La profezia di Fatima e altri spettacoli
L'ideale del monoteismo è la pace nella totale
applicazione della legge del Libro.
Ma finché la pluralità della vita non è domata, il
mondo si trova disunito, radicalmente diviso tra la schiera degli
eletti e quella dei devianti. Proprio perché lo scopo del monoteismo è imporre la pace universale, può solo condurre una guerra che converta o annienti totalmente l'altro, cioè il mondo intero, che va redento.
Il racconto della guerra monoteista è drammatico, proprio alla
maniera del cinema d'avventura, in cui sappiamo che l'eroe alla fine vincerà, ma dove in ogni
istante la catastrofe sembra incombere. Il racconto del conflitto tra Dio e Satana è necessariamente apocalittico: parla cioè dei "tempi ultimi", che poi sono anche i "tempi nostri".
Padre
Baget Bozzo esprime la stessa urgenza che è
stata ripetuta all'infinito nel corso degli ultimi
duemila anni. visto che
"II fatto che la potenza
politica di Satana si sia manifestata con il suo
massimo vigore nel XX secolo, indica che sono
più vicini i tempi di quell'ultimo potere tirannico che il ritorno di Gesù Cristo annienterà?" [1]
Certamente la forma più affascinante assunta
in tempi recenti da questo mito è la narrazione
di Fatima. Fatima è innanzitutto una visione, anche in senso lato: le figure bucoliche dei pastorinhos con la loro santa miseria, il viso asessuato e il corpo rigido e carico di abiti della Madonna e la curiosa danza del Sole.
Bisticcio linguistico: il visitatore italiano resta perplesso di fronte a questo cartello, all'ingresso del paese di Fátima, che indica semplicemente un centro per disabili
Non è difficile cogliere le valenze psicologiche dell'apparizione della Madre che, con viso
triste, dice ai bambini (noti a generazioni di cattolici con i loro nomi. Lúcia, Francisco e Jacinta), e tramite i bambini all'umanità in generale,
"Non offendano più Dio nostro Signore che è
già molto offeso". E anche:
La Madonna ci mostrò un grande mare di fuoco,
che sembrava stare sotto terra. Immersi in quel
fuoco, i demoni e le anime, come se fossero braci
trasparenti e nere o bronzee, con forma umana che
fluttuavano nell'incendio, portate dalle fiamme
che uscivano da loro stesse insieme a nuvole di
fumo, cadendo da tutte le parti simili al cadere
delle scintille nei grandi incendi, senza peso ne
equilibrio, tra grida e gemiti di dolore e disperazione che mettevano orrore e facevano tremare
dalla paura. I demoni si riconoscevano dalle
forme orribili e ributtanti di animali spaventosi e
sconosciuti, ma trasparenti e neri. Questa visione
durò un momento. E grazie alla nostra buona
Madre del Cielo, che prima ci aveva prevenuti con
la promessa di portarci in Cielo (nella prima
apparizione), altrimenti credo che saremmo morti
di spavento e di terrore.
Lo spettacolo non differisce molto da quello
inscenato da
Steve Sylvester. Ciò che cambia è
la sua legittimazione: per il sindaco di Modica,
la rappresentazione dei
Death SS costituisce un
pericolo anche per gli adulti, mentre quella di
Fatima sembra perfettamente consigliabile a
bambini di sette, nove e dieci anni (come erano
i pastorelli):
"Merita comunque di essere notato come essa abbia svolto una felice funzione
pedagogica almeno sui due veggenti più piccoli, Francesco e Giacinta, che, alla scuola di tanta Maestra, sono cresciuti in santità e riconosciuti dalla Chiesa come beati".[2]
Chi scrive
così compiaciuto è
Giovanni Cantoni, reggente
nazionale del movimento
Alleanza Cattolica.[3]
Oggi il movimento diretto da Cantoni tesse
una tela sottile, cercando di influenzare - e a
volte determinare - la politica del governo Berlusconi in materia di scuola, "famiglia", immigrazione e rapporto con le cosiddette "sette," in
nome della "carità politica."
Alleanza Cattolica - che oggi può contare
anche su un viceministro, Alfredo Mantovano -
persegue da decenni una politica di "entrismo",
tra l'altro attraverso la creazione di organismi
satellite. L'ISIIN - Istituto Storico dell'Insorgenza e dell'Identità Nazionale - ad esempio si
occupa di creare un mito fondante per l'identità
italiana alternativo al Risorgimento e alla Resistenza.
Ma la creatura più importante di Alleanza
Cattolica è senz'altro il CESNUR - Centro Studi Nuove Religioni - che è diventato il principale referente per le autorità e i media in materia di "sette". Il direttore del CESNUR, l'avvocato Massimo Introvigne, presenta la sua organizzazione come se fosse un centro di ricerca
obiettivo e distaccato. È quindi utile leggere su
una pubblicazione riservata ai "militanti" di Alleanza Cattolica la seguente affermazione:
Così i militanti di Alleanza Cattolica, con altri,
hanno fondato e tuttora animano il CESNUR, il Centro Studi sulle Nuove Religioni [...]. Da oltre un decennio Alleanza Cattolica, con la propria sigla e sotto
la propria responsabilità, ha promosso diverse centinaia di incontri, di seminari e di conferenze, dove i
problemi dei nuovi movimenti religiosi in generale
[...] vengono esposti nelle loro linee essenziali e nel
contesto di una risposta apologetica, che non trascura
mai di risalire al quadro più ampio della lotta drammatica fra evangelizzazione e anti-evangelizzazione,
quindi, nel linguaggio della scuola cattolica contro-rivoluzionaria a cui Alleanza Cattolica più particolarmente si ispira, fra Rivoluzione e Contro-Rivoluzione.
Il CESNUR e Alleanza Cattolica rientrano
quindi in pieno nella logica della cosiddetta
scuola della "Contro-Rivoluzione", le cui radici
risalgono a De Maistre. ma che ha avuto una
notevole diffusione militante nel mondo grazie
al brasiliano
Plinio Corrêa de Oliveira, fondatore della
"Società per la difesa della Tradizione,
Famiglia e Proprietà" o TFP. e maestro indiscusso di Alleanza Cattolica. "Civiltà cattolica è
l'ordinamento di tutte le relazioni umane, di tutte le istituzioni umane, e dello stesso Stato, secondo la dottrina della Chiesa",[4] afferma Plinto. Secondo lui, Dio ha creato l'uomo in un
mondo felice e gerarchico, in cui alcuni obbediscono e altri danno ordini.
Ma se una persona cede in qualcosa ai vizi del
l'orgoglio e dell'impurità, si comincia a creare in
essa un'incompatibilità con diversi aspetti della
Chiesa e dell'ordine dell'universo. Questa
incompatibilità può iniziare, per esempio, con
un'antipatia nei confronti del carattere gerarchico
della Chiesa, poi estendersi e arrivare alla
gerarchla della società temporale, per manifestarsi più tardi rispetto all'ordine gerarchico della
famiglia [...]. L'uomo impuro, generalmente,
incomincia a tendere verso il liberalismo: lo irrita
l'esistenza di un ordine, di un freno, di una legge
che circoscriva il debordare dei suoi sensi [...].
Tanto dall'orgoglio, quanto dal liberalismo, nasce
il desiderio di uguaglianza e libertà totali, che è la
sostanza del comunismo.
Nasce cosi la "Rivoluzione", un fenomeno
trascendente che merita sempre, al contrario
delle rivoluzioni vere, la maiuscola:
È facile vedere la parte della Madonna nella lotta
fra la Rivoluzione e la Contro-Rivoluzione [...]. Il
suo aiuto è indispensabile perché non vi sia
Rivoluzione, o perché questa sia vinta dalla
Contro-Rivoluzione [...]. La devozione a Maria è
condizione sine qua non perché la Rivoluzione
sia schiacciata, perché vinca la Contro-Rivoluzione.
La Rivoluzione non è frutto della semplice
malizia umana. Quest'ultima apre le porte al demonio, dal quale si lascia eccitare, esacerbare e
dirigere [...j. La parte del demonio nell'esplosione della Rivoluzione è stata enorme.
Centrale nel pensiero di Corrêa de Oliveira è
proprio il ruolo della profezia di Fatima. Il passaggio alla politica "contro-rivoluzionaria" sarebbe implicita nella seconda parte del "segreto
di Fatima". Parlando con "bontà e tristezza", la
Madonna dice:
Avete visto l'inferno dove cadono le anime dei poveri peccatori. Per salvarle, Dio vuole stabilire nel
mondo la devozione al Mio Cuore Immacolato [...].
Se accetteranno le Mie richieste, la Russia si convertirà e avranno pace; se no, spargerà i suoi errori per
il mondo, promuovendo guerre e persecuzioni alla
Chiesa. I buoni saranno martirizzati, il Santo Padre
avrà molto da soffrire, varie nazioni saranno distrutte. Finalmente, il Mio Cuore Immacolato trionferà. Il
Santo Padre Mi consacrerà la Russia, che si convertirà, e sarà concesso al mondo un periodo di pace.
Questo racconto in cui immagini di indubbia
efficacia operano sulle emozioni accompagnate
da parole elementari vuole essere anche una
guida alla storia dell'
ora presente. La "guerra
civile europea" del Novecento si trasforma nell'ennesima versione del conflitto tra la "la Città
di Dio e la Città del Demonio".
Un'idea che si
esaspera certamente nel mondo della destra
contro-rivoluzionaria, ma cui sembra aderire
lo stesso Papa Giovanni Paolo II:
"La lotta tra il
regno del male, dello spirito maligno, e il Regno di Dio [...] non è finita. È entrata soltanto in
una tappa nuova, anzi nella tappa definitiva. In
questa tappa la lotta perdura nelle generazioni
sempre nuove della storia umana".[5]
L'8 ottobre 2000, in piazza San Pietro, nel
corso della concelebrazione per il Giubileo dei
Vescovi, Papa Giovanni Paolo II, affidando il
millennio venturo a Maria in presenza dell'Immagine della Madonna di Fatima, ha riproposto
la prospettiva drammatica della storia degli uomini: "Oggi - ha detto - come mai nel passato,
l'umanità è a un bivio".[6]
Alla parte successiva
NOTE
[1] L'Anticristo, Milano, 2001. Questa considerazione non impedisce a don Baget Bozzo di schierarsi pubblicamente a favore dell'unica superpotenza rimasta sul pianeta, gli Stati Uniti.
[2] Giovanni Cantoni, "Fatima e la Contro-Rivoluzione
del secolo XXI", Cristianità n. 301-302 (2000).
[3] Giovanni Cantoni ha svolto un ruolo di primo piano
nella diffusione della cultura di destra - sia cattolica
che esoterica - in Italia. In proposito cfr. Giovanni
Tassani, La cultura politica della Destra cattolica,
Coines Edizioni, Roma, 1976.
[4] P. Corrêa de Oliveira, Rivoluzione e Contro-Rivoluzione, Cristianità, Piacenza, 1977, pp. 96-97.
[5] Giovanni Paolo II, "Omelia nella Messa in preparazione alla Pasqua per gli universitari", del 26 marzo
1981, n. 3, in Insegnamenti di Giovanni Paolo II, vol.
IV, 1, pp. 784-793 (pp. 788-789).
[6] Id., Atto di affidamento alla Beata Vergine Maria,
dell'8 ottobre 2000, n. 3, in L'Osservatore Romano,
9/10 ottobre 2000.
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