Crociati a Verona
prima parte
 

di Miguel Martinez




Una recensione del libro di Emanuele Del Medico, “All’estrema destra del padre: tradizionalismo cattolico e destra radicale. Il paradigma veronese”, edizioni La Fiaccola, Noto, settembre 2004 .
Il libro si trova:
  • a Verona, alla Fnac (via Cappello), da Rinascita (corso Portoni Borsari), alla Gheduzzi-Giubbe rosse (corso S. Anastasia), alla Biblioteca anarchica Giovanni Domaschi (via Scrimiari 7 - aperta il primo e terzo sabato del mese, dalle 16,30 alle 19,30)
  • Nel resto d’Italia, si può ordinare inviando Euro 10,00 a:
    Elisabetta Medda, via Benedetto Croce 20, 96017 Noto (SR), tel. 0931-839849, conto corrente postale No. 10874964.
Per avere un’idea precisa degli argomenti trattati, abbiamo allegato l’indice analitico dei nomi personali e dei gruppi citati nel libro.
Questa recensione è divisa in due parti, la prima introduttiva e dedicata al libro di Del Medico, la seconda una serie di riflessioni sulla questione dei “cattolici di destra”.





Un’esperienza veronese

Non dimenticherò mai il mio incontro con i cattolici di destra di Verona, dove abitavo una decina di anni fa.

Frequentavo a una piccola associazione chiamata CISRAP o “Centro italiano studi e ricerche sull’America precolombiana”. Il CISRAP era la creazione, e un po’ la valvola di sfogo, di Franco Venturi, un insegnante laureato in archeologia. Ho conosciuto poche persone che riuscivano a combinare, come lui, capacità di entusiasmare, chiarezza e obiettività. Apprezzavo poi il fatto che fosse lontano sia da ogni terzomondismo apologetico o romantico, sia da ogni sicumera occidentalista.

Hernán Cortés, il conquistatore del Messico, è stato spesso demonizzato e spesso esaltato; ma Franco ce lo presentava sotto un altro aspetto, raccontandoci come Cortés fosse costretto a orientarsi in un mondo totalmente sconosciuto. Il  sovrano, o meglio il portavoce, degli aztechi parlava con una donna che capiva la sua lingua; lei traduceva in maya a un marinaio spagnolo che aveva appreso qualcosa di tale lingua durante un suo naufragio anni prima sulla costa dello Yucatán; e il marinaio spiegava quello che aveva capita a Cortés.

Il 1992 era il quinto centenario della scoperta delle Americhe. Un piccolo gruppo di veronesi decise di dedicare tutto l’anno ad attaccare Franco Venturi e le sue conferenze archeologiche. Ogni volta che Franco si recava a presentare diapositive di ceramica olmeca in qualche saletta circoscrizionale,  i Gruppi di famiglie cattoliche (mi sembra che questa fosse la sigla usata al momento) infilavano volantini nei tergicristalli delle auto parcheggiate nella zona, accusandolo di essere un amico dei terroristi comunisti latinoamericani, un agente della teologia della liberazione e un esaltatore dei sacrifici umani.

Alle conferenze intervenivano spesso, in modo assai rumoroso, due militanti della destra cattolica, di nome Palmarino Zoccatelli e Maurizio Ruggiero. Non contenti, fecero una campagna per chiedere al comune di togliere ogni finanziamento (una somma minima concessa alle associazioni senza scopo di lucro) al CISRAP.

Alcuni mesi dopo, Franco si sarebbe lanciato con l’auto nel lago di Garda. Non voglio incolpare nessuno ingiustamente, e non credo che vi sia una sequenza di causa e di effetto  Franco era già provato da una profonda crisi personale. Ma certamente gli attacchi così immotivati dei neo-crociati non gli hanno fatto bene.

Verona Fedele

Nel suo libro All’estrema destra del padre, Emanuele Del Medico riesce a darci un quadro dettagliato e corretto di questo strano mondo. Egli analizza il complesso fenomeno del “tradizionalismo” politico, che accomuna spesso cattolici e sedicenti pagani; poi presenta una storia del tradizionalismo cattolico in Italia  con un’attenzione  particolare per Alleanza Cattolica e Tradizione Famiglia e Proprietà (TFP); racconta la storia dei movimenti “tradizionalisti” a Verona, e le loro rumorose campagne contro gli immigrati e gli omosessuali, ma anche le campagne tese a reinventare una tradizione veneta; e infine ci presenta una notevole raccolta iconografica di pittoreschi volantini  i cui testi sono davvero affascinanti per la loro delirante creatività.

forza nuova verona


Molto è stato scritto sulla “estrema destra”. A volte ci sono studi seri (come quelli di Ugo Tassinari), più spesso troviamo però solo un intruglio di complottismo, dati errati e invettive. Il caso peggiore che viene in mente è Il quarto Reich di Franco Fracassi, un miscuglio impareggiabile di sciocchezze ed errori che però è stato pubblicato dagli Editori Riuniti (non ha nemmeno la folle creatività del Quarto livello del povero Carlo Palermo).

Pochissimo però è stato scritto sulla destra cattolica: l’unico studio serio - Giovanni Tassani, La cultura politica della destra cattolica - risale a quasi trent’anni fa. E siccome la destra cattolica ha oggi una grande importanza politica, un libro della qualità di quella di Del Medico merita ben altra distribuzione di quella che per forza di cose ha.

Nel libro di Emanuele Del Medico si notano alcuni significativi segni di onestà: ad esempio,  a differenza di altri  cita scrupolosamente le fonti (compreso questo sito).

Del Medico sa poi distinguere, una cosa fondamentale in un campo in cui le passioni di destra possono essere folli come quelle che abbiamo visto all’opera nel caso del CISRAP, ma in cui anche le passioni di sinistra spesso non scherzano. Giustamente, egli nota:

“Il contenitore ideologico ‘fascismo’ in cui far confluire ogni elemento collocabile all’estrema destra, anche soggetti tra loro obiettivamente distanti  spesso con l’atteggiamento demonizzante di chi nega all’avversario politico validità di studio per delegittimarlo  è diventato ormai strumento d’investigazione obsoleto”.
Saper distinguere non vuol dire compiacimento, vuol dire criticare in maniera corretta: la posizione dell’autore è chiara, come è lucida la sua critica al tradizionalismo sia esoterico che cattolico.

Inevitabilmente, il libro contiene anche qualche errore. Quelli che ho scovato io si trovano tutti nella sezione delle “note biografiche”, che probabilmente sono state copiate da qualche altra fonte meno scrupolosa:

  • Uno è probabilmente colpa mia: io avevo scritto sul mio sito che Mario Borghezio era stato militante di Ordine Nuovo in gioventù. Un errore che poi ho corretto su questo sito, ma che ha fatto in tempo per riprodursi altrove.

  • Viene attribuita a Clemente Graziani (il fondatore del Movimento Politico Ordine Nuovo) una frase che parla di “uccidere, o far uccidere, vecchi, donne e bambini”. Non si tratta ovviamente di una proposta di Graziani, ma  al contrario  di un’accusa che lui muoveva alla guerriglia comunista, o se si preferisce, alle lotte di resistenza del Terzo Mondo. Casomai sarebbe stato interessante sottolineare invece come Graziani si vantasse di essere il referente per l’Italia per l’OAS, l’organizzazione razzista e islamofoba che si opponeva con il terrorismo alla resistenza algerina.

  • La nota su Claudio Mutti è tutta sbagliata, per cui non si saprebbe dove iniziare un lavoro di correzione.

Se qualcuno dovesse notare altri errori, sarò lieto di segnalarli qui, non per criticare l'autore del libro, ma per rendere più incisivo il suo lavoro.


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