Di Francesco Palmisano
Questo articolo - che ci presenta un'insolita prospettiva cattolica - fa parte di un'antologia di articoli critici su Oriana Fallaci.
LA FORZA (LAICA ED ATEA) DELLA RAGIONE
Scrisse il pittore spagnolo Francisco Goya che: "il Sonno della Ragione
genera Mostri". Ma nel suo originario significato il latino "monstrum" sta
ad indicare il "divino che si manifesta", ossia la decisione di Dio di mostrare
il suo Volto agli uomini o (il che è più o meno lo stesso) la capacità dell'uomo
di intendere Verità sovrasensibili. Ciò vuol dire agire non (o non solo)
sul piano materiale, ma sul piano metafisico e spirituale. Dunque il sonno
della ragione genera mostri, cioè solo chi è in grado di mettere da parte
la propria ragione, la propria razionalità, solo chi sa superare il razionalismo,
potrà elevare il proprio spirito fino ad altezze alle quali la ragione non
potrà mai neanche aspirare. Solo a costui Dio si "mostrerà". Viceversa il
razionalismo crea fitte ragnatele che imprigionano l'intelletto dell'uomo
in occupazioni terrene, materialistiche ed utilitaristiche ed atrofizzano
la parte più preziosa del nostro Spirito.
Questa breve premessa per rendere chiaro a tutti che "la Forza della Ragione"
è proprio ciò di cui il mondo moderno deve disfarsi se vuole tentare la
difficile impresa di restituire le ali al proprio Spirito. Le tante critiche
mosse in questi giorni all?ultimo libro della Fallaci sono, nella migliore
delle ipotesi, miopi. Ci è stata propinata una falsa opposizione ideologica:
quella fra la Fallaci ed i no-global. Alessandro Robecchi, sul "Manifesto",
è arrivato a delineare i seguenti schieramenti: da una parte la Fallaci
ed il "Cristo sadocristiano di Mel Gibson" insieme a "Rumsfeld, un clan
di petrolieri texani, Baget Bozzo e qualche professorino neocon della Washington-bene",
dall'altra "un miliardo di musulmani incazzati" insieme a "Voltaire e magari
pure Marx" oltre a, immagino, i no-global e l'Ulivo mondiale.
Questa suddivisione in due schieramenti, continuamente riproposta dal tam-tam
dei mass-media, potrebbe essere sottoscritta da molti, anche disposti ad
"iscriversi" al primo gruppo. Ma tale suddivisione è solo uno scherzo di
cattivo gusto per chi abbia la capacità di vedere la vera lotta che sconquassa
il mondo moderno. Ovvero quella fra chi vuole rimanere fedele alla propria
Tradizione (cioè ad una visione spirituale della vita e della morte) e chi
si batte contro la Tradizione e contro tutte le tradizioni, per imporre
ed esportare il proprio modello culturale laicista, razionalista e materialista.
Da una parte il Fronte della Tradizione, al quale appartengono, pur con
diverse dignità, Cattolicesimo ed Islam, dottrine finalizzate a "mostrare"
Dio agli uomini. Dall'altra tutto ciò che possiamo definire tipicamente
"moderno", il cui tratto comune è la negazione, o peggio la distorsione,
del concetto di spiritualità.
Non è affatto vero che la Fallaci contrapponga un integralismo cristiano
all'integralismo musulmano; lo dice chiaramente, fra una bestemmia e l'altra,
nel suo libro: "abbiamo faticato tanto per rompere il giogo della Chiesa
Cattolica" e ancora "io sono un'atea cristiana [...] sopporto male le chiese.
I loro dogmi, le loro liturgie, la loro presunta autorità spirituale, il
loro potere. [...] sorrido al ricordo di mio nonno che era un anarchico ottocentesco
e cantava: con le budella dei preti impiccheremo i re". Dunque Mel Gibson
non c'entra proprio niente con la Fallaci.
La Fallaci dichiara di non credere in Dio, però si definisce "cristiana"
perché "il discorso che sta alla base del cristianesimo mi piace. Mi seduce
a tal punto che non vi trovo alcun contrasto col mio ateismo e il mio laicismo
(!)". Ed eccola lanciarsi in una serie di assurdità, basate sulla sua libera
interpretazione (Lutero, quanti guai hai combinato!!) del Vangelo, secondo
la quale "senza il Cristianesimo non ci sarebbe stato il Rinascimento, non
ci sarebbe stato l'Illuminismo, non ci sarebbe stata nemmeno la Rivoluzione
Francese. [?] Non ci sarebbe stato nemmeno il socialismo o meglio l'esperimento
socialista. [?] E tanto meno ci sarebbe stato il liberalismo". Beh certo,
si potrebbe dire che senza Dio non ci sarebbe il demonio, senza il Bene
il Male, senza l'Ordine non ci potrebbe essere il caos, senza la Fede l'eresia,
senza la Verità la menzogna. Ma guai a dare a queste parole il significato
che vuole dargli la Fallaci. Il Cristianesimo non è il padre del Rinascimento,
né dell'Illuminismo, né della Rivoluzione Francese, né, tanto meno, delle
due facce della medaglia laicista: comunismo e liberalismo. Né tutte queste
cose possono essere viste come "attualizzazioni" o "modernizzazioni" del
messaggio di Nostro Signore e della Santa Chiesa. Esse ne sono piuttosto
la negazione, e lo spirito anticlericale che ha caratterizzato tutti questi
periodi o movimenti ne è la prova lampante. È nel Medioevo, guelfo e ghibellino,
che si ritrova lo spirito Cattolico, nel Sacro Romano Impero, nella tradizione
europea dei Sovrani di Diritto Divino, nell'Ordine dei Templari e nello
spirito delle Crociate.
La natura dell'uomo è litigiosa, a noi tutti piace classificarci in schieramenti
e lottare contro i nostri avversari. Ma talvolta queste opposizioni servono
a catalizzare le energie degli uomini di entrambi gli schieramenti verso
un fine comune. Nel Medioevo, guelfi e ghibellini, sostenitori del Papato
e dell'Impero, si scontrarono ferocemente, ma alla base delle loro ideologie
c?era il comune desiderio che la vita dell'uomo, della società e dello Stato
fosse retta da una autorità spirituale (perché tale era anche l'Imperatore
ghibellino, nonostante oggi ?ghibellino? sia surrettiziamente divenuto sinonimo
di "laico"). E lo stesso accadde nelle Crociate, durante le quali, per di
più, veniva data la possibilità sia ai Cristiani che ai Musulmani, di mettere
in gioco la vita per testimoniare la propria Fede. Ma non sempre le "false
opposizioni" sono così virtuose. Oggi, in occidente, viviamo la falsa opposizione
ideologica tra destra e sinistra, che si scontrano su argomenti di minima
importanza, portando, contemporaneamente, avanti insieme i principi del
laicismo, dell'ateismo, del materialismo, del pragmatismo, dell'utilitarismo,
dell'illuminismo, del libero esame, del liberalismo, del liberismo, del
libertarismo, del democraticismo. E anche il più coraggioso rappresentante
dei partiti sedicenti "cattolici", non difende che timidamente i Valori
cristiani, limitandone l'applicabilità a "chi crede". Ma Gesù Cristo non
ci ha insegnato a dire: "Padre Nostro che, per chi crede, sei nei cieli,
sia santificato, da chi crede, il tuo Nome"?.
Dunque è necessario aprire gli occhi e vedere schierati, da una parte, la
Fallaci insieme ai no-global, accompagnati dal Manifesto, da George Bush,
dai politicanti di destra e di sinistra e soprattutto da Marx, Voltaire,
Lenin e Robespierre; dall'altra parte c'è lo Spirito, ci sono tutti coloro
i quali cercano, magari affannosamente, in questo mondo di rovine, una luce
attraverso la spessa coltre che il materialismo ha edificato sulle nostre
teste. Coloro che non voglio lasciare il destino del mondo nelle mani di
oscure potenze senza volto, coloro che non inseguono la modernità e non
considerano una cosa "migliore" solo perché "nuova", coloro che non hanno
messo il proprio egoismo e la propria illusoria libertà al di sopra dei
valori etici e morali di cui la Religione è fonte, coloro che non subordinano
le necessità dell'Animo a quelle del corpo, coloro che vogliono alzare lo
sguardo verso l'Alto ed hanno capito che la funzione di un Vero Stato dovrebbe
essere aiutarli in questo arduo compito.
Crediamo che, a questo punto, l'alternativa sia ben chiara. Ognuno è libero
di schierarsi con chi preferisce; il nostro auspicio è che lo possa fare
con consapevolezza senza lasciarsi ingannare dalle false opposizioni create
per assoggettare, anche gli uomini di buona volontà, al regno del principe
di questo mondo.
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