Miguel Martínez Un
mio conoscente mi ha girato questo messaggio, arrivato alla redazione del
benemerito sito aljazira.it, che offre le più interessanti notizie dalla
stampa araba:
Se
un messaggio del genere fosse stato rivolto a Emilio Fede o a Paolo Mieli, tutti i
media ne starebbero a parlare. Starebbero lì con il coltello puntato alla gola
a chiederci di “condannare senza riserve”. Esprimi tutto lo sdegno che c’è
in te! Siccome
i redattori di aljazira.it sono invece persone civili e ragionevoli, non hanno
dato alcuna importanza a questa mail. Anche se in effetti si presenta come un
vero e proprio ultimatum terroristico al governo, con minacce di stragi.
Né gli do importanza io: mi immagino che l’autore sia un adolescente
perfettamente innocuo, almeno quando non è alla guida del motorino. Poi uno che
pensa che le “sinagoghe” siano i luoghi in cui si radunano i musulmani si
farebbe beccare molto prima di poter far fuori il primo dei suoi cinque “musi
neri” quotidiani. Immagine dal pittoresco sito di Alternativa Longobarda Diciamo, tra parentesi, che la maggioranza
dei “messaggi comparsi su siti vicini ad al-Qaida” di cui parlano spesso i
telegiornali sono più o meno allo stesso livello. Molto
più preoccupante dell’ultimatum è quello
che esprime. Perché il nostro brufoloso spammatore traduce nella maniera
più logica il messaggi che gli arriva da Marcello Pera, da Angelo Panebianco e
da Giuliano Ferrara, per citare solo alcuni esempi. Oriana
Fallaci dice che non ci sono musulmani buoni. Che tutti, senza eccezione, ci odiano
e sono potenziali omicidi e stupratori. Chiaramente l’unica soluzione sensata a
un problema di quella portata è rinchiuderli in un unico, immenso campo di
concentramento per un miliardo di persone. Ma tutto sommato è più pratico e
definitivo inserire i musulmani “nei forni”, come propone il nostro giustiziere
telematico in crisi puberale. Non è cattiveria, è logica ed efficienza. La
cosa importante da ricordare è che il razzismo è sempre difensivo. Non
siamo noi che vogliamo sterminare loro. Sono loro che ci vogliono
sterminare a noi, solo che noi gli facciamo lo sterminio preventivo. Non
è vero che l’antiebraismo (o antisemitismo) nazista fosse motivato
dall’esaltazione dei capelli biondi degli ariani. Era motivato molto più
semplicemente dalla fantasia che esistesse una sorta di grande al-Qaida degli
ebrei, che aveva creato gli orrori della rivoluzione russa e che stava cercando
di impossessarsi del mondo intero. Ovviamente dopo aver stuprato le nostre
donne e ammazzato i nostri bambini. Glielo ordinava il loro Talmud. Gente
così te la terresti in casa? Con
premesse di questo tipo, persone dall’aspetto perfettamente normale possono
diventare mostri. Per citare una frase stranota – la banalità del male. Ecco
ad esempio un episodio molto banale. E molto malvagio. Una
nostra conoscente descrive l’inizio dell’anno alla scuola materna (con insegnanti laici ma gestita dalla
parrocchia) dove va la sua bambina. “Ieri due mamme, appena arrivo, inviperite, dicono: Tre
anni prima, il parroco e la direttrice della scuola avevano dato alloggio a una famiglia di marocchini, assumendoli in
regola come custodi. Persone assolutamente tranquille, che godono della fiducia
del personale della scuola. Nessuno
ci aveva fatto caso, finché: “Queste mamme, stamattina, di nuovo inviperite hanno voluto un confronto con parroco e direttrice, per cui siamo andati a colloquio. Le
gentili signore hanno minacciato di rivolgersi anche all’Asl, perché i musulmani,
oltre a spaventare la gente, sono anche notoriamente infettivi. E hanno chiesto
perché non erano state informate, all’atto dell’iscrizione, del fatto che la
scuola conteneva extracomunitari.
Le
madri di famiglia chiedono la cacciata dei custodi. La nostra conoscente
protesta educatamente, e le viene risposto che se non le sta bene, può cambiare
scuola anche lei. Questa è la normalità dell’Occidente oggi. Figuriamoci come deve essere quando si scatena davvero. Bisogna dire però che non tutti ci cascano nella trappola dello scontro di civiltà. Il 10 settember del 2004, la proprietaria di una gioielleria di Bolzano si è trovata davanti un giovane che sosteneva di indossare una cintura esplosiva, e che si sarebbe fatto saltare in aria se la signora non gli avesse consegnato l'incasso. A differenza di Magdi Allam e dei nostri media, la signora non ha creduto per un attimo alla pista del terrorismo islamico in odio all'Occidente e ha chiamato la polizia. La quale ha scoperto che il kamikaze di Bin Laden si chiamava in realtà Andrea Gardini. E ovviamente non portava alcuna cintura esplosiva.
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