acs.

Erano appena passati undici giorni da quando i leghisti di un'altra città lombarda avevano manifestato clamorosamente per privare i musulmani di Lodi della possibilità di costruirsi una moschea. Nel resoconto del quotidiano La Repubblica:

"La moschea qui non si farà mai. Se ci proveranno non gliela lasceremo costruire. La faremo a pezzi. A costo di andare di notte a smontare i mattoni uno ad uno!" usa toni da combattimento il falco della Lega, Roberto Calderoli, segretario nazionale della Lega lombarda, dal palco di piazza Castello, nel centro di Lodi, davanti alle centinaia di ombrelli aperti dei militanti arrivati fino qui da tutto il Nord, sotto la pioggia battente, per manifestare contro la costruzione di una moschea su un terreno concesso dalla giunta di centrosinistra. Intorno a lui sventolano le bandiere della Lega, ma anche quelle di Forza Italia che ha aderito alla manifestazione, mentre sotto il palco non mancano quelle con la fiamma tricolore di Rauti. Il popolo leghista, un migliaio di militanti, esulta. I toni da crociata santa provocano boati da stadio […].



leghista

Manifestante leghista

Si sprecano gli slogan antimusulmani. Gli insulti all'Islam. Le canzoncine di scherno. I più gentili recitano: "La terra ai lodigiani e non ai musulmani", "Padania cristiana, mai musulmana", "l' ombra del minareto non oscurerà il nostro campanile", "né Mosca né moschee, non abbiamo bisogno di insetti", "chi non salta musulmano è", "Allah è grande e Ferrari ce l'ha piccolo" (Aurelio Ferrari è il sindaco popolare di Lodi). […].

Il pomeriggio era cominciato con una messa da campo, proprio sul prato dove dovrebbe sorgere la moschea, alle porte di Lodi. A celebrarla il cappellano della Lega, don Mario, 75 anni, un prete di campagna fatto arrivare appositamente da Mantova […]

Il bianco gazebo leghista, aperto su tutti i lati, non riesce a proteggere l'altare improvvisato da don Mario, una valigetta ventiquattrore appoggiata su una sedia. L'acqua spinta dal vento bagna tutto, ostia consacrata compresa. Tutt'intorno campeggiano i fradici striscioni antislamici. Uno, particolarmente duro, avverte: "Terra concimata con urina di porco". "È un messaggio contro i musulmani - spiega orgoglioso un militante - che non possono costruire su terreni infetti. E il maiale è per loro un animale infetto. Ma se non vogliono mangiare pane e salame se ne tornano tutti a casa loro". Altri inneggiano alla battaglia di Lepanto, nella quale vennero sconfitti gli infedeli. Qualcuno abbandona gli slogan e preferisce parlare di politica: "La nostra è una battaglia culturale. Non vogliamo che le tradizioni cristiane vengano distrutte. Guardate come trattano loro le donne. Sapete cos'è l'infibulazione e le mutilazioni genitali? Noi non vogliamo finire così. Se vengono da noi devono rispettare le nostre abitudini".



"Dovendo ospitare un estraneo a casa mia…"


Alcune settimane dopo, Alleanza Cattolica portò la sua campagna antislamica in un altro partito, questa volta Alleanza Nazionale. Il 22 novembre del 2000, infatti, questo partito tenne un convegno per presentare una risposta alle richieste avanzate dalle comunità islamiche per un'intesa con lo Stato.

I relatori - oltre a Gianfranco Fini - erano Giovanni Cantoni, PierLuigi Zoccatelli e Alfredo Mantovano, responsabile di AN per i problemi dello Stato.

Giovanni Cantoni è il "reggente nazionale" di Alleanza Cattolica; il magistrato Alfredo Mantovano è uno dei principali dirigenti dello stesso gruppo - evidentemente la Lega non è l'unico partito in cui opera Alleanza Cattolica.

Fra i presenti, oltre a Gustavo Selva, è interessante notare, c'erano l'on. Mariapia Garavaglia, democristiana storica, presidente generale della Croce Rossa Italiana e grande ammiratrice, per motivi rimasti poco chiari, di quel curioso personaggio che è il Reverendo Moon; il dottor Mario Cicala, della Giunta Esecutiva Centrale dell'Associazione Nazionale Magistrati. Mentre, come in tutte le grandi occasioni, vegliava sull'evento Juán Miguel Montes Cousiño, direttore dell'Ufficio romano di Tradizione Famiglia Proprietà (T.F.P.), l'organizzazione estremista dei latifondisti brasiliani a cui si ispira Alleanza Cattolica (fonte: Cristianità n. 304, 2001) Non è peraltro la prima volta che Mantovano e Cousiño si presentano in pubblico assieme.

Zoccatelli è militante di Alleanza Cattolica (con un passato come membro del "Temple of Psychick Youth" dei seguaci di Aleister Crowley) e anche l'esponente del CESNUR più in vista dopo Introvigne. È "direttore di redazione" della collana "Religioni e movimenti" della Casa editrice Elle Di Ci; "direttore" (la distinzione non è tanto chiara) della stessa collana è Massimo Introvigne. La collana pubblica libri di Silvia Scaranari Introvigne, "collaboratrice" di Alleanza Cattolica nonché moglie di Massimo Introvigne; di PierLuigi Zoccatelli stesso; di Jean-François Mayer del CESNUR; del Reverendo James Gordon Melton del CESNUR; di Don Pietro Cantoni di Alleanza Cattolica, fratello peraltro di Giovanni Cantoni (il quale poi è coautore di un libro assieme a Introvigne).



silvia scaranari introvigne

Silvia Scaranari Introvigne


Inquadrati quindi un po' meglio i personaggi, possiamo ritornare al convegno di Alleanza Nazionale, il cui punto focale è stato il rifiuto di ogni dialogo con le richieste islamiche. Un rifiuto espresso in maniera significativa dal relatore principale, Giovanni Cantoni, mentre presentava lo studio che ha fatto da filo conduttore del convegno:

"Dovendo ospitare un estraneo a casa mia, con questo libro ho voluto chiedere referenze, informarmi sui suoi precedenti, e ho scoperto l'acqua calda, cioè che l'Islam è un elemento non affidabile."

(Alessandra Longo, "Islam e Italia, An frena", La Repubblica, 23.11.00, p. 11)

Un paio di mesi dopo il convegno di Roma, leggiamo sul Newsgroup di it.cultura.cattolica (dove Alleanza Cattolica è fortemente presente) un comunicato dell'associazione "In cammino":


*** Comunicato stampa ***

ISLAM: quali sfide? -- Maccagno Superiore (Va), 11.3.2001

[...]

Per incominciare a comprendere il fenomeno islamico, presente ormai in maniera consistente nel nostro paese, l'associazione In cammino, con la collaborazione di Alleanza Cattolica, organizza per domenica 11 marzo 2001, presso la Casa Emmaus di Maccagno Superiore (Varese) un convegno sul tema "ISLAM: quali sfide?".

Introdotti da Alessandro Nicotra e presieduti da Massimo Introvigne e Andrea Menegotto, prenderanno la parola relatori qualificati: Mario Vitali, PierLuigi Zoccatelli, Silvia Scaranari Introvigne, Andrea Pacini e Giovanni Cantoni.

Da: "In cammino" 'in.cammino@libero.it'
Newsgroup: it.cultura.cattolica
Data invio: mercoledì 14 febbraio 2001 12.40


Guardiamo un attimo la lista dei relatori.

Zoccatelli e Cantoni sono gli stessi del convegno di Alleanza Nazionale. Comunque, Zoccatelli è anche direttore della rivista Regina Libani Informazioni, "bollettino della Commissione Regina Libani di Alleanza Cattolica per le informazioni sulla situazione nel Libano, nel Medio Oriente e nel mondo islamico", che sostiene vari esponenti dell'estremismo maronita libanese e organizzazioni antiislamiche.

L'avv. Alessandro Nicotra scrive regolarmente per la rivista Il Timone assieme a Introvigne (e Cammilleri e Menegotto…), e quando operava da moderatore di it.cultura.cattolica, censurava ogni post che criticasse anche lontanamente il CESNUR o Massimo Introvigne. Il suo comportamento, peraltro, è stato oggetto di numerose proteste sui newsgroup afferenti alla moderazione in rete. Nicotra non è militante di Alleanza Cattolica (a differenza di David Botti, che controlla invece l'altro newsgroup cattolico, it.politica.cattolici).

Andrea Menegotto, di "Una Voce Grida...!" gira regolarmente i comunicati del CESNUR su it.cultura.cattolica. Secondo Cristianità, n. 303, gennaio-febbraio 2001, Menegotto è un militante di Alleanza Cattolica.



andrea menegotto

Andrea Menegotto

Tra le sue innumerevoli attività, come abbiamo visto, Massimo Introvigne, direttore del CESNUR e "consultore nazionale" di Alleanza Cattolica, dirige la collana "Religioni e movimenti" della casa editrice Elle Di Ci.

Andrea Pacini della Fondazione Agnelli lavora in maniera incessante a diffondere l'idea della "minaccia islamica", pur con linguaggio cautissimo, ed è spesso presente alle attività di Alleanza Cattolica e del CESNUR; quindi non sorprende sapere che la Elle Di Ci abbia pubblicato un suo libro. Andrea Pacini, oltre a fare il ricercatore, svolge un altro lavoro che preferisce non mettere troppo in rilievo quando si presenta come obiettivo studioso di cose islamiche. Egli è infatti anche il parroco della chiesa di Sant'Agostino a Torino (vedi "Nuovi preti per la Chiesa torinese", La Stampa, Domenica 10 Giugno 2001). Altra curiosità, non sappiamo quanto dovuta alla coincidenza: il direttore della Fondazione Agnelli, recentemente eletto al parlamento nelle liste di Forza Italia, porta lo stesso cognome: si tratta infatti di Marcello Pacini.

Menegotto, Zoccatelli e ovviamente Introvigne appartengono tutti e tre al CESNUR.

Silvia Giuseppina Scaranari Introvigne è assieme a Don Augusto Negri l'animatrice del Centro Federico Peirone, organismo ufficiale della diocesi di Torino che si occupa di rapporti cristiano islamici (il sito web del Centro presenta appena due link, di cui uno curiosamente al CADR, altra associazione in mano ad Alleanza Cattolica). Il libretto della Scaranari Introvigne, L'Islam, 102 pagine di una straordinaria banalità, è stato pubblicato dalla Elle Di Ci. Al convegno del CESNUR del 1998 a Torino, quasi simbolicamente, la signora Introvigne si occupava del tavolo dei libri: cioè testi delle edizioni di Cristianità (la rivista e casa editrice ufficiale di Alleanza Cattolica) e della Elle Di Ci.

Anche Mario Vitali lo abbiamo incontrato prima, nel duplice ruolo di militante di Alleanza Cattolica e di membro dell'ACS (Aiuto alla Chiesa che Soffre) o ACN (Aid to the Church in Need), un'importante associazione cattolica il cui direttore in Italia è un altro militante di Alleanza Cattolica, Attilio Tamburrini.



"Pericolo verde, pericolo bianco"


Sia negli ambienti ecclesiastici che in quelli della destra politica, l'ACS diffonde il libretto, La libertà religiosa nei Paesi a maggioranza Islamica: Rapporto 1998, dedicato a dimostrare che il cristianesimo viene perseguitato nei paesi islamici. È interessante notare che nella premessa al testo, gli autori - Attilio Tamburrini e un altro militante di Alleanza Cattolica, Andrea Morigi (giornalista di Libero, che però scrive anche articoli elogiativi di Introvigne su Cristianità) - affermino che "il mondo islamico [presenta] una certa priorità nell'ottica del problema della libertà religiosa." Anche se accanto alla "area verde" Tamburrini e Morigi parlano della minacciosa "area bianca":

C'è infine la persecuzione "bianca" dell'Europa occidentale. In Francia il rapporto Guyard ha tacciato realtà quali l'Opus Dei e la Comunità di S. Egidio di essere delle "pericolose sette", mentre in Belgio e Germania forme di persecuzione sono emerse verso i Testimoni di Geova, gli Hare Krishna e Scientology.

Per non annoiare il lettore, mi fermo qui: si potrebbero elencare ancora decine e decine di conferenze, pubblicazioni, incontri e altre attività in cui Alleanza Cattolica si è impegnata in questo campo.

Che senso possiamo dare a queste informazioni?

Intanto, Alleanza Cattolica come sempre associa il fervore militante a una certa eleganza. Lasciano che a parlare di "terra concimata con urina di porco" - e magari a farsi denunciare - siano i poveri di spirito di Lodi; Alleanza Cattolica si limita a gettare il sasso e nascondere la mano, fornendo gli strumenti intellettuali che permettono poi ai semplici di gonfiarsi di odio etnico-religioso. Tanto che l'intensa attività antislamica di Alleanza Cattolica non viene nemmeno notata: se digitate "alleanza cattolica islam" su un motore di ricerca, quasi certamente troverete unicamente materiale della stessa Alleanza Cattolica.

Alleanza Cattolica si limita a ribadire in maniera apparentemente pacata tutti i motivi per cui l'islam sarebbe incompatibile con la cultura e con l'ordinamento giuridico italiano; a sottolineare ogni fatto di cronaca, vero o falso, ogni conflitto culturale, etnico o familiare che dal Marocco alle Filippine veda coinvolti musulmani. Si tratta di diffondere informazioni che di per sé non sono inattendibili: vengono semplicemente scelte in modo attento, allo scopo di orientare l'ascoltatore o il lettore nella direzione che Alleanza Cattolica desidera.

Ora, è interessante notare che si tratta della stessa strategia adoperata dal CESNUR: come abbiamo ampiamente documentato, il CESNUR evita - con qualche eccezione - di mentire direttamente, limitandosi a selezionare accuratamente quali casi e quali elementi presentare.

Però se il metodo è uguale, la finalità è in apparenza opposta. Tutta la politica del CESNUR mira al riconoscimento di alcune multinazionali statunitensi come "religioni", con relativi privilegi fiscali e giuridici, presentando quindi unicamente i lati, diciamo, "positivi" di tali organizzazioni e sottolineando la loro natura prettamente religiosa.

Invece, tutta la politica di Alleanza Cattolica mira alla delegittimazione dell'islam come religione, sottolineandone gli aspetti sociali e politici, e a negargli l'accesso ai privilegi religiosi di cui godono altri culti in Italia.

A questo punto, sorge spontanea una riflessione: i ragionamenti che il CESNUR applica alle sette, si potrebbero applicare anche all'islam per legittimarlo; i ragionamenti che Alleanza Cattolica applica all'islam si potrebbero tranquillamente applicare alle sette per delegittimarle.

Ma - come chiunque avrà capito dagli elenchi di relatori e autori che abbiamo presentato prima - CESNUR e Alleanza Cattolica sono la stessa identica cosa. Cioè, sono le stesse persone che, in parole povere, difendono le "sette" e attaccano l'islam.

Come funziona il metodo di mutuo soccorso adoperato dagli "alleantini"? Un esempio piccolo ma lampante: il 16 marzo del 2001, compare un post su it.cultura.cattolica, a firma dell'associazione "Una Voce Grida!...", che riporta a sua volta un comunicato del CESNUR che riprende un'intervista su La Stampa al direttore di ACS (giovedí 15 marzo 2001, pagina della cultura, a firma Marco Tosatti). Il titolo dell'articolo su La Stampa è "La mattanza dei cristiani 165 mila morti nel 2000, dall’India al Sudan, dall’Egitto a Timor Est, cosa che ovviamente fa pensare al Terzo Mondo. Ma l'articolo poi viene ripreso per intero sul sito del CESNUR con un nuovo titolo: "Libertà religiosa: l'Aiuto alla Chiesa che Soffre denuncia la persecuzione dei cristiani nel mondo, l'"Inquisizione laicista" in Francia - una lunga intervista a "La Stampa" La mattanza dei cristiani". Il lettore che non va a controllare personalmente è indotto a pensare che il titolista della Stampa abbia inserito il governo francese tra i colpevoli della "mattanza" (ovviamente Tamburrini parla della Francia nel testo dell'intervista). Probabilmente pochi si rendono conto poi che "Una Voce Grida!...", Attilio Tamburrini e il CESNUR sono tutti e tre strettamente legati ad Alleanza Cattolica.

Infine, troviamo un elemento caratteristico della maniera in cui procede Alleanza Cattolica. Che mira al monopolio, non solo di una parte ideologica in una questione, ma cerca di definire la questione stessa.

"La battaglia delle parole, come ha detto Corrêa de Oliveira, è fondamentale; chi la perde dà al proprio avversario un potere immenso, un vantaggio incolmabile."

(Andrea Marcigliano, "Liberale e/o conservatore?", in Il Secolo d'Italia, 30.5.97)

Il caso del CESNUR è abbastanza chiaro - il CESNUR non si presenta come un eccellente centro studi di una parte, quella dei sostenitori delle multinazionali parareligiose; piuttosto si presenta come l'unica fonte di dati oggettivi sulla questione delle "sette."

Nel caso delle sette, non è difficile, visto che si tratta di un argomento praticamente sconosciuto; mentre è molto meno probabile che Alleanza Cattolica riesca a impossessarsi dell'islamistica in Italia. Ma ciò non impedisce comunque all'organizzazione di provarci, e potrebbe spiegare l'altrimenti incomprensibile libretto di Silvia Scaranari Introvigne. Che non è nemmeno di parte; è semplicemente del tutto superfluo, trattandosi di un'imitazione priva di qualunque valore accademico o letterario delle decine di libretti introduttivi all'islam che si trovano in tutte le librerie. Lo diciamo con lo stesso distacco con cui abbiamo sempre detto che il marito, invece, sa scrivere molto bene. L'unico motivo immaginabile per un simile spreco di carta è che Alleanza Cattolica voglia avere una sorta di bignamino dell'islam per i propri militanti e amici, un testo dai contenuti talmente insipidi da risultare difficili da contestare.



Verso una nuova Destra


Ma perché Alleanza Cattolica cerca contemporaneamente di legittimare le sette e delegittimare una realtà ben più importante, l'islam?

Possiamo azzardare varie ipotesi. Intanto, la caduta del comunismo ha creato un grave problema per Alleanza Cattolica, come per i suoi ispiratori brasiliani di Tradizione, Famiglia e Proprietà, una delle organizzazioni più violentemente anticomuniste nota alla storia del dopoguerra. Molto semplicemente, movimenti di questo genere hanno bisogno di nemici.

Ci sono state poi alcune trasformazioni convergenti nell'estrema destra italiana ed europea. La xenofobia era marginale quattro o cinque anni fa (si pensi che ancora nel '99, la Lega di Varese donò una propria sede alla comunità islamica perché la trasformasse in moschea). Molti elementi della "destra radicale" italiana si sono avvicinati in passato con rispetto alla cultura islamica, alcuni addirittura convertendosi, altri sognando impossibili alleanze in funzione "antimondialista."

A un livello prettamente partitico, la sostituzione del nemico musulmano al nemico meridionale ovviamente agevola quello che per molti cittadini del Nord sembra un tradimento: l'alleanza tra Lega e Alleanza Nazionale.

Negli ultimi anni, nel mondo militante, l'influenza culturale della Destra francese (e quella subculturale dell'estremismo americano) hanno portato a un'esplosione di islamofobia; mentre contemporaneamente vaste aree dell'estremismo di destra italiano, sotto l'influsso soprattutto di Alleanza Cattolica, hanno improvvisamente scoperto, se non la fede, almeno una "identità cattolica e occidentale", che si definisce sostanzialmente come rigetto dell'immigrazione.

Significativa a questo proposito la parabola di Guillaume Faye, citato sopra, già sostenitore di un'alleanza tra l'Europa e il Terzo Mondo, che oggi si domanda - in uno scritto ripreso recentemente su Orion se, per contrastare l'islam e creare un'Europa forte, concorrente ma non nemica degli Stati Uniti,

"Non si potrebbe immaginare un cristianesimo neo-medioevale, quasi-politeista, superstizioso, ritualizzato per le masse e uno gnosticismo pagano - una "religione dei filosofi" per le élite?"

Non dobbiamo prendere troppo sul serio un istrione come Faye, ma questa frase descrive abbastanza bene la logica della cristianizzazione dell'estrema destra italiana, che ha molto più a che fare con la politica che con la fede. Però l'affermazione di Faye ricorda anche (ovviamente in maniera non intenzionale) il curioso dualismo di Alleanza Cattolica e della TFP, divise tra un attaccamento alle forme più tradizionali del cattolicesimo da una parte, mentre dall'altra, al loro interno, sembrano avvicinarsi a certe forme di esoterismo. Ma si sta divagando.

Allo stesso tempo, Alleanza Cattolica cerca di sfruttare alcune tendenze operanti anche all'interno della Chiesa cattolica. Non è un caso che Alleanza Cattolica si richiami spesso alle prese di posizione antislamiche della Curia bolognese. Infatti l'islam pone per la prima volta un gravissimo problema per la Chiesa, che non ha nulla a che fare con i timori del jihâd: è la paura della perdita il proprio potere di legittimazione sociale e quindi anche politica.

In parole povere. Un giorno tanti italiani si chiameranno Abdul Rahman. Probabilmente saranno in gran parte indifferenti all'islam (già oggi in Francia appena il 5% degli immigrati frequenta il culto del venerdì); ma saranno anche indifferenti al fatto che Berlusconi vanti una zia suora, o Rutelli si affermi come il Sindaco dei Papa Boys.

Viceversa, questo problema non si pone con le organizzazioni "settarie." Intanto, perché il loro seguito è molto più ristretto. Poi perché comunque condividono una serie di valori "occidentali" in partenza: non bisogna dimenticare che Alleanza Cattolica, ancora prima di essere un'organizzazione religiosa, è un'organizzazione politica, che mira a instaurare il liberismo economico. E per questo motivo, il modello di questa organizzazione ufficialmente cattolica sono proprio gli Stati Uniti, culturalmente "protestanti."

In conclusione, vorrei sottolineare come chi dovrebbe opporsi a questo progetto politico e culturale sembri spesso incapace di coglierne la portata. Andrea Insabato, il solitario attentatore contro la redazione del Manifesto, ha attirato su di sé una grande attenzione. Non voglio sottovalutare la pericolosità di simili individui, né sospetto alcuna propensione per la violenza fisica da parte degli esponenti di Alleanza Cattolica. Ma bisogna anche ricordare che Insabato è finito di fronte ai magistrati; mentre alcuni dirigenti di Alleanza Cattolica sono magistrati. Sono docenti universitari; controllano case editrici; si trovano nei direttivi di alcuni dei partiti che forse vinceranno le prossime elezioni.

Per quanto potessero essere violente le sue intenzioni, Andrea Insabato, nella sua crociata, è riuscito nella pratica solo a danneggiare la porta d'ingresso di un piccolo quotidiano. Attilio Tamburrini, invece, per la sua crociata, è riuscito a ottenere ampio spazio su uno dei principali quotidiani nazionali. Eppure su Internet troverete molto più materiale critico su Insabato che su Tamburrini.


Miguel Martínez




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