|
Lo Sceicco e lo Shekallo: una
buffa fantasia giornalistica
|
Nella prima parte di questo articolo, si racconta
di come io e altri, tra cui un gatto nero di nome Hannibal, siamo stati coinvolti nell'accusa - lanciata in una serie di articoli
comparsi contemporaneamente sui quotidiani Libero, L’Opinione e La Padania - di voler devastare la nobile città di Firenze, allo scopo di "mettere in ginocchio l'arte classica e cristiana".
Nella
seconda parte si spiega il bizzarro retroscena di queste accuse; e come – per
aver inventato un complotto inesistente - un giornalista sia stato premiato in
tutta serietà con “il grado
di Cavaliere d'Onore dei Principi Salomonici di Shekal, con diritto a fregiarsi
dello Scudo, della Fascia e del Berretto del Shekal di Primo Grado”. Ci sembra
che vi sia qualcosa di simbolico nel fatto che questo primo riconoscimento
ufficiale in Italia di shekallaggio vada a un collaboratore del quotidiano Libero di Vittorio Feltri.
Nel 2005, abbiamo organizzato una simpatica beffa a danno di un "sottoposto" di Dimitri Buffa alla redazione dell'Opinione, il cialtronesco Aldo Torchiaro. Non mancate di seguire il link.
Miguel Martinez
19 novembre 2002
“Le rivelazioni di Libero”
Il 29 ottobre del 2002, un amico
mi ha mandato un SMS invitandomi a comprare il quotidiano Libero. Con quel lieve senso
di vergogna che deve provare chi cerca una cassetta a luci rosse, mi sono fatto
coraggio e ho chiesto il quotidiano all’edicolante.
In prima pagina, sopra
un’inserzione che pubblicizzava il “Calendario Mussolini 2003”, troneggiava il
titolo: “I no global nuova arma di Allah”.
Le prime tre pagine del
quotidiano di Vittorio Feltri erano dedicate, direttamente o indirettamente, a me. Una
costellazione di articoli e l’editoriale ruotavano attorno a un articolo in
terza pagina che mi attribuiva, in sostanza, l’intenzione di impossessarmi
dell’intero movimento no global, cacciando via Agnoletto e Casarini. Lo stesso
giorno, articoli quasi identici a quello di Libero erano usciti su L’Opinione e La Padania. Gli articoli erano a
firma di un certo Dimitri Buffa, un noto tifoso laziale che esercita anche la professione di giornalista. Con disarmante sincerità, nel suo curriculum egli afferma che “chi
mi compra ha diritto a compartecipare, quota parte, al mio database
esistenziale e giornalistico.”
Dimitri Buffa, "Shekal di Primo Grado" (vedere in fondo a questo articolo)
Ora francamente conosco i miei
limiti – e anche quelli dei giornali in questione - per cui non mi sono montato la testa più di tanto per
l’importanza concessami. Da quando, dodici anni fa, uscii felicemente da un
gruppo molto settario, non ho mai più fatto parte di alcuna organizzazione. Per
mantenermi, faccio il traduttore di manuali tecnici: un lavoro noioso ma che mi
garantisce l’assoluta indipendenza. La mia unica attività politica consiste in
un sito web sul quale, nel tempo libero, esprimo riflessioni o raccolgo testi
che mi piacciono. Un sito in cui mi sono occupato sostanzialmente di tre
argomenti:
Stavo per dimenticare - sono
anche iscritto a una dozzina di mailing list, tra cui una di nome
Al-Awda-Italia@yahoogroups.com, che si occupa dei diritti dei profughi
palestinesi.
Quest’ultimo fatto da solo basta
a Buffa per inserirmi in un racconto che lui inventa per la gioia e lo
spavento dei lettori del quotidiano Libero. Teniamo ben presente il contesto: mancavano ancora pochi giorni al Social Forum di Firenze, dove certa stampa prefigurava con gusto immani devastazioni.
Per capire l’atmosfera paranoica - a contorno dell’articolo di Buffa su Libero, un certo
Franco Mauri, sotto il titolo “Lasciateli liberi di sfasciare il David” si
lamenta sarcasticamente della presunta arrendevolezza delle autorità:
“L’ideale sarebbe la
decapitazione del David di Donatello, l’imbrattamento della Sala di Palazzo
Vecchio, la devastazione con furto degli Uffizi”.
Nell’editoriale, che trae sempre
spunto dalla produzione di Buffa, Renato Farina commenta:
“Una faccenda simile
non dovrebbe far gola a chi ci vorrebbe in ginocchio e detesta la nostra arte,
classica e cristiana?
Ed ecco ora le rivelazioni di Libero. C’è un tentativo in atto di congiungere
forze fondamentaliste islamiche e compagini marxiste, oltre che oscuri gruppi
nazi-comunisti, per ‘spianare l’asse Bush-Blair-Berlusconi.”
Dimitri Buffa chiama il tizio che
presume di poter spianare Bush e mettere in ginocchio l’arte cristiana e classica “Miguel
M.” Il riferimento è senza dubbio a me, visto che Miguel non è proprio un nome
diffusissimo in Italia e sono l’unico “Miguel M.” a essere contemporaneamente
iscritto alla mailing list Al-Awda-Italia e ad aver fatto parte di
un’organizzazione chiamata Nuova Acropoli, entrambe come vedremo citate
nell’articolo. E adesso riassumiamo le "rivelazioni di Libero":
-
io sarei il “responsabile” di Al-Awda Italia. Falso.
Sono un semplice iscritto a questa mailing list, moderata da una splendida
signora tedesca, coadiuvata dal suo gatto nero Hannibal.
Hannibal, gatto sovversivo, studia il modo di decapitare il David di Donatello
-
Questa semplice mailing list sarebbe per Buffa
addirittura “la struttura che a livello europeo coordina le relazioni dei no
global, dei centri sociali e dell’area
dell’estrema sinistra vetero-comunista con il Fronte Popolare per la
Liberazione della Palestina di George Habbash”. Falso. Non esiste alcuna
organizzazione Al-Awda.(1)
-
Io, Miguel Martinez, sarei “l’ex-addestratore messicano
dell’organizzazione paramilitare argentina ‘Nuova Acropolis’ [sic], a suo tempo
finanziata da Augusto Pinochet”.(2) Negli altri articoli, Buffa parla di una "banda paramilitare".
Suona pesante, vero? Vedremo comunque cosa ne pensano i giudici quando si arriverà al processo per questa gravissima calunnia. Ho fatto
senz’altro parte della sezione italiana di Nuova Acropoli,
un’organizzazione che non è mai stata “finanziata da Augusto Pinochet” ma si
manteneva con i soldi pressantemente richiesti a tutti i suoi membri, me
compreso. Il gruppo si ispira al pensiero teosofico di Madame Blavatski,
esoterista russa dell’Ottocento con una fantasia paragonabile a quella di
Buffa. Le mie attività nel movimento consistevano nel distribuire volantini,
tenere conferenze e fare corsi. Siccome Buffa mi accusa di essere "antisraeliano" e adduce come unica prova il fatto che sono stato membro di Nuova Acropoli, andrebbe precisato che Nuova Acropoli è da sempre filoisraeliana ed è attualmente
diretta da due persone di origine ebraica, i signori Fernando Schwarz e Delia Steinberg Guzmán. L'organizzazione ha anche una fiorente sede in
Israele.
Logo della sezione israeliana di Nuova Acropoli
Ho scritto molte cose contro Nuova Acropoli e contro la logica che ne sta alla base, e gran parte delle mie idee attuali nascono proprio da riflessioni critiche sulla mia esperienza. Nuova Acropoli ha grosse colpe: non
perché “banda paramilitare”, ma semplicemente perché trasforma ragazzi di
vent’anni in presuntuosi “esperti” di buddismo tibetano o di
egittologia facendoli perdere anni di vita inseguendo chimere. Sono
dispostissimo a farmi i miei cinque minuti di vergogna per aver sostenuto
l’esistenza di Atlantide. Ma siccome non ho idea di come si tenga una pistola, non sono certamente disposto ad accettare di farmi chiamare un "addestratore".(3)
-
Buffa non si
ferma qui. “Da un paio di giorni M. sarebbe partito da Marsiglia (dove lavora
per l’ufficio stampa del Centro per il sostegno dell’intifadah) per recarsi a
Firenze, dove ha preso un nuovo appartamento”. Falso. Del mio lavoro ho
già parlato. Sono stato a Marsiglia due volte in vita mia, e sempre di passaggio. Non ho
mai sentito nominare il “Centro” – che forse non esiste nemmeno, visto che la
ricerca della stringa “centre soutien intifada marseille” su google non dà
risultati specifici. Né è affatto vero che “da un paio di giorni” mi sarei
trasferito a Firenze.
-
“[Miguel Martinez] si è già
incontrato con Giovanni S., Monica M., Giovanni D.S. e Danilo G. (ma è un nome
falso), che formano la direzione del Partito Marxista-Leninista Italiano”
(PMLI, organo di stampa il settimanale fiorentino ‘Il bolscevico’)…”
Falso, un’invenzione gratuita e priva di qualunque fondamento. Sono certo che gli esponenti del PMLI siano persone assai più rispettabili dei redattori di Libero, ma non è questo il punto: in tutta la mia vita, non ho mai incontrato un membro del PMLI. La non conoscenza, come dimostra la smentita del partito, è reciproca:
Cominciamo subito col dire che Miguel M., così come le persone, le organizzazioni e i movimenti citati nell'articolo erano a noi completamente sconosciuti, non sapevamo nulla di loro e mai nessun dirigente o militante del Partito, cosiccome nessun redattore de "Il Bolscevico" li ha mai incontrati e tantomeno ospitati.
-
A questo punto Buffa inserisce a
forza un’altra persona che scrive occasionalmente su Al-Awda: Roberto Hamza
Piccardo, segretario nazionale dell’Unione delle Comunità e Organizzazioni
Islamiche in Italia (UCOII). La motivazione mostra tutta la malafede del nostro giornalista. Piccardo, come praticamente chiunque su Internet, di tanto in tanto gira
documenti di interesse generale ad amici e conoscenti. Una volta ha girato un testo scritto da alcuni docenti egiziani che giustificava la lotta
armata in Palestina, senza commentarlo. Questo semplice inoltro di una
traduzione dall’arabo diventa, per Buffa, una “dichiarazione” rilasciata da
Piccardo stesso; e Buffa quindi dedica 28 righe a una citazione diretta da
questa falsa “dichiarazione” (Un anno dopo, Magdi Allam, noto affettuosamente come il "Pinocchio d'Egitto" per la maniera creativa in cui scrive i suoi articoli, avrebbe ripetuto sul Corriere della Sera la calunnia di Buffa).
-
Buffa adesso aggiunge l’ultimo tassello del complotto:
“Ora sembra che questi signori” – presumibilmente me, i marxisti leninisti e
Piccardo – “abbiano in programma una serie di incontri a Imperia prima e poi a
Firenze in case messe a disposizione dagli aderenti al Pmli.” Falso,
come abbiamo visto. E in queste riunioni inesistenti tra persone che non si
conoscono e in case che non esistono, cosa succede? “Gli scopi dichiarati [sono
quelli di] scalzare l’attuale leadership dei no global per sostituirla con una
più dura e pura che in nome della fedeltà all’anti occidentalismo non badi più
alle differenze ideologiche tra fascisti e comunisti: tutti insieme contro
l’Occidente grazie anche alla mediazione islamica”.
Unico commento: per “scalzare la
leadership” dei no global, il primo passo logico sarebbe stato quantomeno
quello di presenziare al Social Forum, che so, almeno per gridare un “Casarini
venduto!” E invece non ero nemmeno a Firenze in quei giorni, e ho seguito gli
eventi solo sui giornali.
La fonte di Buffa
Buffa attribuisce questo ammasso
di ridicole menzogne ad alcuni servizi segreti, che contraddittoriamente chiama
a volte “mediorientali”, “israeliani” o “occidentali”. I quali avrebbero
intercettato i messaggi di Al-Awda “attraverso sistemi simili ad Echelon”: come
prendere i topi a cannonate, visto che basta un semplice PC per iscriversi alla
mailing list.
Se è vero, vuol dire che Buffa si
fa portavoce di servizi segreti esteri che – a suo dire – compirebbero reati in
Italia, intercettando la posta privata.
È però anche vero che tanta gente al mondo sogna di essere al corrente di immensi segreti, che siano quelli della Grande Piramide o quelli della CIA. E questa gente si bea del timore reverenziale che incute in quell'altra grande fetta di umanità che vede ovunque agenti nemici e infiltrati all'opera. Per questo motivo, qualcuno ha ipotizzato che Buffa sia un semplice millantatore e non faccia affatto il portavoce di qualche agenzia straniera. E in effetti, se il Mossad fosse così incompetente come appare da questi articoli... Comunque sia, nel clima attuale di caccia alle streghe, di razzismo e di guerra senza quartiere a qualunque cosa sappia di ribelle, il tifoso laziale si è assunto una bella responsabilità morale.
Infatti, la caccia alle streghe, di questi tempi, può comportare danni molto gravi. Pensiamo ad Antonio e Vittoria, due pensionati la cui unica colpa è quella di aver mandato in giro tanti mail, aver partecipato a numerose manifestazioni e assemblee e gestire un sito web L'Avamposto degli Incompatibili. Vittoria è nonna, e deve anche badare a una figlia gravemente malata. Bene, dopo alcune accuse assurde pubblicate su Panorama e grazie a qualcuno che evidentemente ragiona con la stessa intelligenza di Renato Farina, Antonio si trova attualmente nel supercarcere di Trani e Vittoria agli arresti domiciliari per una serie incredibile di reati tra cui "cospirazione politica per [...] effettuare propaganda sovversiva e sovvertire violentemente l'ordinamento economico costituito dello Stato".
Ma perché l'articolista di Libero ha voluto inventare così tanto
sul conto di un banalissimo traduttore come Miguel Martinez e di una piccola
mailing list come Al-Awda? Balla per balla, non sarebbe stato più sensato
accusare Casarini di aver costruito un’atomica portatile, oppure Agnoletto di
aver nascosto migliaia di soldati cubani tra gli yacht sui moli di
Portofino?
Questo fatto fa pensare a qualcosa di molto più meschino dei grandi intrighi internazionali descritti dal Buffa; e infatti non ci vuole molto per scoprire cosa c'è dietro.
Gran parte della produzione
giornalistica di Buffa, infatti, consiste in articoli che esaltano un altro
insolito personaggio romano, Massimo “Abdul Hadi” Palazzi. Un anno fa, io avevo messo
in rete un articolo in cui accennavo a una piccola parte delle avventure di
questo pittoresco individuo. Un po' per l'uso strumentale che se ne stava facendo e un po' semplicemente perché una storia così merita di essere scritta. Anche se critico, l’articolo non è stato scritto con astio:
anni fa, Palazzi e io eravamo quasi amici e abbiamo frequentato insieme,
per curiosità o divertimento, numerosi ambienti della Roma esoterica e/o religiosa.
Palazzi è personaggio degno di un
romanzo picaresco; nell’istante attuale della sua movimentata biografia, occupa
una nicchia ecologica davvero insolita. Egli infatti fa il musulmano
violentemente filoamericano e sostenitore di Sharon. Inoltre è un appassionato
collezionista di titoli, tra cui spiccano quelli di "Mawlana" ("nostro maestro"), di “professore all’università
di Velletri” (dove l'unica facoltà universitaria è quella di enologia) e di “shaykh” –
ironicamente tradotto dai suoi critici come “sceicco”. Egli conta poco
nell’ambiente islamico, ma è riuscito a quanto pare a crearsi un esotico seguito di ufologi,
ebrei fondamentalisti monarchici ed ex-dirigenti del regime del dittatore
somalo Siad Barre.
All’inizio di ottobre 2002,
Francesca Russo, una giovane orientalista, ha messo in rete un intero sito
dedicato alla straordinarie vicende di Palazzi, ma con una nota divertente
anche su Buffa. La Russo ha usato alcuni elementi tratti dal mio articolo, ma
ha aggiunto molto materiale che non conoscevo. Evidentemente tutto ciò ha ferito un ego di proporzioni galattiche.
Da tempo, inoltre, Hamza Roberto
Piccardo è il bersaglio di furiosi attacchi da parte di Palazzi: più che di differenze ideologiche, sembra che Palazzi mal sopporti il fatto che Piccardo sia il convertito italiano che gode del massimo credito in Italia, sia
dentro che fuori la comunità islamica.
Ora, proprio sulla mailing list
Al-Awda, in data 1 ottobre, Piccardo aveva girato un invito a visitare il sito
della Francesca Russo, con l’aggravante di un subject assai poco rispettoso
verso Palazzi: “un sito esilarante su uno ‘sceicco’”.
Insomma,
il sottoscritto, Al-Awda, Piccardo, Buffa… gli indizi puntano tutti verso
Palazzi. E infatti, proprio nell’articolo di Buffa, Palazzi viene citato per un commento sul presunto complotto.
Ma più che indizi, possiamo
parlare di prove. La mailing list di Palazzi, Islamsunnita@yahoogroups.com,
lascia davvero pochi dubbi su come siano andate le cose:
-
prima che uscisse l’articolo di Buffa sono comparse
sulla lista addirittura le stesse parole che il giornalista avrebbe poi firmato. Citiamo un unico esempio per tutti; ecco un comunicato comparso in data 18 ottobre 2002 – quindi undici
giorni prima dell’uscita dell’articolo su Libero - intitolato “Un messaggio che per errore avevamo scritto ma non inviato”:
"Sulla lista al-Awda,
invece, neonazisti già addestratori di bande militari sudamericane come
Martinez e fautori del terrorismo suicida wahhabita come Piccardo vanno a
braccetto con i simpatizzanti dei terroristi del Fronte Popolare per la
Liberazione della Palestina .
-
L’uscita degli articoli del “nostro amico Dimitri
Buffa” è stata preannunciata con un giorno di anticipo con il commento “Se
Allah vuole, vi invitiamo tutti a sostenere la stampa moderata, liberale e
antifondamentalista d'Italia, acquistando copie dei quotidiani nelle edicole
della vostre città."
- Gli articoli sono usciti il 29
ottobre; e il sabato successivo, la solita mailing list ha annunciato la
seguente incredibile premiazione per Buffa, proprio da parte di Palazzi nel suo ruolo massonico di "Gran Cancelliere del Supremo Ordine Salomonico dei Principi del Shekal".
Così il giornalista di Libero è stato trasformato in una specie di Giovane Marmotta Onoraria. Anzi, in un “Cavaliere d'Onore dei Principi Salomonici di Shekal,
con diritto a fregiarsi dello Scudo, della Fascia e del Berretto del Shekal di Primo Grado.” Ecco il comunicato pubblico, mandato a centinaia di persone (comprese persone che mai lo avevano richiesto), che informa dell'onore concesso a Buffa. Lo citiamo per intero, senza nulla aggiungere e nulla togliere. Un testo da gustarsi lentamente. Non avremmo mai potuto scrivere una conclusione migliore. Per gli amanti del genere, potete trovare qui le foto della cerimonia con cui Buffa viene trasformato in uno Shekal.
In caso qualcuno dubitasse dell'autenticità del testo che alleghiamo, ricordiamo che lo si può trovare anche sul sito dell'Associazione Musulmani Italiani, cioè di Palazzi.
Ah, dimenticavo. Buffa si è dimenticato di inserire nel complottone nazi ecc. ecc. lo stesso Vittorio Feltri, il direttore di Libero. Eppure una bella prova ci sarebbe, volendo:
"E' giovedì 10 maggio 2001, verso la mezzanotte. Su Italia1, nell'ambito del programma "Le Iene" intervistano il direttore del giornale Libero Vittorio Feltri, in parallelo con il collega Curzio Maltese di Repubblica. Battute veloci, innocue. Tra le quali registriamo anche quella citata. Per Vittorio Feltri, che si autodefinisce "anarchico", il capo del partito nazista, responsabile della politica dello sterminio e di una guerra costata 50 milioni di vittime, fu "severo ma giusto".
E' proprio vero: il sonno della ragione genera mostri."
Per chi fosse appassionato all'argomento, segnalo anche la piccola antologia, "Il peggio di Libero".
----- Original Message -----
Sent: Saturday, November 02, 2002 8:50 PM
Subject: Cavalierato d'onore di Shekal a Dimitri Buffa
|
Supremo
Ordine Salomonico dei Principi del Shekal
Zawiyah della Tariqah al-Qadiriyyah al-Hanifah eretta in
principato dal Sultano al-Mudharraf nel 1521 |
|
|
|
Il principe reggente e Gran Maestro
dell'Ordine, Sua Eccellenza lo Shaykh Abu Ibrahim Ali ibn al-Mu'allim Hussen
as-Shekali al-Badawi as-Siddiqi, principe di Shekal, Murshid qadiri, colonnello
della Guardia di Finanza, già ambasciatore di Somalia per la S. Sede, Qadi
scafeita dell'Ahlu-s-Sunnah wa-l-Jama'ah per l'Italia, presidente
dell'Associazione Musulmani Italiani, coordinatore dell'Alleanza Somala per la
Repubblica |
|
|
|
|
Il Gran Cancelliere dell'Ordine e Gran
Precettore per la lingua italiana, Maulana Shaykh Abu Omar Abdul Hadi Palazzi
as-Shafi'i, direttore dell'Istituto Culturale della Comunità Islamica Italiana e
segretario generale dell'Associazione Musulmani Italiani, socio fondatore
dell'Alleanza Somala per la Repubblica, già consigliere culturale
dell'Ambasciata di Somalia presso la S. Sede, co-presidente musulmano della
Islam-Israel Fellowship della Root & Branch Association |
|
Alla gloria del Supremo
Artefico dei mondi, con effusione e la pace sul più nobile degli
Inviati, sotto gli auspici del Soccorritore Immenso Abdul Qadir madad, noi
il faqir Abu Ibrahim Ali figlio del Mu'allim Husen di Shekal, principe di Belet
Uen e Gran Maestro di Shekal, erede del Manto di Leopardo, custode della
Costituzione della Repubblica Democratica di Somalia, sentito il fratello Gran
Cancelliere e dietro unanime parere del Consiglio
dell'Ordine,
in considerazione
delle pubbliche benemerenze nella professione di giornalista e
nella difesa della libertà di stampa e d'informazione in Italia,
per l'impegno a difesa
delle libertà civili in senso liberale, liberista, garantista e libertario,
contro i fautori di integralismo, confessionalismo o stato
etico,
per la dedizione
all'infornazione corretta, alla disintossicazione degli estremisti, allo
sradicamento del pregiudizio
per il profondo spirito di
abnegazione, competenza ed umanità, affinché gli uomini cooperino al bene
senza distinzione di razze e religioni, in campo sociale, nazionale ed
internazionale,
Di cuore abbiamo concesso e
concediamo
al
fratello DIMITRI BUFFA
il grado di Cavaliere d'Onore
dei Principi Salomonici di Shekal,
con diritto a fregiarsi dello
Scudo, della Fascia e del Berretto del Shekal di Primo
Grado.
Dato presso il manto
della regalità di Salomone, all'Oriente di Roma, nella Valle del
Tevere,
oggi venerdì 25 di Sha'ban
1423 dell'h., primo novembre 2002 e. v., 26 Marcheshvan 5763 di v.
l.
al-faqir Qadi Abu Ibrahim Ali Ibn al-Muhallim
al Shekali
Gran Maestro
al-Shaykh
Abdul Hadi Palazzi as-Shafi'i
Gran Cancelliere
|
|
|
Note
(1) La prima mailing list "al-Awda" era in lingua inglese; in seguito, a mano a mano che cresceva il numero dei partecipanti, sono state create liste in varie lingue, con un coordinamento tecnico tra di loro.
Alcune di queste mailing list, ma non quella italiana, promuovono o partecipano
occasionalmente a iniziative, in maniera del tutto indipendente da specifiche organizzazioni.
(2) Queste
precise parole compaiono non nell’articolo su Libero ma in quello su L’Opinione.
(3) L’articolo di Buffa
contiene anche l’affermazione del tutto gratuita, secondo cui io, in
un’intervista, avrei recitato il ruolo del “pentito tornato buon cattolico”.
Gli articoli apparsi originariamente su questo sito possono essere riprodotti liberamente,
sia in formato elettronico che su carta, a condizione che
non si cambi nulla, che si specifichi la fonte - il sito web Kelebek http://www.kelebekler.com -
e che si pubblichi anche questa precisazione Per gli articoli ripresi da altre fonti, si consultino i rispettivi siti o autori
|
e-mail
Visitate anche il blog di Kelebek
Home | Il curatore del sito | Oriente, occidente, scontro di civiltà | Le "sette" e i think tank della destra in Italia |
La cacciata dei Rom o "zingari" dal Kosovo | Il Prodotto Oriana Fallaci | Antologia sui neoconservatori | Testi di Costanzo Preve | Motore di ricerca
|