A cura di Harry & Martini, Natale 1998. Nel dicembre di quest'anno abbiamo cominciato a pubblicare un esaustivo dossier [1] a proposito del mutamento di direzione operato dalla nuova Cult Awareness Network, tacciata da più parti di costituire un "gruppo di facciata" di Scientology. La Dott.sa Raffaella Di Marzio, responsabile della sede romana del G.R.I.S., Gruppo di Ricerca e di Informazione sulle Sètte, nella sua recensione [2] del convegno del CESNUR tenutosi a Torino, in Italia, nel mese di settembre, racconta di aver conosciuto - in presenza di altri partecipanti all'incontro - (tra cui uno scientologist sul quale abbiamo avuto occasione di soffermarci a lungo [3]), il quale «si è presentato come il responsabile della sezione italiana del CAN (Cult Awareness Network)». «Tra le altre cose», prosegue, «questa persona mi ha informato del fatto che anche il CESNUR riceve di tanto in tanto richieste di aiuto da parte di persone che hanno problemi a causa di qualche "minoranza religiosa" e, poiché non è compito del CESNUR fornire tale assistenza, esso le indirizza anche al CAN.» A tutt'oggi, a oltre un mese di distanza dalla pubblicazione dell'articolo della Di Marzio, il Direttore del CESNUR non è intervenuto per smentire pubblicamente un'affermazione che in coscienza riteniamo grave. È curioso
osservare inoltre come il nuovo Cult Awareness Network promuova
l'opera di Massimo Introvigne nella prima importante newsletter
edita dall'associazione [4] - un bollettino dai toni apertamente
propagandistici - presentandolo come «un referente professionale
della CAN» (a CAN professional referral):
Apprendiamo infine che lo scorso anno il nuovo Cult Awareness Network «ha inviato ai giornali un elenco di "esperti"» [6] ai quali rivolgersi con fiducia per attingere «informazioni obiettive» - recita il comunicato - in merito alle minoranze religiose (il pensiero corre a Scientology, considerando che buona parte degli attivisti dell'associazione sono membri di questa). Tra i ventidue fortunati prescelti dalla CAN [7], al quarto posto compare il nome di J. Gordon Melton e dell'istituto da lui fondato in California (ISAR), il quale è direttore del capitolo americano del CESNUR e fa parte del consiglio di amministrazione del network. A questi di recente si è aggiunta Eileen Barker (si vedano le pagine ufficiali dell'associazione), anch'essa nel consiglio di amministrazione del CESNUR International (curioso come non compaiano invece i nomi di quanti Introvigne congederebbe - per usare il suo frasario - come "esponenti del movimento anti-sètte ostili a Scientology"). «Ironicamente», commentava Introvigne nel maggio di quest'anno [8], «il nome e marchio "Cult Awareness Network (CAN)" sono stati acquistati da una coalizione di attivisti che si battono per la libertà religiosa, fra cui figurano diversi scientologi.» [9] A questo punto ci auguriamo che il direttore
del CESNUR abbia finalmente il buon senso di smentire ogni forma di collaborazione
con la nuova CAN, in merito alla quale invitiamo i lettori a documentarsi
attraverso le nostre pagine.
[1] Si veda l'indice degli articoli pubblicati. [2] Convegno CESNUR '98 - fatti, impressioni, incontri, piccoli e grandi "eventi" di un meeting internazionale, a cura della dottoressa Raffaella Di Marzio, dalla sede romana del G.R.I.S. [3] Si veda Scientology sta indagando su di noi?, La strana storia del misterioso MIAS (Movimento Italiano Anti-Sètte), delle sue bugie e dei legami con la chiesa di Scientology. A cura di Martini, Natale 1998. [4] Si veda questa pagina presso il sito ufficiale della nuova CAN. [5] Per informazioni estensive sulle posizioni del CESNUR in materia - non senza alcune sorprese di rilievo - si veda nell'indice generale la sezione Il CESNUR e il "lavaggio del cervello". [6] Si veda ad esempio Melton considerato un "esperto" dalla nuova CAN ("Giving Cults A Good Name", di Jeannette Walls, tratto da Esquire Magazine, giugno 1997). [7] Riportiamo
il comunicato stampa diffuso dalla nuova CAN:
A chi rivolgersi per informazioni fattuali sulle nuove religioni Qualora abbiate necessità
di informazioni sulle nuove religioni, vi sono molti studiosi e teologi
che possono essere contattati per informazioni obiettive:
Dick Anthony
Dr. Newton Maloney
Dr. Philip Arnold
Dr. J. Gordon Melton
Lee Boothby, General Counsel
Rev. Jim Nicholls
Dr. David Bromley
Professor Gerry O'Sullivan
Dr. Isaac N. Brooks Jr.
Dr. James Richardson
Dr. William Cenkner
Thomas Robbins
Barry Fisher
Dr. George Robertson
Dr. Edward Gaffney
Dr. James D. Tabor
Dr. Jeffrey Hadden
Dr. James E. Wood
Dr. Lonnie Kliever, Chairman
Dr. Stuart Wright
Dr. James Lewis
Dr. Hubert G. Locke
[8] Relazione di Massimo Introvigne al Dipartimento di Neuroscienze, Sezione di Psichiatria, dell'Università di Torino, 30 maggio 1998. [9] Che un gruppo di scientologist dedicati sostenga di «battersi per la libertà religiosa» è un'affermazione curiosa. In merito Giuseppe Ferrari, segretario nazionale del GRIS, in un'intervista al quotidiano Avvenire (1-12-98) ha dichiarato: «bisognerebbe verificare se si rivendica soltanto la propria libertà per poi calpestare quella degli altri» Per essere tolleranti, difatti, occorre per prima cosa riconoscere la dignità dell'interlocutore. Al contrario, L. Ron Hubbard ha dimostrato di non saper accettare la critica, per quanto legittima, indirizzata alla sua organizzazione: la dottrina di Scientology chiama "persona soppressiva" (sinonimo di malato di mente, sporco, criminale) chiunque metta in dubbio la validità dei suoi ritrovati o non approvi i metodi del gruppo. «Non si trovano persone critiche verso Scientology che non abbiano un passato criminale», insegna il fondatore, «più e più volte ne abbiamo avuto la prova" (HCOB del 27 agosto 1987, originariamente pubblicato come articolo in Ability 199, nel 1967, citato in Mario Di Fiorino, L’illusione comunitaria, Moretti e Vitali, Bergamo, 1998, p.102). Una simile prospettiva non
incoraggia certo la "libertà religiosa" di cui alla propaganda di
Scientology, concetto che presuppone il rispetto del prossimo - a meno
che non si tratti di uno slogan privo di sostanza ad uso e consumo individuale.
Essere riconosciuti come religione comporta sgravi fiscali e agevolazioni,
garantendo una certa impunità: per Scientology può voler
dire evitare «240 milioni di multa per aver evaso tributi per 410
milioni» (Niente
tasse per Scientology, di Cinzia Sasso, articolo su La Repubblica,
15 Ottobre 1998).
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