Se Scientology parla italiano, di Francesco
Antonioli.
Tratto da Avvenire, il quotidiano della Conferenza Episcopale Italiana (CEI). Martedì 1 Dicembre
1998. Note a cura di Harry.
Scientology alla conquista dell'Italia. Altro
che i turchi. Nel nostro Paese sta crescendo a dismisura il movimento fondato
negli Stati Uniti da Lafayette Ronald Hubbard, che è morto, anzi
che ha raggiunto il Livello Supremo nel 1986, forse per reincarnarsi quanto
prima qui o in un altro pianeta più evoluto (giustamente, visto
che è stato pure scrittore di fantascienza...). I frequentatori
abituali, cioè quanti acquistano regolarmente i corsi o l'auditing
(l'ascolto) propagandato da questi signori, sarebbero almeno ventimila
[4]. Il Cesnur, il Centro studi sulle nuove religioni,
che li ha censiti in una ricerca, ha convocato questa mattina a Roma una
conferenza stampa con lo specialista americano J. Gordon Melton e l'italiano
Pierluigi Zoccatelli.
E Melton - autore del recente volumetto La Chiesa di Scientology (Elledici, pagine 96, lire 8.000) - sarà anche il protagonista di un convegno che domani pomeriggio è in programma alla Facoltà di Scienze Politiche dell'Università di Torino. Spiega il sociologo Luigi Berzano: «È la prima volta che si discute di Scientology affrontando in un contesto accademico la sua storia, le sue dottrine, le ragioni della sua crescita, al di là dei problemi penali o fiscali, certo importanti ma che non devono distoglierci da altre analisi». Studiosi asettici, dunque? E con quale approccio affrontare l'evoluzione che ha portato dal «Dianetics» alla vera e propria Chiesa, dalle "terapie" a una diffusione sempre più capillare nei diversi continenti? Eppure dici Scientology e subito scattano feroci dibattiti, querele, zuffe ideologiche. Perché? «Prevedibile - commenta Massimo Introvigne del Cesnur -. È la quintessenza di un fenomeno americano. Ma l'esportazione è avvenuta con la grazia di un elefante in un vaso di porcellana. Scarsa sensibilità, poca attenzione alle culture radicate. È giunto il momento di ragionare anche sulla loro dottrina. Sono stati solo i primi a "sbarcare in Normandia"...». In Italia - grazie alla Cassazione nel 1997 e al Ministero delle Finanze nel 1998 - hanno ottenuto il riconoscimento come religione. «Ma lo è o non lo è? - insiste Introvigne - Mircea Eliade aveva individuato almeno 126 definizioni. I giudici ne hanno scelta una molto ampia. Fenomeni come quello di Scientology, in realtà, mettono drammaticamente l'Occidente di fronte al fatto di non avere una nozione condivisa di religione». Interviene Giuseppe Ferrari, segretario nazionale del Gris, il Gruppo di ricerca e informazione sulle sette, con sedi ormai in circa cento diocesi italiane: «Il problema grave - sostiene - è però che non esistono gli strumenti giuridici per dare una definizione di religione. I magistrati, pertanto, si appellano a sensibilità personali o criteri comunque differenti. Intendiamo organizzare nei prossimi mesi un convegno interdisciplinare con alcune università proprio per ragionare intorno a questo aspetto. Insomma, esiste una carenza legislativa molto grave, che non possiamo sottovalutare. I credenti, come tutta la comunità politica, debbono avere ben chiara la situazione». Tra cattolici, soprattutto tra Gris e Cesnur, non c'è però uniformità di giudizio su queste nuove realtà. Anzi, spesso c'è un dissidio aperto. «Mi spiace, ma chi promuove convegni come quello di domani a Torino corre il rischio di fare l'interesse di Scientology - tuona Ferrari -. La questione, tra l'altro, è ben più ampia. È la tendenza al garantismo assoluto nei confronti di questi gruppi religiosi. Non può bastare uno statuto per ottenere la "patente". Bisognerebbe verificare se si rivendica soltanto la propria libertà per poi calpestare quella degli altri... In Grecia e in Germania i seguaci di Hubbard hanno avuto un po' di problemi. Vorrà pur dire qualche cosa. La questione è che utilizzano più metodi di marketing che spirituali». Non è il solo punto. «Anche noi siamo per la tutela delle minoranze - continua il segretario del Gris -. Ma non si può sostenere senza distinzioni i diritti di questi gruppi. Bisogna andare oltre agli slogan, sennò si sfiora il ridicolo. Affermando "Tutto è setta, nulla è setta" arriviamo tranquilli a spacciare i satanisti o i gruppi estemporanei per nuovi movimenti religiosi, con tanto di diritti riconosciuti...». Introvigne ha un "debole" per le sette? Il Cesnur è di manica larga? «Ma niente affatto - ribatte seccato lo studioso torinese. - Intanto io non sono un sostenitore di Scientology. Ho solo affermato in alcune sedi che è di difficile argomentazione il concetto di "lavaggio del cervello" [5]. Penso inoltre che sia limitativo, per i cattolici, mettersi al seguito dei laici che stigmatizzano nel movimento di Hubbard gli aspetti di presunta evasione fiscale o le tecniche di vendita più o meno truffaldine. Anche altri ne usano di simili, ma il successo è modesto. È ora di mettere in evidenza gli aspetti dottrinali, che io critico, della reincarnazione - credenza tutt'altro che periferica in Scientology - e dello gnosticismo, dell'uomo cioè aiutato a risvegliarsi dal "torpore" e "aiutato" a scoprirsi creatore». Possono dei cattolici, in un quadro del
genere, acquistare i "servizi" di Scientology? E la legge, soprattutto
ora che sta mutando vertiginosamente lo scenario, deve intervenire per
limitare gli eccessi delle nuove religiosità, magari in casi gravi
come il plagio? «Certi argomenti spettano ai tribunali e non agli
studiosi, per le violazioni esiste già il codice penale»,
ripete Introvigne. «Io penso invece che il diritto debba avere uno
spazio in cui delimitare gli abusi - conclude Ferrari -. Non credo che
una prospettiva del genere finirebbe col ritorcersi sulle religioni tradizionali.
I criteri non possono che essere l'equità e il diritto alla libertà
religiosa della minoranza e del singolo individuo».
Note [1] Intervista di Paolo Brogi a Mons. Ersilio Tonini, Corriere della Sera, 30 Aprile 1998, pagina 15. [2] PierLugi Zoccatelli, ospite presso una piccola emittente televisiva italiana ("Serenissima") alla trasmissione Notte V.I.P. dal titolo "Sètte, Religioni e Libertà" andata in onda il 9 Maggio 1998. [3] Il 15 Agosto 1996 il CESNUR ha inviato alle autorità tedesche un appello a sostegno di Scientology, firmato dai dirigenti dell'organizzazione Massimo Introvigne (Italia) e J. Gordon Melton (America). Vedi Il CESNUR sostiene la propaganda di Scientology in Germania. [4] Il Dipartimento di Pubblica Sicurezza del Ministero degli Interni, nella sua indagine sui nuovi movimenti religiosi datata frebbaio 1998, ha rilevato la presenza di circa 7000 scientologist, denunciando la diffusione da parte dell'organizzazione di stime numeriche gonfiate a scopo promozionale. [5] Per informazioni
estensive sulla controversia che ne è scaturita, non senza alcune
sorprese di rilievo, si veda nell'indice generale la sezione
Il CESNUR e il "lavaggio del cervello".
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