Alleanza Cattolica





Maghi, liberisti e apocalittici del caffè.

Di Franco Morelli.

Orion, Anno VII, n. 5, maggio 1998.



Si veda anche "Tradizioni del caffé, famiglie fasulle e sacrosanta proprietà"






Introduzione 

Su Orion di febbraio 1998, mi si invita a rispondere alla risposta a una mia risposta a una risposta a un mio articolo Spero di non abusare della pazienza della redazione accettando. Riassumiamo la polemica.

Nel giugno del 1996, Orion aveva pubblicato un mio articolo ("Er capo, er mago e i regazzini") in cui raccontavo alcune nefandezze di un gruppo paratradizionalista romano. In parte per il semplice gusto del racconto, perché non credo che qualunque cosa si dica debba essere finalizzato a qualcosa; e perché mi piacciono le storie di quella cosa demenziale e meravigliosa che è "l'ambiente", in particolare a Roma. Ma anche perché credo che nello "ambiente" si finisce facilmente per autocompiacersi se non si riceve qualche provocazione. Il mio racconto, nella misura in cui aveva un fine, doveva servire a far riflettere sui due rischi che si corrono - quello di "moderarsi", di farsi assorbire, da una parte; dall'altra, il rischio di cadere in sistemi partoriti da fantasie deliranti di piccoli tiranni, fantasie che sostituiscono una realtà che non si riesce più a dominare.

Nel novembre dello stesso anno, ho trovato su Orion un attacco inatteso, non da parte dell'iniziato romano, che evidentemente aveva una coda di paglia troppo ingombrante, ma da parte di un certo Massimo Maraviglia; un improbabile difensore dell'omosessualità, visto che lo conoscevo per alcuni articoli ad alto contenuto cattolico.

Un attacco sostanzialmente incomprensibile. L'autore mi accusava di "cedimento alla cultura e ai metodi" del ministro Mancino; di aver sostenuto che bisogna punire il reato di plagio; di aver cercato "infrazioni del codice". Di aver detto che determinati comportamenti sono "derubricabili sotto la categoria di reato"; di aver sostenuto che esistono "due categorie di persone, quelle intelligenti... laici e progressisti" da una parte, dall'altra "i pirla, gli incapaci di intendere e di volere". Sempre secondo Morelli immaginato da Maraviglia, avrei sostenuto che "la prima categoria deve vigilare sulla seconda affinché non cada in tentazione" e persino di aver tirato fuori la "patacca" di alcuni psicologi americani che parlano della "memoria ritrovata". Insomma, un "poco originale ma sempre molto pericoloso giacobinismo totalitario".

Preoccupato di essere vittima anch'io della false memory syndrome, mi sono riletto con attenzione il mio articolo. E non ho trovato una sola virgola che corrispondesse a quanto affermato da Maraviglia (che infatti evitava attentamente di citarmi). Se proprio ne avete voglia, rileggetevi anche voi il mio articolo e vedrete se le cose stanno così.

Un testo fotocopia 

Per cui la mia risposta era, ed è ancora, quella che ho dato sul numero di marzo del 1997 di Orion ("Tradizione del Caffè, famiglie fasulle e sacrosanta proprietà"): "Maraviglia rilegga il mio articolo e mi faccia una critica un po' più pertinente".

Avevo però notato un particolare curioso. L'articolo di Maraviglia sembrava una fotocopia delle ormai decine di articoli comparsi su Cristianità , organo ufficiale di Alleanza Cattolica, che ripetono sempre lo stesso argomento; e dell'ultimo capitolo di ognuna delle ormai numerose opere sulle "sette" del dirigente di Alleanza Cattolica, Massimo Introvigne; e del libro Libertà religiosa, 'sette' e 'diritto di persecuzione' di Giovanni Cantoni, "reggente" di Alleanza Cattolica e di Massimo Introvigne, dirigente come abbiamo visto di Alleanza Cattolica.

Sostanzialmente questa mole di scritti ribadisce lo stesso concetto: "La battaglia è di carattere dottrinale, e non deve essere impropriamente trasposta sul terreno giuridico" (Libertà religiosa... p. 115). Infatti Massimo Introvigne da una parte è un procuratore legale (tra l'altro un grande esperto di brevetti internazionali), dall'altra è membro di un gruppo "dottrinario" per eccellenza, per cui evidentemente non può nemmeno concepire altri approcci, che non chiamino in causa né il magistrato né il teologo. Senza considerare l'enorme vantaggio che questa falsa dicotomia dovrebbe concedere alla Chiesa: nessuno tranne gli ecclesiastici sarebbe 'competente' per parlare di 'sette'. Noi che non crediamo né a Hubbard né a San Tommaso veniamo privati del diritto di ogni riflessione in materia.

Fidatevi dei monsignori, e lasciamo che discutano di reincarnazione e di trinità con i delegati ufficiali delle 'sette'. Non ho la minima idea di come faranno a discutere, non avendo testi in comune, ma chi di mestiere 'dialoga' sa fare questo e altro.

Per tali motivi, ho pensato che una digressione su Alleanza Cattolica, questa emanazione italiana del movimento latifondista brasiliano Tradizione, Famiglia e Proprietà, fosse più interessante per i lettori di Orion che un fin troppo facile smantellamento degli appunti irrilevanti mossimi da Maraviglia. In fondo, sulle TFP c'è ben poca informazione in giro; e anziché perdermi in una polemica sterile, era una buona occasione per raccontare un'altra storia.

Passa un anno, e mi ritrovo la ri-risposta di Massimo Maraviglia su Orion, "Libertà religiosa, complotti e fantasia" (gennaio 1998). Ripete innanzitutto la sua inspiegabile interpretazione del mio primo articolo; io avrei promosso l'idea secondo cui "al di fuori delle religioni istituzionalizzate (... e non sempre) bisogna presumere, di fronte a comportamenti stravaganti, o autolesionistici, il plagio, la circonvenzione, la truffa, insomma il reato, e intervenire di conseguenza". Ma che articolo avrà mai letto?

Peggiorando le cose, aggiunge che "Morelli mi accusa di non aver letto attentamente il suo articolo iniziale, le cui tesi ho invece riassunto nel mio pezzo successivo senza che egli mi abbia contestato niente nella sua replica". In realtà gli ho contestato tutto: era come se io avessi scritto una ricetta per fare gli spaghetti e mi fossi trovato una replica che diceva che non è vero, gli UFO esistono. Che cosa avrei potuto contestare a qualcosa di simile?

Maraviglia poi si preoccupa della libertà di Orion, cosa di cui gli siamo grati: se si fa una legge che punisce gli iniziati-stupratori, va a finire che si mette fuorilegge anche Orion, è il suo ragionamento. Certo, se avessi detto che bisogna arrestare chiunque non sia un giacobino laico, avrebbe avuto ragione: anche Orion si sarebbe trovato nel mirino. E se Maraviglia avesse fatto semplicemente un articolo sul tema del pericolo di leggi speciali su questioni del genere, avremmo anche potuto aprire una discussione interessante e ben più feconda. Anche se - almeno per quanto riguarda me personalmente - ho più paura di leggi esistenti che stroncano "la secessione", la "associazione sovversiva" o la "ricostituzione del partito fascista" che di leggi contro la violenza sessuale.

Consultori e crociati 

Maraviglia si meraviglia (scusate il bisticcio) del fatto che io sia passato dal campo di discussione inventato da lui (quello dei "poliziotti giacobini") a un altro, scelto da me, quello di Alleanza Cattolica / TFP.

Tra l'altro, Maraviglia dichiara di essere un "frequentatore" di Alleanza Cattolica. Lo ringrazio per aver confermato quella che era una mia facile intuizione, dovuta alla natura del suo scritto (infatti parlavo dell'adesione alla linea di Alleanza Cattolica e non all'organizzazione). In realtà, l'articolo era talmente "alleantino" che non poteva essere diversamente: non puoi ripetere parola per parola cose scritte altrove e poi credere di passare per un pensatore originale.

Insomma, è stato Maraviglia stesso a trasformare il tutto in una discussione tra me e Alleanza Cattolica, visto che egli di suo non dice nulla.

Ci possiamo chiedere se sia irrilevante l'appartenenza di Introvigne ad Alleanza Cattolica. Cioè se è importante conoscere soltanto le affermazioni di Introvigne, oppure anche il contesto in cui nascono.

Maraviglia fa un confronto con Cacciari, che appartiene al PDS. Non mi sembra un buon paragone. Il PDS oggi è una brodaglia di elementi diversi, uniti da una vaghissima cultura di "sinistra" e da concreti interessi politici. In Alleanza Cattolica invece, come dice Maraviglia, si vive il cristianesimo "in maniera radicale e consapevole". O meglio una particolare versione del cristianesimo, quello cattolico; e una particolare versione di quello cattolico, quello semi-millenarista inventato da Plinio Corrêa de Oliveira, taumaturgo e profeta brasiliano.

Il confronto potrebbe farsi, non con il PDS, ma con qualche gruppetto molto ideologizzato come Socialismo Rivoluzionario oggi.

Ora, tenendo presenti quest'ultimo parallelo, apriamo la home page su Internet di Alleanza Cattolica. Leggiamo, a) che "militanti" di Alleanza Cattolica hanno fondato il CESNUR, l'associazione di Introvigne; e b) che Introvigne è uno dei cinque "consultori" di Alleanza Cattolica. Apriamo un qualsiasi numero di Cristianità e troviamo tre cose. Primo, che si inneggia alle crociate sin dalla copertina (come dice Maraviglia, "quante vittime hanno però fatto gli iusta bella!" - d'altronde l'ultima agiografia di Don Plinio Corrêa de Oliveira si intitola "Il crociato del XX secolo"). Secondo, che si attaccano i diritti di tutti: l'alleantino Ermanno Pavesi arriva a suggerire la psicoterapia per "curare" la "malattia" dell'omosessualità, ed è solo un esempio su mille. Fosse per loro, i centri sociali sarebbero chiusi per legge, nessuno si farebbe una canna e le donne non abortirebbero. Non voglio fare il buonista di sinistra - voglio semplicemente dire che la linea di Alleanza Cattolica è a favore della repressione a tutto campo di tutti. Con una sola eccezione, e siamo arrivati al terzo punto: nella rubrica "La buona battaglia", come avevo già detto nel mio articolo, compaiono regolarmente gli appelli per la "libertà religiosa" (tranne che per i musulmani); appelli che elencano le attività del CESNUR come se fossero attività proprie di Alleanza Cattolica. E infatti ogni attività svolta dal CESNUR è seguita dal nome del relatore: "Massimo Introvigne, di Alleanza Cattolica"; "Valter Maccantelli, di Alleanza Cattolica"; "Pier Luigi Zoccatelli, di Alleanza Cattolica".

Satana e l'arcobaleno 

Ora, stiriamo per bene le metafore e immaginiamoci Cacciari come militante di Socialismo Rivoluzionario, anzi, come uno dei suoi "cinque dirigenti nazionali". Se io dovessi trovare regolarmente su Socialismo o barbarie una rubrica chiamata, che so, "sul fronte della rivoluzione", che accanto a ovvie esaltazioni di Leon Trotsky e cronache di manifestazioni riportasse regolarmente le conferenze sugli angeli del "compagno Cacciari, di Socialismo Rivoluzionario", mi verrebbe francamente la curiosità di capire se ciò non risponda a qualche strategia.

Avere dubbi del genere, però, per Morelli costituisce "complottismo". L'intreccio inscindibile Alleanza Cattolica/CESNUR per lui diventa puramente casuale. Per suffragare il suo anticomplottismo, Maraviglia cita un altro tieffepista, dal fischiettante nome di Zeffiro Ciuffoletti. Con tutti i critici del complottismo che ci sono in giro... ma evidentemente il suo campo di letture è un po' limitato.

Il mio diventa "complottismo lefevrista", visto che cito sia alcuni lefevriani, sia Sodalitium, che lefevriano non è. I lefevriani non sono degni dello stesso rispetto che ha ispirato Maraviglia a scrivere la sua difesa dell'esoterista omoerotico romano. No: sono "il rancore di chi rappresenta l'esito settario di un tradizionalismo già per sé incline ad avvalorare ogni tipo di mitologia reazionaria". Alleanza Cattolica in effetti adopera un linguaggio cautissimo, praticamente democristiano, nelle sue dichiarazioni pubbliche, ben diverso da quello dei lefevriani; ma non così i loro cugini del Centro Lepanto, che dai lefevriani, dal punto di vista linguistico, si distinguono soltanto per il loro più isterico anticomunismo. Chi sa se le cattiverie che Maraviglia dice a proposito degli uni vale anche per gli altri.

Comunque, Zeffiro Ciuffoletti o meno, intendiamoci sui "complotti". Quando i lefevriani (perché l'offensivo lefevristi?) sostengono che la presenza dell'arcobaleno in una cerimonia vaticana dimostra una congiura tra il Papa, la Massoneria e il New Age, siamo di fronte a teoremi che Maraviglia giustamente considera ridicoli. Quando i lefevriani dicono che Alleanza Cattolica è un'emanazione delle TFP, non dicono niente di ridicolo. Una volta verificata l'attendibilità di ciò che dicono (e vi assicuro che ciò che dicono sulle TFP è estremamente attendibile, anche perché le informazioni le traggono spesso, per dire, nell'orto di casa), posso citare loro come fonte proprio come posso citare Cristianità o qualunque altra pubblicazione. Le conclusioni le tiro io. E comunque preferisco chi, come i lefevriani, attribuisce il comunismo a manovre di potere a chi, come Don Plinio, lo attribuisce esclusivamente a Satana (un tempo sfiorava anche la Massoneria, ma i suoi amici statunitensi devono avergli fatto cambiare idea). Ma forse i lettori di Orion non sanno quanto sia retorico, vacuo, banale e allo stesso tempo isterico il verbo del Maestro di Sao Paulo. Se non ci credete, provate a leggerlo (auguri). E poi è una questione di pelle - i lefevriani e quelli di Sodalitium hanno un coraggio, anche nel dire sciocchezze, che manca del tutto agli alleantini imberlusconiti e imparrocchiati.

Maraviglia non risponde ad alcuna delle affermazioni che ho fatto su Introvigne, su Alleanza Cattolica, sulle TFP, sui legami con la destra statunitense o sulla teologia apocalittica di Don Plinio. Mi complimento con me stesso - evidentemente non mi sono sbagliato nella mia analisi di un mondo piuttosto sfuggente. Maraviglia si chiede solo "cosa c'entra"; dice frasi come "ammesso e non concesso" che ciò sia vero; che egli "non sopporta" il complottismo (ma Introvigne ha recentemente prodotto un gioiello di complottismo, accusando i lefevriani di essere la "carne da cannone" mandata "per la prima carica all'arma bianca" dai suoi temuti giacobini - leggere in Libertà religiosa, 'sette' e 'diritto di persecuzione', ed. Cristianità , Piacenza, 1996, p. 106 per credere). D'altronde è una prassi fissa: quando un gran numero di docenti, genitori e alunni (tutti cattolici molto conservatori) di una scuola della TFP in Francia ha denunciato una serie di malefatte del gruppo, la TFP ha risposto con un opuscolo il cui titolo dice tutto sulla psiche dei suoi autori: Imbroglio, detrazione, delirio, osservazioni su un rapporto concernenti la T.F.P. Nel solito stile, anziché ribattere a una sola accusa, i tieffepisti hanno tirato in ballo il "comunismo internazionale". Da vedere chi è il "complottista"...

Per quanto riguarda il "cattivo gusto" che avrei mostrato nella descrizione della teologia dello sfruttamento di Don Plinio - pur non essendo cattolico, non amo nemmeno io associare la Madonna ai proprietari terrieri. Mi complimento con Maraviglia che si è accorto del cattivo gusto di questa "teologia" (e del suo teologo). A meno che egli non intenda che io abbia avuto il cattivo gusto di scrivere pubblicamente ciò che egli avrebbe preferito vedere taciuto.

"Dolcezza di vivere" e la negazione della sociologia 

Questa volta, Maraviglia ha comunque letto il mio articolo. Egli mi accusa, a ragione, di aver identificato una catena che va da "Alleanza Cattolica, la quale è in stretti rapporti con la TFP, congrega di latifondisti del caffè agenti in stretta connessione con la destra americana, che a sua volta è responsabile della strategia mondialista degli USA e di tutto ciò che essa produce". Mi sembra una lucida esposizione (anche se non accuso solo la destra americana), non di un mio teorema, ma di un semplice fatto che nessuno degli interessati ha mai negato. E che anzi Alleanza Cattolica (e i suoi cugini del Centro Lepanto) ribadisce quotidianamente nelle sue pubblicazioni.

Il fatto che tutto ciò gli sembri assurdo dimostra l'assoluta incapacità di Maraviglia di concepire la realtà sociale anche in termini sociali. Tanto che egli descrive così la mia tesi: 

"La libertà religiosa si configurerebbe quindi come un'abile messinscena ideologica escogitata da un gruppo di aspiranti inquisitori per perpetuare a loro vantaggio i rapporti di dominio esistenti e la loro base economico-politica."


Non è certo così semplice - le "abili messinscena ideologiche" non esistono; ma esiste un complesso rapporto tra interessi, ruoli sociali, giustificazioni, riletture di comodo di ideologie nate in altri contesti. Maraviglia ignora che viviamo in una società borghese e capitalista; che comunque le ideologie - tra cui anche quella del pluralismo religioso - riflettono l'epoca in cui sorgono, senza per questo esserne necessariamente semplici escrescenze, come ritengono i marxisti più ottusi. Ci sarà pure un motivo per cui i calvinisti hanno esaltato la figura del santo risparmiatore, o per cui il New Age beatifica il consumatore. O per cui il governo americano mette la forza dei propri cannoni dietro il libero scambio delle merci e contemporaneamente dietro il libero proselitismo religioso. Ma perché me la prendo di tutto questo Maraviglia non può, e non deve, saper nulla, dal momento in cui Don Plinio ha già spiegato tutte le trasformazioni sociali in termini di peccato e di ribellione contro la Gerarchia istituita da Dio. E infatti ecco come l'agiografo ufficiale di Plinio, Roberto de Mattei, ne Il crociato del XX secolo (pubblicato dalla Piemme, casa editrice notoriamente vicina all'Opus Dei), descrive un'epoca che ha visto anche lo sfruttamento nei latifondi, gli orrori delle prime fabbriche, la più terribile devastazione della natura, in un paese dove le élite del caffè, massoni o clericali che fossero, facevano ciò che volevano di milioni di persone appena uscite da una schiavitù non più redditizia: 

"'Dolcezza di vivere' non era godimento sfrenato o 'comodismo' moderno, ma un riflesso dell'Amore Divino nella società umana, un raggio di luce divina che illuminava e pervadeva di gioia spirituale una società ancora ordinata a Dio, almeno nelle sue strutture esterne" 
(p. 16)


Per rendersi conto dell'imbecillità di questa frase, non occorre essere dogmatici marxisti; basta avere una minima idea di cosa sia la ricerca storica. De Mattei ha una cattedra, per giunta di storia moderna - ma sicuramente avranno torto quei maligni docenti della Sapienza che sostengono che l'università di Cassino, dove egli insegna, sia un covo di raccomandati andreottiani. 

Per i tieffepisti, si deve escludere ogni approccio sociologico alla questione delle sètte. Cioè, secondo loro, non si deve pensare ai rapporti di potere dentro un gruppo, alla manipolazione del linguaggio, al contesto storico.

Questo non vuol dire che non si faccia a volte finta di essere sociologi, come De Mattei fa finta di essere uno storico (oltre che un professore di storia, che certamente è). Il brevettologo Introvigne è specializzato nel farsi passare per sociologo, soprattutto grazie a un seminario di "sociologia delle religioni" che svolge una settimana all'anno presso un istituto privato della curiosa organizzazione messicana dei Legionari di Cristo.

Ma non può esservi storiografia, sociologia o antropologia quando tutto il comportamento umano è già spiegato in termini di rivolta satanica contro "le strutture esterne" della "società ordinata a Dio".

"Efficaci oppositori" o antagonisti? 

Dice Maraviglia: "chi aspira a dare vita ad un'autentica ed efficace cultura di opposizione deve abbandonare gli atteggiamenti mentali propri della classe dirigente che vuole mandare a casa, garantendo, come onestà vuole, che non li accoglierà qualora raggiungesse l'obiettivo". Lo "obiettivo" presumo sia il potere; e sembra che stia dicendo che quando il partito Orion arriverà al potere non si comporterà come il partito che vi si trova adesso. Il che mi sembra una sostanziale incomprensione di cosa sia Orion.

Accantoniamo gli "atteggiamenti mentali della classe dirigente". Nella mia prima risposta a Maraviglia, avevo scritto "a scanso di equivoci, voglio mettere per iscritto che non invoco alcuna legge o misura repressiva né contro sètte, né contro immigrati, né contro omosessuali, né contro donne costrette dalle circostanze ad abortire, né contro chi fuma le canne né contro contadini che occupano terre incolte". Invito Maraviglia a sottoscrivere la stessa dichiarazione, e poi potremo parlare di "libertà". Vediamo se lo fa.

Ma il punto fondamentale è un altro. Io personalmente non voglio una "efficace cultura di opposizione". La "efficace cultura di opposizione" se la sognava Achille Occhetto quando Berlusconi era al governo, e oggi se la sogna Fini quando Prodi è al potere. E nessuno nega l'importanza di Alleanza Cattolica nella costruzione di questa "opposizione": recentemente Alfredo Mantovani, co-consultore alleantino assieme a Introvigne, ha sostituito il penoso Gasparri come portavoce di Fini. I quattro lettori de Il secolo leggeranno tutti la rubrica settimanale in cui Alleanza Cattolica (questa volta sotto la veste dell'IDIS) invita a costruire una "vera" cultura liberale sul modello anglosassone.

È notorio che il sistema ha una "destra" e una "sinistra", e mentre D'Alema e Clinton costruiscono le loro efficaci culture di governo, la Nuova Destra statunitense e i piccoli tieffepisti italiani costruiscono una loro cultura di opposizione, un po' più sgangherata. Comunque tutto ciò è stato descritto con grande lucidità da John Kleeves in uno splendido articolo su Orion (dicembre 1997) che spiega perfettamente affinità e differenza tra "repubblicani" e "democratici" negli Stati Uniti come in Italia, con i loro riflessi italiani. Auguri, costruitevi la vostra efficace cultura di opposizione, ma non rompete le scatole a chi vuole essere antagonista e non oppositore (vedere Lucio Tancredi, "Dimmi come parli... la destra 'giudeo-cristiana' fa l'antimondialista", in Orion, aprile 1997).

Amici e nemici 

Vorrei girare una domanda ai lettori di Orion: dove finisce l'ambiente antagonista e dove inizia il fronte nemico? D'accordo sull'unità, sull'evitare le polemiche. Si può essere molto elastici nell'accogliere una gran varietà di posizioni e di personalità. Ma - come già chiesi nel marzo 1997 - siamo sulla stessa barca con i latifondisti brasiliani, con gli amici dei "neoconservatori" statunitensi (quelli che hanno imposto al governo del loro paese di riconoscere Gerusalemme come capitale "indivisibile" di Israele), con i difensori del "magistero" di Wojtyla, a cui Cristianità , forse per deviare i possibili fulmini sulle proprie stranezze teologiche, dedica sempre una pagina intera?

Per quanto riguarda me personalmente, Maraviglia, o meglio ciò che rappresenta, non è un amico. Non è nemmeno un "avversario", nel senso sempre recuperabile per compromessi che intende il sistema bipartitico. È un nemico, proprio come Ciampi. Intendiamoci, sarei felicissimo se Orion pubblicasse un articolo di Ciampi.

Semplicemente, a mio avviso, Maraviglia dovrebbe scrivere un articolo che inizi con le parole, "sono contro voi pagani, nazionalcomunisti, musulmani, scettici, nemici del libero mercato, critici degli Stati Uniti, non credenti nella proprietà privata, amici dei movimenti di liberazione del Terzo Mondo, perché sono un clericale, conservatore, filo-missionario, liberista che crede all'Occidente; e se solo potessi, riaccenderei i roghi dell'Inquisizione, come sostiene il mio infallibile maestro Don Plinio". Senza dare consigli cossighiani su "come si fa l'opposizione". A questo punto potremmo discutere liberamente e felicemente. Mi piacciono i nemici.

Spero che si spenga qui la polemica (il piccolo piacere di avere l'ultima parola); ma non mi dispiacerebbe se si aprisse una discussione su chi non è dell'ambiente. E se siamo d'accordo che Clinton e Soros non sono dei nostri, non vedo perché i trafficanti brasiliani del caffè dovrebbero esserlo.




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