Per agevolare la lettura, questo articolo di Costanzo Preve  è stato diviso in sette parti, più un'introduzione.
All'introduzione
Alla parte precedente
 
Alla parte successiva
La guerra 1914-1918 è il grande spartiacque, dopo il quale emergono i due 
  grandi fratelli nemici del fascismo e del comunismo. Sono contrario a definire 
  questi regimi con l’etichetta di "totalitari", perché non conosco nessun 
  sistema più abile a "totalizzare" il consenso passivo del normale capitalismo 
  liberale. L’educazione politica "totale" delle masse nel fascismo e nel 
  comunismo fallisce sistematicamente, perché non riesce a stabilizzarsi dopo i 
  primi anni di mobilitazione capillare. E’ forse meglio usare il termine 
  neutrale e descrittivo di regimi "dispotici". Il rapporto che questi regimi 
  instaurano con le vecchie tradizioni di destra e di sinistra precedenti è 
  estremamente problematico. 
  
  
  Secondo alcuni studiosi, fra cui è emblematico l’israeliano Zeev 
  Sternhell, i fascismi non sono a rigore né di destra né di sinistra. Essi 
  presentano ovviamente elementi strutturali provenienti da entrambe le 
  tradizioni, ,a poiché li mescolano insieme in modo inestricabile è ugualmente 
  possibile dire che sono una cosa nuova, e meritano un’analisi nuova che non 
  ricorra ai vecchi parametri. Io sono d’accordo nell’essenziale con 
  un’importante specificazione. Mi pare infatti che la matrice culturale del 
  fascismo (ed anche del nazismo tedesco, che resta il fascismo perfetto ed 
  idealtipico) sia chiaramente di destra (antisocialismo, colonialismo, 
  militarismo, eccetera), ma l’organizzazione politica capillare delle masse 
  proviene dall’esperienza organizzativa dei partito socialdemocratici e 
  comunisti, e non ha dunque nulla a che fare né con la destra tradizionalista 
  né con la destra capitalistica (e dunque individualistica e conservatrice). 
  Nonostante l’uso di miti agresti e campagnoli il nazismo resta un fenomeno 
  urbano, tecnico, futuristico e moderno, e lo stesso fascismo italiano confina 
  lo "strapaese" in recinti ben protetti. 
Una volta crollati, nel 1943 e nel 
  1945, il fascismo e il nazismo liberano masse enormi che si dividono in 
  sinistra e destra, ed è questa a mio avviso una chiara indicazione del loro 
  carattere ibrido. E’ comunque interessante, e deve far pensare, che invece i 
  movimenti neofascisti e neonazisti dopo il 1945 si collochino tutti 
  all’estrema destra, e fra il 1945 ed il 1991 si mettano a disposizione del 
  nuovo imperialismo americano in funzione anticomunista. Questo è sicuramente 
  un argomento contro Sternhell. 
Ma non è un argomento decisivo, perché i 
  piccoli movimenti neofascisti dopo il 1945 sono qualcosa di radicalmente 
  diverso dai grandi movimenti fascisti e nazisti fra le due guerre. In Spagna 
  (Franco) ed in Portogallo (Salazar) si ha invece un interessante fusione 
  perfettamente riuscita fra destra tradizionalistica e destra capitalistica, ad 
  opera probabilmente non solo delle tradizioni locali ma anche e soprattutto 
  della mediazione della Chiesa cattolica (che poi in Argentina dopo il 1975 
  appoggerà la giunta militare responsabile del massacro di trentamila 
  desaparecidos). Il 1936 spagnolo è per me gemello del 1975 argentino, e questo 
  dimostra che i cosiddetti cattolici "buoni" possono diventare belve feroci 
  ancor più dei nichilisti paganeggianti tedeschi ed ungheresi. 
  
 
| Gli articoli apparsi originariamente su questo sito possono essere riprodotti liberamente, sia in formato elettronico che su carta, a condizione che
 non si cambi nulla, che si specifichi la fonte - il sito web Kelebek http://www.kelebekler.com -
 e che si pubblichi anche questa precisazione
 Per gli articoli ripresi da altre fonti, si consultino i rispettivi siti o autori
 | 
 
 
e-mail
 Visitate anche il blog di Kelebek
Home | Il curatore del sito   | Oriente, occidente, scontro di civiltà  |  Le "sette" e i think tank della destra in Italia |
La cacciata dei Rom o "zingari" dal Kosovo |  Il Prodotto Oriana Fallaci |  Antologia sui neoconservatori | Testi di Costanzo Preve | Motore di ricerca